• Articolo pubblicato il 25 Novembre 2013

Le Associazioni di volontariato e le Onlus possono beneficiare dell’erogazione dei contributi per l’acquisto di beni in materia di utilità sociale, ambulanze e beni strumentali.

Il contributo è riconosciuto per gli acquisti di veicoli, anche usati, e ambulanze con relativi allestimenti e dotazione antincendio ovvero per l’acquisto di beni strumentali da donare a strutture sanitarie pubbliche.

Beneficiari

Possono presentare la domanda per l’attribuzione del contributo i seguenti soggetti:

  • Le associazioni di volontariato, costituite in forma di associazione o nelle forme previste dall’articolo 3 della legge 11 agosto 1991 n. 266, iscritte nei registri di cui all’articolo 6 della medesima legge;
  • Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) in possesso dei requisiti di cui all’art.10 del decreto legislativo n.460/1997, iscritte all’anagrafe unica delle ONLUS di cui all’articolo 11 del medesimo decreto legislativo.

Le domande devono essere compilate utilizzando l’apposito modello di domanda e allegati con le linee guida, predisposti e aggiornati annualmente nel mese di novembre, pubblicati sul sito istituzionale del Ministero, ponendo particolare attenzione alla documentazione da allegare e seguendo le istruzioni di compilazione in esso dettagliatamente indicate.

Le domande devono essere inviate al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro il 31 dicembre di ogni anno (fa fede il timbro postale d’invio) e devono riguardare acquisti e/o acquisizioni effettuati dal 1 gennaio al 31 dicembre dell’anno di riferimento.

Fonte: www.synagosrl.com

  • Articolo pubblicato il 22 Novembre 2013

LA POPOLAZIONE IN FORTE DISAGIO ABITATIVO IN ITALIA – La condizione dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei Rom

Cittalia – Fondazione Anci Ricerche

A cura di Gianpiero Dalla Zuanna (Dipartimento di Scienze Statistiche – Università di Padova)

Sempre più spesso le amministrazioni comunali debbono affrontare drammatiche situazioni di forte disagio abitativo, che interessano giovani, anziani, poveri, stranieri, famiglie numerose, richiedenti asilo e rifugiati, Rom… Dopo aver tracciato un panorama complessivo del forte disagio abitativo nei Comuni italiani, lo studio concentra l’attenzione sui gruppi che più di altri ne soffrono, ossia le comunità Rom. Con l’ausilio di dati quantitativi e qualitativi inediti, raccolti nelle scuole e nei Comuni italiani, vengono messi in luce l’insufficienza delle “politiche dei campi” e l’urgenza di soluzioni abitative alternative.

La ricerca è stata sostenuta dall’Università di Padova

settembre 2013



 

 

  • Articolo pubblicato il 22 Novembre 2013

Novità sul fronte della lotta al gioco d’azzardo telematico nei bar e nei locali del centro: una delibera in discussione nel I Municipio introduce dei bollini “Slot free” da applicare sulle vetrine degli esercizi commerciali che scelgono di non mettere al loro interno slot machines e videopoker. “Abbiamo previsto un bollino di qualità – spiega il minisindaco Sabrina Alfonsi – per le attività commerciali che non hanno all’interno videopoker. La prossima settimana la delibera contro la ludopatia dovrebbe essere approvata”. “Come municipi non possiamo intervenire direttamente sul fenomeno – commenta la presidente della commissione Legalità e sicurezza del I municipio Iside Castagnola – ma incoraggeremo con dei bollini di qualità “Slot free” i negozianti a non inserire nei loro negozi slot-machines. Per i commercianti ci saranno anche dei piccoli contributi economici. E ad aiutarci in questo ci sarà la Regione Lazioche ha avviato un bando in questo senso”. “Inoltre – aggiunge – controlleremo con l’aiuto della Polizia Municipale che la distanza prevista per legge di150 metri da scuole, chiese e ospedali sia rispettata dalle attività che hanno videopoker”. Il provvedimento segue quello approvato nel luglio scorso dal Consiglio regionale del Lazio, “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”. I destinatari degli interventi saranno le persone ritenute dagli specialisti “incapaci di resistere all’impulso di giocare, il cui comportamento compromette le relazioni personali, familiari e lavorative”. La legge disciplina la collocazione delle sale da gioco, preservando le cosiddette “aree sensibili” (scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani) e prevedendo dei riconoscimenti per gli esercizi che rimuovano o non istallino slot machine o videolottery. In quest’ottica sarà istituito il marchio regionale “Slot free-RL”, rilasciato dalla Regione a esercenti, gestori di circoli privati e altri luoghi deputati all’intrattenimento, che non abbiano nel proprio esercizio apparecchiature per il gioco d’azzardo.

