• Articolo pubblicato il 28 Aprile 2017

Dopo un anno di lavoro, che ha visto Oasi impegnata nell’assistenza e nel supporto tecnico, il Presidente Zingaretti e l’assessore Visini presentano il Piano Sociale Regionale 2017-2019.

Approvazione del Consiglio Regionale e delle prime 4 delibere attuative su co-progettazione, sistemi partecipativi per la definizione dei piani di zona, uffici di piano e integrazione socio-sanitaria. Questi sono i prossimi step che porteranno ad essere pienamente operativo il Piano Sociale Regionale del Lazio, atteso dal 1999 e nato dopo un anno di lavoro partecipato insieme a cittadini ed organizzazioni del Terzo Settore.

Oasi esprime la propria soddisfazione per questo che è sia un traguardo che un punto di partenza per il welfare laziale. Ci auguriamo che le prossime fasi si compiano in tempi brevi, permettendo ai cittadini di godere dei migliori servizi possibili e alle realtà impegnate nel sociale di lavorare seguendo un percorso che, insieme alle istituzioni, hanno contribuito a tracciare.
In collaborazione con Università degli Studi di Roma Tor VergataForum Nazionale Terzo Settore e Forum Terzo Settore Lazio, Oasi ha dato un contributo importante nella fase di predisposizione dei lavori partecipati del Piano Sociale, realizzando un intervento di consulenza, assistenza tecnica e supporto operativo.

Come riporta il sito della Regione Lazio, a disposizione del Piano Sociale ci saranno le risorse del Fondo sociale regionale, costituito da risorse statali (Fondo nazionale per le politiche sociali e altri fondi nazionali finalizzati), risorse regionali e fondi europei. Gli investimenti complessivi per questo triennio ammontano a circa 583 milioni di euro.

Otto obiettivi per sostenere le persone, le famiglie e i gruppi a maggior rischio di esclusione sociale:

  1. più investimenti per contrastare la povertà, attraverso misure integrative del reddito di inclusione da poco approvato dal Parlamento;
  2. reti di solidarietà per aumentare la coesione delle comunità locali, migliorando il lavoro tra i soggetti che hanno responsabilità socio-assistenziali, compresi i destinatari degli interventi e le loro famiglie;
  3. potenziamento dei servizi domiciliari e di prossimità, per ridurre l’isolamento e la solitudine delle persone a maggior rischio di esclusione sociale, con particolare riferimento alle persone anziane e con disabilità;
  4. qualità dell’assistenza garantita con l’introduzione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali, per assicurare servizi di qualità in tutti i territori in modo omogeneo in tutto il Lazio, diminuendo le incertezze in merito al diritto alle prestazioni sociali e sociosanitarie;
  5. punti unici di accesso ai diversi servizi, per renderli più accessibili a tutte e a tutti, e consentire di accedere più facilmente ai servizi sociali, soprattutto per le persone più esposte al rischio di emarginazione sociale, attraverso l’integrazione dei sistemi di welfare;
  6. favorire l’autonomia personale, evitando ogni forma di dipendenza assistenzialistica e aumentando l’appropriatezza, la qualità e l’efficacia degli interventi, in una logica di welfare generativo mediante l’adozione di misure che aiutino le persone evitino ogni forma di dipendenza assistenzialistica;
  7. maggiore programmazione e valutazione dei servizi, per migliorare l’efficienza del sistema mediante l’adozione di metodi rigorosi;
  8. più trasparenza e dati affidabili per incrementare la disponibilità e l’utilizzo di informazioni tempestive che consentano una buona programmazione e gestione del sistema dei servizi sociali e sociosanitari.

