Verrà inoltre consultato il Rapporto di terze parti tra cui il lavoro di raccolta e analisi prodotto da tutte le istituzioni nazionali indipendenti e dalle organizzazioni non-governative. Tra i temi da approfondire e affrontare emersi sin da subito ci sono le attuali politiche di immigrazione e di integrazione, i diritti dei migranti e dei richiedenti asilo politico, gli interventi da attuare nella lotta contro la discriminazione e contro gli atti razzisti, le minoranze etniche, i diritti delle donne e dei bambini, la violenza femminile, il corrente sistema giudiziario e quello penitenziario. Inoltre saranno da discutere le attuali condizioni delle carceri, tema spesso emerso e molto dibattuto nell’ultimo anno, la libertà di espressione e di religione, la lotta contro il traffico di esseri umani e la formazione sui diritti umani alle forze dell’ordine, certamente da approfondire.
L’Esame Periodico Universale si pone quindi come un’occasione unica per le Nazioni Unite di analizzare a fondo la mutevole situazione dei diritti umani in ognuno dei 193 paesi membri. Il primo esame fu istituito nell’aprile 2008 e da quella data le condizioni dei flussi, dei migranti e della politica di ogni paese è sostanzialmente cambiata anche a fronte dei nuovi ingenti arrivi.
L’esame sarà articolato in due cicli: durante il primo ciclo il gruppo di lavoro del Consiglio dei Diritti Umani provvederà ad analizzare le correnti condizioni dei paesi membri, e nel secondo ciclo lo scopo sarà quello di mettere in luce gli sviluppi compiuti nell’ambito dei diritti umani in rapporto con l’ultimo esame. In questa sede, ogni paese avrà l’opportunità di dettagliare i passi compiuti per mettere in opera le raccomandazioni durante il primo ciclo dell’esame. In Italia la delegazione è guidata dal Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Lapo Pistelli.
Fonte: dirittisociali.org