Fonte: dirittisociali.org

  • Articolo pubblicato il 20 Novembre 2013

Considerato l’alto numero di adesioni e l’interesse suscitato dall’iniziativa, si è deciso di prorogare la promozione, dando la possibilità ai lettori di Oasi di attivare il servizio fino al 18 gennaio 2014. 

Il panorama attuale delle imprese italiane evidenzia la necessità di avvalersi di collaborazioni e partenariati altamente innovativi e competitivi; sempre di più infatti la singola impresa, per poter esperire al meglio il proprio core business si affida a team di professionisti in grado di individuare e risolvere quesiti e problematiche connesse all’attività dell’impresa stessa.
A tal fine Oasi, in collaborazione con la Società Synago Srl che opera a livello nazionale nel settore della Finanza Agevolata, propone ai propri lettori una iniziativa promozionale finalizzata allo sviluppo e alla crescita delle organizzazioni.
Per Finanza Agevolata si intende un complesso di strumenti molto differenziati tra di loro che si caratterizzano sempre in contributi finanziari, nella maggior parte a fondo perduto, erogati da un soggetto pubblico e/o privato a sostegno dell’attività d’impresa e finalizzati, a titolo esemplificativo e non esaustivo, a:

  • Processi di start up di impresa;
  • Contributi per il Terzo Settore, Imprese e Cooperative Sociali e No Profit;
  • Formazione;
  • Turismo e agricoltura;
  • Fiere e mostre;
  • Iniziative culturali e/o sportive;
  • Organizzazione aziendale;
  • Internazionalizzazione;
  • Promozione;
  • Imprese giovanili e/o femminili;
  • Acquisto macchinari e/o attrezzature;
  • Ristrutturazioni e/o acquisto immobili;
  • Certificazioni ISO per acquisizione e/o mantenimento o rinnovo;
  • Adempimenti formativi ed operativi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro;
  • Incentivi all’occupazione;
  • Liquidità aziendale, etc.

Il servizio viene erogato mediante una newsletter settimanale in formato pdf, che garantisce una puntuale informazione in merito a tutti i principali Bandi di finanziamento della Regione di appartenenza (comunali, provinciali, regionali, etc.), nazionali ed europei.
La newsletter, di semplice ed immediata lettura, anche grazie alla segnalazione delle novità della settimana sempre evidenziate, prevede l’indicazione, per ogni Bando inserito, dell’Ente erogante, dell’oggetto, importo, scadenza e collegamento al sito internet dell’Amministrazione per scaricare autonomamente il Bando qualora fosse di interesse.
Sono attualmente presenti in pubblicazione oltre 100 bandi di contributo a fondo perduto. Il servizio è attivabile in tutta Italia.

Fino al 18 gennaio 2014, i lettori di Oasi potranno attivare il servizio di informazione settimanale sui bandi di contributo, per tutto l’anno 2014, al prezzo promozionale di € 97/Anno + IVA invece di € 450/Anno + IVA.