Ricadute concrete su tutte le tipologie di servizi. In particolare saranno potenziati: i servizi per le persone anziane, in particolare quelli di semiresidenzialità e di assistenza domiciliare, grazie all’utilizzo del Fondo sociale europeo; sono previsti investimenti per favorire l’autonomia delle persone con disabilità, ed evitare situazioni di isolamento ed emarginazione, con il rafforzamento dell’integrazione tra servizi sociali e sanitari; sarà predisposto un Piano regionale per l’infanzia e l’adolescenza, con l’obiettivo di supportare maggiormente le famiglie affidatarie e adottive attraverso la rete dei Centri famiglia regionali, in corso di istituzione.

E poi tanti interventi di promozione delle nuove generazioni: co-housing per studenti e lavoratori fuorisede, orientamento e inclusione lavorativa, servizio civile, contrasto alla dispersione scolastica e alle devianze; proseguirà il rafforzamento della rete di contrasto alla violenza di genere, già avviata con il raddoppio delle strutture di accoglienza realizzato negli ultimi anni.

Inoltre verranno garantite nuove modalità di coprogettazione e partecipazione alla gestione dei servizi sociali tra amministrazioni pubbliche e organizzazioni del terzo settore, in un’ottica di maggiore trasparenza, e saranno supportate forme di programmazione partecipata e di coinvolgimento degli utenti dei servizi.

Prendersi cura, un bene comune - evento lancio Piano sociale Regione Lazio

L’apertura ufficiale dei lavori per il Piano Sociale Regionale, avvenuta nel maggio dello scorso anno

  • Articolo pubblicato il 12 Aprile 2017

Dal rischio di una concorrenza esasperata alla carenza di una necessaria flessibilità, il Forum Terzo Settore di Monza e Brianza individua gli elementi del Codice Appalti dell’Autorità Anticorruzione che non aiutano il mondo del Non profit.

Le difficoltà incontrate dal Non Profit con il Codice Appalti, individuate dal Forum Terzo Settore Monza-BrianzaMentre si sta discutendo del cosiddetto Correttivo Codice Appalti, le modifiche da apportare al Nuovo Codice dei Contratti (decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50), e delle modalità di intervento e vigilanza dell’Autorità Anticorruzione, un convegno promosso dal Forum del Terzo settore di Monza e Brianza ha riportato le istanze del mondo della cooperazione e del privato sociale e dalle pubbliche amministrazione territoriali.

“Dalla legge 328/2000 al Nuovo Codice dei Contratti” è l’incontro durante il quale, il 7 aprile, si è discusso di questo tema. Cosa non ha funzionato nel Codice Appalti dal punto di vista del non profit e delle amministrazioni pubbliche che collaborano con il privato sociale?
Le risposte che sono state individuate sono contenuto nel documento preparatorio dal quale ha preso spunto la discussione promossa da portavoce e viceportavoce del Forum Terzo Settore brianzolo, Gabriele Galbiati Maurizio Magistrelli, in collaborazione con  Anci Lombardia e il Comune di Monza.

Vediamo nel dettaglio i punti critici:

  • Il nuovo codice assume un principio di cautela derivante dalla necessità di isolare fenomeni patologici di corruttela, che però non rappresentano la normalità (perlomeno in un settore che ha per scopi statutari la promozione della dignità della persona e l’intervento in situazioni di marginalità).
  • L’introduzione di un sistema di stretta verifica ex-ante, cui non fa seguito un altrettanto puntuale sistema di controllo (e di eventuale sanzione) ex-post, corre il serio rischio di concentrare la sua attenzione sugli aspetti meramente burocratici, senza poter intervenire laddove i fenomeni di devianza si manifestano soprattutto “in corso d’opera”.
  • Il mondo dei servizi alla persona si caratterizza per la necessità di una spiccata flessibilità – da non associare a pressapochismo – perché il centro dell’intervento ruota intorno alla progettazione sul caso che non è compatibile con il pur condivisibile vincolo della programmazione economico/finanziaria.
  • L’ormai consolidata esperienza della programmazione territoriale condivisa localmente dai soggetti del terzo settore e dagli enti locali territoriali corre il serio rischio di sottostare ad esclusive logiche di mercato che privilegiano la dinamica della concorrenza esasperata.
  • Non è altrettanto possibile prestare il fianco a malsane logiche di “consociativismo” che sovente travalicano le logiche della stessa programmazione partecipata che deve invece essere valorizzata, pur a fronte di risorse sempre più residuali.
  • Non da ultimo è da considerare il potenziale rischio di involuzione nelle dinamiche di investimento, ricerca e sviluppo da parte delle realtà del terzo settore alle quali viene riconosciuta una mera funzione di intermediazione di manodopera, laddove l’assunzione del solo principio di rotazione apre a scenari legati all’estemporaneità delle relazioni tra enti che saranno esclusivamente di tipo committente/fornitore e non più di partnership positiva.
  • Articolo pubblicato il 5 Aprile 2017

Durata flessibile, possibilità di prestare servizio fino a tre mesi all’estero, apertura a giovani stranieri e competenze mutate per le Regioni. Ecco cosa cambia con il Servizio Civile Universale.

Parte il Servizio Civile UniversaleCon la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del primo decreto attuativo della Riforma del Terzo Settore, avvenuta il 4 aprile, parte il Servizio Civile Universale.
Ecco cosa cambia, da questo momento in poi, per gli enti e i ragazzi che affrontano questa esperienza di volontariato:

  • Fino a tre mesi all’estero. Come una sorta di “Erasmus”, il Servizio Civile Universale prevede la possibilità di prestare il proprio lavoro in un altro Paese dell’Unione Europea. La durata di questa parentesi, all’interno del periodo di servizio, è limitata ad un massimo di tre mesi.
  • Apertura ai giovani stranieri. Se regolarmente residenti in Italia, da oggi anche i giovani stranieri che abbiano meno di 28 anni possono presentare domanda.
  • Soddisfare la richiesta di partecipazione di tutti. Lo Stato si è impegnato a fare in modo che, gradualmente, sia possibile soddisfare la volontà di partecipazione di tutti i giovani che faranno domanda per il Servizio Civile. Già dal 2017 è stato allargato fino a 50.000 unità il numero di giovani che potranno fare questa esperienza.
  • Competenze delle Regioni. Le Regioni e le province autonome, come riporta Servizio Civile Magazine, svolgeranno un ruolo consultivo nella fase di predisposizione del Piano triennale e dei Piani annuali, esprimeranno il parere in sede di Conferenza Stato-Regioni e saranno coinvolte nella valutazione dei programmi di intervento per specifiche aree territoriali approvati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Potranno, comunque, attuare programmi di servizio civile universale con risorse proprie, previa approvazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, sostenendo progetti di interesse territoriale.
  • Regole di accreditamento degli enti. All’Albo degli enti di Servizio Civile Universale potranno iscriversi panche gli enti che operano esclusivamente nel territorio di un’unica regione e con una articolazione minima di 30 sedi di attuazione (ART 11 comma 4). Anche i soggetti di dimensione locale e regionale che si accreditano alle sezioni regionali dovranno disporre di un personale esperto al livello di ente nazionale. Sarà infatti necessaria una dotazione di personale qualificato in possesso di idonei titoli di studio, o di esperienza biennale nelle relative funzioni, ovvero che abbia svolto specifici corsi di formazione. In particolare, ogni ente dovrà avere un coordinatore responsabile del SCU, un responsabile della sicurezza ai sensi del dlgs n. 81 del 2008, uno della formazione degli operatori volontari e dei relativi formatori il quale dovrà anche occuparsi della valorizzazione delle competenze, un responsabile della gestione degli operatori volontari, uno per l’attività informatica, uno infine per le attività di controllo, verifica e valutazione del servizio civile universale.
  • Articolo pubblicato il 27 Marzo 2017

Per il weekend del 2 aprile, Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, ci attendono l’Ab-bracciata collettiva al Centro Sportivo Cassia Antica, concerti e sport presso la società Sportiva Romulea e tante attività al Parco Nemorense.