Per avere ulteriori informazioni sul servizio è possibile scrivere all’indirizzo e-mail [email protected]
Per attivare l’offerta, inserire in stampatello nel modulo allegato alla presente, i dati anagrafici richiesti (campi in giallo).
La proposta va timbrata, firmata ed inviata a mezzo mail ad:  [email protected], unitamente alla contabile del bonifico effettuato di importo pari ad € 97 + IVA al 22% per un totale di € 118,34, alle coordinate bancarie indicate nella proposta e di seguito riportate, entro e non oltre il 20 dicembre  p.v.
Coordinate bancarie:
Synago – Società a responsabilità limitata. Cassa di Risparmio di Cesena – Filiale di Perugia San Faustino (PG).
IBAN: IT 04 J 06120 03088 CC0880516769.
Causale: Attivazione Infobandi 2014. Synago_Oasi
Ad avvenuto pagamento sarà emessa la relativa fattura e a partire dalla data di attivazione sarà inviata con cadenza settimanale l’informativa sui bandi di contributo aperti, regionali, nazionali ed europei direttamente all’indirizzo di posta elettronica da Te indicato.
Scarica il modulo›

  • Articolo pubblicato il 20 Novembre 2013

che-fare-logo

Fino al 9 dicembre è aperta la seconda edizione del premio per progetti d’innovazione sociale cheFare. Sono in palio 100.000 euro per un progetto che sia in grado di sintetizzare al meglio quelle caratteristiche che riteniamo centrali per la cultura contemporanea: promozione della collaborazione; ricerca di forme innovative di progettazione, produzione, distribuzione e fruizione della cultura; scalabilità e riproducibilità; sostenibilità economica nel tempo; promozione dell’equità economica; impatto sociale territoriale positivo; impiego di tecnologie e filosofia opensource; capacità di coinvolgere le comunità di riferimento e i destinatari delle proprie proposte con una comunicazione efficace. I progetti saranno prima valutati da un team interno di esperti.

In una seconda fase, un massimo di 40 sarà poi pubblicato online per essere votato per due mesi dalle proprie comunità. Il coinvolgimento diretto del pubblico tramite il web non è una prassi diffusa nell’ambito dei premi culturali; per noi è uno strumento importante perché ci permette di valutare il coinvolgimento dei pubblici potenziali attraverso scelte comunicative non convenzionali. Perché siamo convinti che innovazione vuol dire anche imparare a raccontare storie con modi nuovi, diversi, coinvolgenti; aprirsi a tutti coloro che vogliono crederci e sentirsene parte. L’ultima fase del percorso di selezione sarà la votazione di una giuria che passerà al vaglio gli aspetti qualitativi (economici, culturali e sociali) degli 8 progetti più votati dal pubblico. In aprile sapremo chi sarà l’unico vincitore.

È passato poco più di un anno da quando siamo partiti con la prima edizione di cheFare. In quell’occasione hanno risposto oltre 500 progettisti, e con la votazione online sono state espresse oltre 42.000 preferenze. Questa volta la rete dei partner si è ampliata, costruendo un sistema nervoso diffuso in tutto il paese per aiutarci a raccogliere e raccontare nuove storie.

Il sito per partecipare al bando è www.che-fare.com. Il dibattito culturale sugli argomenti di cheFare è portato avanti sul sito di doppiozero, su Vita, sulle pagine de La Domenica de Il Sole 24 ore e sui siti dei partner.

CheFare è un progetto di doppiozero ed è co-prodotto in collaborazione con: Avanzi, Fondazione Ahref, Fondazione Fitzcarraldo, Tafter, Societing, Lìberos. Media partner: Domenica – Il Sole 24 ore e Vita. Con il patrocinio della Regione Puglia – Assessorato alle Politiche Giovanili e Bollenti Spiriti e la collaborazione di Enel.