Giornata mondiale della consapevolezza dell'autismo

Agenda fitta d’impegni, a Roma, già da sabato 1 aprile per il World Autism Awareness Day di domenica, la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo.

AB-bracciAMO l’Autismo. A Roma l’Ab-bracciata Collettiva, una maratona di 30 ore di nuoto NO STOP (dalle 07.30 del 1 aprile alle 13.30 del 2 aprile), si svolgerà presso il Centro Sportivo Cassia Antica in via Taormina 5. L’evento è aperto a tutti coloro che, con sensibilità ed entusiasmo, vogliano dare un supporto ai nostri ragazzi nuotando, galleggiando o semplicemente stando in corsia con loro (per un minimo di 15 minuti) cercando di percorrere il maggior numero di Km con loro e per loro.

Per tutte le informazioni sulla manifestazione potete contattare Victor Luigi Verolino
[cell. 3333291662 – mail: [email protected]]

Roma Capitale patrocina anche altri appuntamenti nel suo territorio per la Giornata dedicata all’autismo.
Il 1 Aprile, dalle 19 in poi, appuntamento in Via Farsalo 21, presso la società Sportiva Romulea: concerto dell’Aspie Band, torneo di calcio e ‘Asperitivo’.
Il 2 Aprile, dalle 9:30 alle 18:00, al Parco Virgiliano in Via Nemorense 41 ci saranno giochi sportivi, balli, musica, giocolieri, pranzo e merenda.
Per informazioni: WAAD-Roma

  • Articolo pubblicato il 23 Marzo 2017

Dal 25 marzo al 25 aprile la Serie B scenderà in campo per dare il fischio d’inizio alla campagna di Focsiv “Abbiamo RISO per una cose seria”, che sosterrà 41 interventi di agricoltura familiare nei Paesi più poveri del mondo.

B solidale e Serie B danno il calcio d'inizio alla campagna di Focsiv contro il caporalato e a favore dell'agricoltura familiareVincitrice del bando “Disagio sociale” di B Solidale, quest’anno Focsiv lancerà la sua campagna “Abbiamo RISO per una cosa seria” dai campi di calcio della Serie B. Dal 25 marzo, per un mese, i calciatori scenderanno sul terreno di gioco ricordando il sostegno della Lega B al progetto che finanzierà 41 interventi di agricoltura familiare, in favore di circa 195.000 contadini delle aree più povere del mondo.

L’orizzonte della Campagna è il fine settimana del 6 e 7 maggio 2017, durante il quale 4000 volontari del Focsiv saranno nelle piazze per raccogliere fondi in cambio di pacchi di riso 100% italiano, prodotto dalla rete FdAI, Firmato dagli Agricoltori Italiani, a fronte di una donazione minima di € 5,00.

Il progetto contro il caporalato, “Villaggio Solidale”, che propone una filiera alternativa controllata che permetta di sottrarre gli immigrati all’intermediazione illecita e allo sfruttamento illegale, rappresenta solo una parte degli interventi previsti. Tra le realtà che è possibile finanziare con “Abbiamo RISO per una cosa seria” c’è anche Casa Scalabrini 634 di ASCS Onlus, per il progetto di agricoltura sociale Campi Ri-Aperti che vede anche la collaborazione di Oasi e di Kairos Cooperativa Sociale.

Abbiamo Riso per una cosa seria: la campagna FOCSIV sostiene anche Casa Scalabrini 634

L’iniziativa è nata per combattere il fenomeno dello sfruttamento e del caporalato, per ridare dignità e diritti ai lavoratori del settore agricolo del nord e del sud del mondo favorendo l’agricoltura familiare. La Campagna vede anche l’affiancamento di Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, con il Patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e la diffusione nei Centri Missionari Diocesani della CEI.

Come riporta il sito www.abbiamorisoperunacosaseria.it, con queste parole il Presidente FOCSIV, Gian Franco Cattai, ha descritto l’opportunità dell’incontro con B Solidale: “Siamo onorati di poter avere il sostegno di B Solidale per la Campagna di FOCSIV. Nella squadra di “Abbiamo RISO per una cosa seria” abbiamo i tanti giocatori, gli allenatori e i presidenti della Serie B ConTe.it insieme ai contadini del Nord e del Sud del mondo ed i consumatori tutti uniti da una visione condivisa che mette al centro le persone e il lavoro dei campi, i territori e le tradizioni locali, le biodiversità e la salvaguardia dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile e il diritto di rimanere sulla propria terra e, allo stesso tempo, sostiene le piccole comunità rurali, promuove politiche favorevoli, assicura a tutti il diritto al cibo e divulga la conoscenza del valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, ai cambiamenti climatici, alle emigrazioni. Una grande forza per ribadire che si può essere attivi nelle scelte che ci riguardano più da vicino, che ci si può liberare dalla schiavitù dei prezzi imposti dalle multinazionali dell’agroalimentare, che si può dare una risposta concreta al fenomeno del caporalato e ci si può difendere dai condizionamenti dell’agribusiness grazie all’agricoltura familiare”.

  • Articolo pubblicato il 22 Marzo 2017

L’Ismea, ente economico del Mipaaf, realizza la Banca delle Terre Agricole. Sarà possibile reperire online tutte le informazioni sui terreni di natura pubblica in vendita. Il progetto nasce con l’obiettivo di semplificare la vita ai giovani e di facilitare il ricambio generazionale nel settore agricolo.

Banca delle Terre Agricole a cura dell'Ismea e del Ministero delle Politiche agricoleIl 15 marzo è stato presentato lo strumento che permetterà la consultazione di un database completo della domanda e dell’offerta di terreni agricoli in Italia. La Banca delle Terre Agricole è un progetto di mappatura delle terre previsto dal Collegato Agricolo e realizzato da Ismea, l’ente economico del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Faciliterà la circolazione di capitali e investimenti nel settore agricolo, mettendo a disposizione delle persone interessate tutte le informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali dei terreni, definendone modalità e condizioni di cessione e di acquisto.

Obiettivi. La Banca delle Terre Agricole consentirà a chiunque, specialmente ai giovani, di reperire su internet i terreni di natura pubblica in vendita. In questo modo, si ritiene di poter valorizzare il patrimonio fondiario pubblico e riportare all’agricoltura anche le aree incolte, incentivando soprattutto il ricambio generazionale nel settore.

Modalità di accesso. Chiunque potrà accedere al sito www.ismea.it e avviare la ricerca per regione. Sono disponibili tutte le caratteristiche dei terreni, la loro posizione, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Gli utenti potranno consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo fare così ricerche più mirate a seconda delle esigenze produttive.

Quali sono i terreni disponibili? Nella Banca delle Terre Agricole sarà possibile trovare i terreni delle Regioni, dei Comuni e degli Enti pubblici che sottoscriveranno convenzioni con Ismea. Sul sito anche i terreni dell’iniziativa “Terrevive”, gestita dall’Agenzia del Demanio con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

I primi 8mila ettari di terreni di proprietà di Ismea sono tutti in piena coltivazione e saranno destinati con corsia preferenziale ai giovani.

 Procedura

  • Manifestazione d’interesse, attraverso Banca della Terra, per uno o più lotti;
  • Procedura competitiva a evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse a seguito di avviso pubblico;
  • Possibilità di mutui agevolati Ismea se la richiesta è effettuata da giovani.

Le risorse finanziarie della vendita vengono finalizzate da Ismea esclusivamente ad interventi in favore dei giovani agricoltori.