Fonte: associazioniinrete.it

  • Articolo pubblicato il 18 Novembre 2013

Con la crisi si diffondono i Gruppi di Acquisto Solidale, per risparmiare ma anche per cercare nuovi modelli di consumo sostenibili

Sono sempre più numerosi gli Italiani che si avvicinano ai GAS (Gruppi di acquisto solidale). Due sono le motivazioni alla base di questa tendenza: l’impoverimento delle famiglie – l’acquisto di gruppo può permettere un risparmio anche del 30% sui prodotti di alta qualità -, ma soprattutto la ricerca di un consumo sostenibile non solo economicamente ma anche dal punto di vista sociale e ambientale. Ecco perché ai GAS si rivolge un numero crescente di persone. Vi raccontiamo questo fenomeno che, con un trend di crescita annuale tra il 10 e il 20 percento, si sta espandendo lungo tutto il Paese, offrendo nuovi spazi – e modelli – alla produzione e all’acquisto di prodotti alimentari.

Che cosa sono i GAS

I GAS (Gruppi di acquisto solidale) sono gruppi di persone che decidono di unirsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune – ma non solo, come vedremo in seguito. La loro storia inizia nel 1994 con la nascita del primo gruppo a Fidenza, poi a Reggio Emilia e in seguito in diverse altre località, fino a coprire l’intero territorio italiano e, nel 2008, a essere riconosciuti formalmente dallo Stato italiano.

Come funzionano? Le modalità organizzative sono molto eterogenee ma comunque piuttosto semplici: generalmente al momento di formazione del gruppo vengono individuati i prodotti su cui si intendono eseguire gli acquisti collettivi; ogni famiglia compila la propria “lista della spesa”; le liste vengono raccolte e si procede con un ordine unico – di gruppo – che viene trasmesso al produttore per l’acquisto; una volta effettuato l’acquisto, ogni famiglia ritira e paga quanto ordinato.

Le tipologie di GAS sono molto variabili, non ci sono regole predefinite. In alcuni casi si limitano al carpooling della spesa tra i partecipanti: di fronte al caro benzina ci si unisce per dividere i costi e andare a fare la spesa nei punti più convenienti, dalle aziende agricole ai mercati degli agricoltori, dai mercati all’ingrosso agli ipermercati fino ai discount. In altri si tratta di gruppi spontanei nati nelle scuole o nei condomini intorno a un’esigenza speciale, spesso contingente. In altri ancora, invece, i GAS diventano organizzazioni strutturate che operano con una scadenza regolare. Attualmente la maggior parte mantiene una struttura informale, ma ci sono anche GAS che decidono di costituirsi ufficialmente in associazione.

Ogni GAS ha inoltre i propri criteri per selezionare i fornitori, individuare i modi di consegna e scegliere cosa acquistare (ad esempio privilegiando la stagionalità, il biologico, il sostegno alle cooperative sociali, la riduzione degli imballaggi, le dimensioni del produttore o infine la vicinanza territoriale). Le modalità di acquisto vanno dalla consegna a domicilio alla prenotazione via internet fino “all’adozione” in gruppo di animali o piante da frutto. Anche gli accordi del gruppo di acquisto con l’azienda sono differenti e possono prevedere la consegna settimanale del prodotto oppure la formulazione di specifici ordini per telefono o attraverso internet, ma anche tramite abbonamento con l’offerta di prodotti a scadenze fisse e pagamento anticipato.

Non solo risparmio

L’idea del gruppo d’acquisto nasce generalmente da una semplice necessità, quella di trovare, a prezzi accettabili, prodotti sani e di qualità che non siano dannosi né per l’ambiente né per le persone che li producono. Attenzione però: i GAS non sono solo gruppi di acquisto, ma di acquisto solidale che ricercano la solidarietà tra i componenti, ma soprattutto con l’esterno. Essi prestano infatti particolare attenzione all’impatto sull’ambiente, alla qualità dei prodotti acquistati e al modello di produzione impiegato, con riguardo speciale alle condizioni di lavoro e gestionali dell’impresa. Per questo spesso scelgono di rivolgersi direttamente ai piccoli produttori, salvaguardando così l’economia locale e i prodotti a km zero, abbattendo l’impatto ambientale connesso al trasporto della merce. Punto di forza dei GAS è infatti il contatto diretto con i produttori con un benefico effetto per entrambe le parti: i consumatori possono godere di prodotti di alta qualità e a prezzi competitivi causa l’esclusione degli intermediari mentre ai produttori viene riconosciuto un prezzo equo per il loro prodotto.

I gruppi di acquisto solidale non sono quindi gruppi di risparmio, non nascono per dare una risposta diretta al problema del carovita. Il prezzo è importante, ma non è tutto. Quella dei GAS non è una scelta pauperista ma l’insieme di tanti piccoli comportamenti che mirano a costruire una diversa economia basata su nuove forme di solidarietà “all’esterno” con produttori che si pongono su un piano radicalmente diverso rispetto ai meccanismi tradizionali. Tanto che non sempre, anche se molto spesso sì, i prodotti costano meno. Per i prodotti di alta qualità il prezzo è effettivamente inferiore del 30% circa, ma ci sono prodotti i cui costi restano inferiori nella grande distribuzione.

La crisi economica ha quindi evidenti effetti sulle abitudini alimentari. A causa del carovita e della contemporanea contrazione dei redditi, molti italiani che non vogliono rinunciare alla qualità dei prodotti anziché ripiegare su quelli più economici cercano di intervenire sulle modalità di acquisto, ricercando forme alternative. In Italia peraltro siamo facilitati in questo senso, dal momento che abbiamo una produzione alimentare diffusa e capillare. Ma la crisi ha effetti, per alcuni aspetti positivi, anche sui consumi: limitando le disponibilità economiche ci induce a spendere meglio. Oltre che, in certi casi, a ripensare la validità di determinati sistemi produttivi nell’attuale contesto sociale. Non a caso molti GAS scelgono di rivolgersi direttamente ai produttori, a fronte di una grande distribuzione nella quale spesso le condizioni di lavoro risultano fortemente compromesse.

I numeri dei GAS

Qualcuno commenta che si tratta di un fenomeno di nicchia, di una moda “radical chic”. Ma le cifre parlano diversamente. Secondo un’analisi di Coldiretti, nel 2012 le persone che si sono avvicinate ai GAS sono state circa 7 milioni (il 18,6% degli italiani), di cui quasi 2,7 in modo regolare, con una crescita tra il 10 e il 20 percento annuale. Ad oggi sono più di 1.000 i gruppi associati a Rete GAS, ma in tutta Italia si stima siano almeno il doppio. Considerando che a un gruppo partecipano in media 25 famiglie, corrispondenti a circa 100 consumatori, fanno un totale di circa 200 mila persone attive, a cui si aggiunge l’indotto solidale, dai fornitori alle cooperative sociali. Una rete che comprende 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 1.105 mercati, 178 botteghe ai quali si aggiungono 131 ristoranti e 109 orti urbani, per un totale di quasi settemila punti vendita. È chiaro che si tratta di un fenomeno ancora contenuto ma con un forte potenziale – soprattutto se si osserva il trend di crescita degli ultimi anni – e che potrebbe aprire nuovi spazi di lavoro, evidentemente basati – viste le premesse – su modelli differenti di produzione e distribuzione.

Fonte: secondowelfare.it

  • Articolo pubblicato il 15 Novembre 2013

Mercoledì 27 novembre alle ore 17.00, la Fondazione Roma Solidale onlus e l’Associazione Oasi, con il progetto “Campi aperti per il sociale”, vi invitano al Laboratorio del Sapere – all’interno dello spazio laboratoriale del Teatro

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Patologico sito in Via Cassia 472 -, per discutere con Alfonso Pascale del suo ultimo libro “Radici e Gemme. A proposito di agricoltura e società civile”.
A causa del numero limitato di posti disponibili è necessaria l’iscrizione: email comu[email protected]telefono 06.37515922
Per scaricare il programma clicca qui.

  • Articolo pubblicato il 11 Novembre 2013

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Young People Combating Hate Speech Online “I giovani combattono l’istigazione on line all’odio” è un progetto del Consiglio d’Europa volto a sensibilizzare i giovani contro episodi di intolleranza ed espressioni violente nei confronti del diverso manifestati on line, che riguardano differenze religiose, di genere, culturali, ma anche episodi di bullismo.

Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha risposto all’invito del COE di partecipare al progetto istituendo  il “Tavolo Interistituzionale per la lotta all’odio e all’intolleranza sul web”, organismo a cui partecipano diverse amministrazioni, quali il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dell’Interno – Polizia Postale, Dipartimenti ed Uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Famiglia, Pari Opportunità, Informazione e Editoria, Affari Regionali), nonché Istituzioni, quali l’Agenzia Nazionale Giovani e Forum Nazionale dei Giovani.

La finalità del Tavolo è quella di realizzare una campagna nazionale in tema di lotta all’intolleranza sul web mirata ai giovani di età 14-35.

Ciascuna amministrazione offrirà il proprio contributo al fine di costruire un percorso condiviso di iniziative, condividendo le esperienze già compiute sulla tematica ed individuando obiettivi comuni in base ai quali programmare le azioni future, da realizzare fino all’estate del 2014.

Durante la riunione del Tavolo dell’8 luglio scorso, il Capo Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha invitato le amministrazioni presenti a pubblicare sui propri siti il logo dell’iniziativa, il banner “No Hate Speech” ed il relativo link, aprendo ufficialmente la campagna di comunicazione italiana.

Vedi la Brochure in Italiano
Vedi la Brochure in Inglese
Vai al sito No Hate Speech Movement

Fonte: gioventu.gov.it

  • Articolo pubblicato il 11 Novembre 2013

La Fondazione Tender to Nave promuove la cultura del mare e della navigazione come strumenti di educazione, formazione, abilitazione, riabilitazione, inclusione sociale e terapia, finanziando progetti presentati da organizzazioni non profit, scuole o istituzioni.
Possono presentare progetti organizzazioni non profit, scuole o istituzioni.

Ambiti di presentazione di proposte progettuali:

Disabilità: tutti orientati al raggiungimento di maggiori autonomie e migliore qualità della vita di bambini, ragazzi e adulti con disabilità e delle loro famiglie.

In questa area rientra una grande varietà di problemi, che sfidando duttilità e metodologia di Nave Italia hanno accolto persone con malattie genetiche (fibrosi cistica e malattie metaboliche, diabete, spina bifida, tumori) deficit sensoriali, disabilità cognitive. Ogni progetto proposto è stato modulato e implementato dal team degli educatori della Fondazione TTNI per ottenere il miglior risultato entro una metodologia stabilita.

Salute Mentale: progetti di abilitazione, riabilitazione di persone affette da malattia o disagio psichico.

In quest’area Nave Italia si è rivelata strumento  particolarmente di successo perché adatta a far riscoprire alle persone affette da disagio psichico, risorse inespresse, nuove capacità di relazione e conquista di maggiore autonomia. Un potente stimolo a ricominciare a sperare.

Disagio sociale, famigliare e scolastico: progetti volti a prevenire l’abbandono scolastico, il disagio familiare, la delinquenza e la tossicodipendenza.

Il disagio sociale ha espressioni diverse sebbene sia sempre legato a forte sofferenza individuale, maltrattamento, abuso, violenza molto spesso presenti nel nucleo familiare sin dalla prima infanzia. La navigazione a vela è metafora concreta e suggestiva di come le difficoltà siano affrontabili insieme agli altri, nel rispetto di regole condivise: un contesto molto coinvolgente, ricco di emozioni e di divertimento, che permette di vivere le regole di vita non perché autoritariamente imposte, ma in quanto risultato di un equilibrio personale e collettivo. Imparano così a raggiungere la destinazione con tutti gli altri.

Finanziamento concesso

La Fondazione TTNI copre con sovvenzioni proprie il 50% dei costi sostenuti per ciascun progetto. Il restante 50% (pari a € 20.000,00 ventimila per un progetto standard) dovrà essere raccolto dal proponente, tramite fundraising, al quale Fondazione TTNI potrà, se richiesto, collaborare.

Fonte: www.synagosrl.com