Segnalato da Synago

  • Articolo pubblicato il 14 Marzo 2017

Oasi e Istituto degli Innocenti di Firenze collaborano ad un corso della Rete Mamma-Bambino destinato agli operatori delle strutture residenziali e dei servizi pubblici e privati che si occupano dell’accoglienza e del sostegno dei nuclei mamma-bambino nel territorio della regione Lazio

FORMAZIONE PER OPERATORI MAMMA-BAMBINO: ECCO IL NUOVO CICLO DI SEMINARI

Il Programma formativo promosso in questa pagina si è concluso. Ma ecco i seminari del progetto #CrescereInsieme, che avranno luogo tra il 2018 e il 2021.

Programma formativo per operatori e responsabili delle strutture e dei servizi per nuclei mamma-bambino

Il “Programma formativo per operatori e responsabili delle strutture e dei servizi per nuclei mamma-bambino” è un percorso di formazione promosso dalla Rete delle strutture e dei servizi per i nuclei mamma-bambino e tenuto in collaborazione con Associazione Oasi e Istituto degli Innocenti e con la collaborazione tecnica della Cooperativa Sociale Kairos. Il corso è rivolto agli operatori che lavorano nelle strutture residenziali e per i servizi pubblici e privati impegnati in favore delle famiglie vulnerabili composte da madri sole con i propri figli.

È possibile partecipare anche a singoli moduli del Programma formativo. La quota di iscrizione per il singolo modulo è pari a € 30, oppure € 20 per gli aderenti alla Rete. Anche chi non ha partecipato alla prima lezione, quindi, può iscriversi all’appuntamento del 28 aprile “I servizi per il nucleo mamma bambino: opportunità e sfide” tenuto da Paola Pistacchi e Antonio Mazzarotto.

Obiettivi del corso:
• Aggiornare e ampliare le conoscenze in merito alla normativa e alla regolamentazione del settore (anche a livello nazionale e internazionale)
• Aumentare le competenze degli operatori, adeguandole al mutamento del contesto e dei bisogni dei nuclei mammabambino
• Migliorare la professionalità e la qualità dei servizi
• Contribuire a rispondere all’obbligo formativo degli operatori dei servizi e delle strutture accreditate, mediante un percorso che favorisca lo scambio, l’apprendimento mutuo ed il lavoro in rete

Le lezioni, su temi scelti e trattati da esperti del settore, prevedono anche attività di laboratorio in gruppo, presentazione di esperienze, studio di casi, scambi di metodologie e strumentazione, studio personale e autoformazione. La sede didattica sarà il CeISS – don Mario Picchi, in via Attilio Ambrosini 129, Roma.

La durata. Il corso è costituito da 6 moduli formativi di 5 ore ciascuno (8:30 –  13:30) da marzo a ottobre 2017.

Certificazioni. Sarà richiesto l’accreditamento del Corso al “Consiglio Regionale Ordine Assistenti Sociali Lazio”. Un attestato di frequenza per l’intero corso, rilasciato dalla Rete e dall’Istituto degli Innocenti, sarà dato a chi avrà partecipato ad almeno 20 ore di lezione. Per gli altri sarà consegnato un attestato di frequenza per i singoli moduli ai quali avranno partecipato.

Iscrizioni. Il modulo per l’iscrizione va inviato all’indirizzo mail [email protected], oppure spedito via fax allo 06/51882122. Al modulo deve essere allegata la ricevuta di pagamento della quota di iscrizione pari a € 30 per il singolo modulo oppure € 150 per l’intero corso, da versarsi in contanti, presso la sede operativa di Kairos in via San Lorenzo da Brindisi 14, oppure tramite bonifico intestato a:
Kairos Società Cooperativa Sociale a.r.l. Onlus
Banca Prossima per le Imprese e le Comunità
IBAN IT59X0335901600100000114735

È prevista una quota agevolata per gli enti iscritti alla “Rete delle strutture e dei servizi per i nuclei mamma-bambino” di € 20 per il singolo modulo e € 100 per l’intero corso.

  • Articolo pubblicato il 10 Marzo 2017

Reddito d’inclusione, servizi alla persona e una cabina di regia nazionale a dirigere il Piano Nazionale contro la Povertà previsto nel ddl delega approvato dal Senato.

Il Senato ha approvato il ddl delega contro la povertàCompletato il percorso parlamentare, dopo l’approvazione alla Camera in luglio e quella avvenuta il 9 marzo al Senato, ora manca solo il decreto attuativo del Governo per far partire il Piano Nazionale contro la Povertà. Il ddl delega che arriva all’esecutivo mette ordine alle misure per l’assistenza agli indigenti e introduce il reddito d’inclusione per le famiglie in povertà assoluta. Queste misure sono un’evoluzione e un’estensione a livello nazione del SIA (sostegno all’inclusione attiva) sperimentato lo scorso anno.

Con questa legge l’Italia non sarà più l’unico paese europeo a non prevedere misure per il contrasto alla povertà. E la necessità di un intervento è stata richiesta con forza dal Forum Nazionale del Terzo Settore e da Alleanza contro la povertà in ragione delle cifre che il fenomeno ha assunto nel Paese nell’arco di 10 anni. Nel 2007 gli italiani che versavano in povertà assoluta erano 1 milione e mezzo, oggi sono triplicati e raggiungono i 4,5 milioni.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge.

Le cifre. A disposizione del Piano contro la povertà sono stati assegnati 1,6 miliardi di euro per il 2017 e 1,8 per il 2018. Si lavora per estendere sia la durata che le somme a disposizione. Le risorse arriveranno soprattutto dal Fondo contro la povertà, pari a 1,180 miliardi nel 2017 e 1,204 nel 2018. Nell’arco di 2 anni, si prevede che queste misure riguarderanno 4 milioni di persone, delle quali oltre 1 milione beneficeranno delle misure di sostegno al reddito.

REI – Reddito d’inclusione. 400€ al mese per circa 400 mila famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta. In previsione futura, è in programma l’aumento della somma fino a 480€ mensili. Il sostegno economico ha una durata limitata nel tempo ma è estendibile, anche dopo un eventuale periodo di sospensione, qualora una verifica accerti la persistenza dei requisiti per beneficiarne. Sarà data priorità alle famiglie con bambini, donne incinte e over 55 disoccupati, che abbiano un ISEE non superiore ai 3000€ e un periodo minimo di residenza in Italia. La soglia di reddito effettivo disponibile per richiedere il REI e la modalità per inviare il contributo economico (probabilmente una carta prepagata) saranno decise dal decreto attuativo.

Progetto personalizzato. In continuità con quanto previsto dal SIA, l’aiuto scatterà solo con l’adesione del capofamiglia a un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa predisposta dall’ente locale. A titolo d’esempio, dovrà accettare eventuali proposte di lavoro e garantire l’accesso dei propri figli alla scuola e alle vaccinazioni.

Servizi alla persona. Oltre al beneficio economico, la legge prevede il riordino e l’erogazione dei servizi alla persona assicurati dalla rete dei servizi e degli interventi sociali. Nella legge delega rientra, inoltre, la razionalizzazione di altre prestazioni assistenziali (fatta eccezione per le prestazioni rivolte alla fascia di popolazione anziana non più in età di attivazione lavorativa, per le prestazioni a sostegno della genitorialità e per quelle legate alla condizione di disabilità e di invalidità del beneficiario) come la vecchia carta sociale per minori e l’assegno di disoccupazione Asdi, e il rafforzamento del coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, al fine di garantire in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.

  • Articolo pubblicato il 22 Febbraio 2017

21 e 22 febbraio 2017, per il VI Forum su Migrazione e Pace promosso da Scalabrini International Migration Network, si sono incontrate a Roma le organizzazioni impegnate al fianco di chi fugge da povertà e guerra. Presenti anche Associazione Oasi e Kairos Cooperativa Sociale.

Papa Francesco riceve le organizzazioni che partecipano al VI Forum su Migrazione e PacePrima un incontro in Vaticano, ricevuti dal Santo Padre nella mattinata di martedì 21 febbraio, successivamente i lavori del Forum presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari, a due passi da Montecitorio. La VI edizione del Forum su Migrazione e Pace, promosso da Scalabrini International Migration Network – Simn e organizzato insieme al Dicastero per lo sviluppo umano e la Fondazione Konrad-Adenaur-Stiftung, ha fatto incontrare a Roma più di 200 rappresentanti di ong internazionali, istituzioni, governi, atenei e organizzazioni del Terzo Settore, la maggior parte delle quali di estrazione religiosa. Il tema di quest’anno ha una connotazione fortemente positiva e propositiva, “Integrazione e sviluppo: dalla reazione all’azione“.

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Anche Andrea De Dominicis, Martino Rebonato e Andrea Zampetti vi hanno partecipato, in rappresentanza dell’Associazione Oasi e della Cooperativa Kairos. La nostra collaborazione, per il progetto di agricoltura sociale Campi Ri-Aperti, con una delle organizzazioni legate all’ordine degli Scalabriniani, Casa Scalabrini 634, è stata ricordata da Emanuele Selleri, che ha raccontato l’impegno del suo centro per l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo alla porte della difficile periferia Est di Roma.

Il Forum su Migrazione e Pace ha avuto inizio in Vaticano. Papa Francesco ha recentemente istituito la sezione “migranti e profughi” presso il Dicastero per il servizio per lo sviluppo umano integrale, che avrà un ruolo di raccordo per la rete degli organismi ecclesiali coinvolti nel fenomeno migratorio. Fenomeno per il quale il Santo Padre non ha mai nascosto la propria preoccupazione. Per questo ha ricevuto in udienza i partecipanti al Forum, tenendo un lungo discorso che trova la propria centralità in 4 parole chiave. Per la precisione, 4 verbi: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.

“Credo che coniugare questi quattro verbi, in prima persona singolare e in prima persona plurale, rappresenti oggi un dovere, un dovere nei confronti di fratelli e sorelle che, per ragioni diverse, sono forzati a lasciare il proprio luogo di origine: un dovere di giustizia, di civiltà e di solidarietà“. Queste le parole di Bergoglio.

Di seguito vi proponiamo l’intervento integrale del Papa durante la diretta del Centro Televisivo Vaticano.

Abbiamo riso per una cosa seria - La campagna di FOCSIV quest'anno sostiene anche Casa Scalabrini 634 e il progetto Campi Ri-Aperti, in collaborazione con Oasi e KairosCASA SCALABRINI 634, programma dell’ASCS Onlus e nostro partner per il progetto “CAMPI RI-APERTI, Percorsi individualizzati in agricoltura sociale per rifugiati, migranti e giovani italiani”, ha aderito quest’anno alla campagna della FOCSIV “ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA” che partirà ufficialmente il 6 e 7 maggio 2017.

A fronte di una DONAZIONE MINIMA DI 5 € sarà possibile ricevere un PACCO DI RISO DA 1KG a sostegno di diversi progetti: Casa Scalabrini 634 ha aderito proprio con il progetto Campi Ri-aperti e tutti i fondi raccolti con questa iniziativa sosteranno concretamente il percorso formativo e professionale dei nostri beneficiari. Se volete pre-ordinare il vostro pacco di riso e sostenere concretamente il progetto, inviate una mail ENTRO IL 19 FEBBRAIO 2017 a [email protected] o chiamate il numero 06.2411405. Casa Scalabrini 634 provvederà ad effettuare l’ordine e a consegnare il riso in diversi punti di distribuzione sul territorio. Se fate parte di un GAS o conoscete qualcuno che potrebbe essere interessato, potete mettervi direttamente in contatto con noi o con Casa Scalabrini 634. Grazie a tutti per quello che potrete fare a supporto del progetto Campi Ri-aperti.

Il sito della campagna “Abbiamo riso per una cosa seria”: www.abbiamorisoperunacosaseria.it