• Articolo pubblicato il 11 Marzo 2014

ROMA – “In memoria di Modesta Valenti, anziana senza dimora simbolo delle persone che vivono per strada, morta in questo luogo il 31 gennaio 1983: la città di Roma la ricorda perché nessuno muoia più abbandonato”. È questo il testo della targa dedicata “all’homeless ignoto“, anche se in particolare in ricordo di Modesta Valenti, la donna morta senza ricevere alcun soccorso ormai 31 anni fa al binario 1 della stazione Termini, dove la lapide è stata affissa e scoperta in una cerimonia a cui hanno partecipato il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, il vescovo di Roma Centro, Matteo Zuppi, e l’assessore capitolino alle Politiche sociali, Rita Cutini.

Modesta, ha detto Marino, “è morta senza ricevere soccorso. Roma è la nostra capitale e ha tante difficoltà, anche economiche, ma deve ritrovare un’anima, e la ritrova con questo tipo di sentimento, la solidarietà. Roma dice no alla globalizzazione dell’indifferenza”. Questa targa, ha commentato Moretti, “è importante anche per la distanza dal fatto, oltre 30 anni fa. È una targa non solo a Modesta Valenti ma all’homeless “ignoto”, che proprio come per il milite ignoto sarà il simbolo di tutte quelle persone che vivono per strada. Cose come quelle accadute a Modesta, con nessuno che le porse la mano per aiutarla, non devono più succedere nel nostro Paese”.

Per Impagliazzo “Modesta era una donna che rientrava in quella categoria di persone che secondo Papa Francesco la società vede come “da scartare”: ricordarla oggi come parte di una comunità è un qualcosa che fa parte di Roma. Modesta oggi passa da scarto all’essere eletta a memoria della città. Chi passerà qui leggerà nel suo nome i nomi di

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tutte quelle persone “invisibili” della nostra società”.

Prima della cerimonia di commemorazione Marino e Moretti hanno visitato il centro d’accoglienza diurno “Binario 95” di via Marsala, sempre alla stazione Termini, accompagnati da Alessandro Radicchi, presidente della cooperativa sociale Europe consulting che gestisce il centro.

Fonte: Agenzia Dire

  • Articolo pubblicato il 10 Marzo 2014

Nozioni di base di alfabetizzazione finanziaria, cosa è e come si costruisce un bilancio familiare, tipi di prestito e strumenti creditizi. Questi i temi che saranno affrontati nel corso di formazione “Migranti e denaro: uso consapevole dei servizi bancari e gestione responsabile del risparmio”, alla sua seconda edizione, realizzato da Programma integra in collaborazione con PerMicro nell’ambito del progetto AMAR – Agenzia di Mediazione Abitativa di Roma e rivolto a migranti cittadini di paesi terzi.

Titolo del corso: “Migranti e denaro: uso consapevole dei servizi bancari e gestione responsabile del risparmio”

Luogo di svolgimento: Centro cittadino per le migrazioni, l’asilo e l’integrazione sociale, Via Assisi, 41 – Roma

Destinatari: migranti cittadini di paesi terzi (non UE)
NON possono partecipare:
– Richiedenti e titolari di protezione internazionale;
– Richiedenti e titolari di protezione sussidiaria.

Programma

1 aprile 2014 ore 17,00 – 19,00
1° modulo formativo: nozioni di base di alfabetizzazione finanziaria

Mauro Manca, vice direttore filiale BNL

Il modulo fornirà le prime informazioni utili per rapportarsi con il mondo bancario; dall’apertura del conto corrente all’uso dei servizi di pagamento e di credito.
Temi affrontati:
– Cos’è un conto corrente, come funziona e come si legge un estratto conto;
– Strumenti di pagamento: bancomat, carte di credito, bonifici, assegni, etc.;
– Risparmio e piani di accumulo.

8 aprile 2014 ore 16,30 – 18,30
2° modulo formativo: il bilancio familiare e l’indebitamento responsabile

Valeria Roggero, PerMicro s.p.a.

– A cosa serve il bilancio familiare;
– Come si costruisce il bilancio familiare: catalogazione di entrate uscite;
– Esercitazione pratica;
– Indebitamento responsabile: quando chiedere un prestito?

15 aprile 2014 ore 16,30 – 18,30
3° modulo formativo: orientamento al credito

Valeria Roggero, PerMicro s.p.a.

– Tipi di prestito: prestito personale, prestito al consumo, mutuo ipotecario, cessione del V, etc;
– Gli strumenti creditizi: come sceglierli;
– PerMicro il microcredito in Italia (accenni).

Iscrizioni: per partecipare è necessario compilare, firmare e inviare la SCHEDA DI ISCRIZIONE e il permesso di soggiorno in corso di validità entro e non oltre il 31 marzo 2014 all’e-mail [email protected] oppure via fax 0678393696.

Il corso è organizzato nell’ambito delle attività del progetto AMAR – Agenzia di Mediazione Abitativa di Roma, co-finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi – programma annuale 2012, e gestito da Programma integra in partnership con il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale, e le associazioni Oasi e Spirit Romanesc.

Per informazioni:
Programma integra
Sara Nicu, Andrea Minuta 0678850299
[email protected]
www.programmaintegra.it

  • Articolo pubblicato il 6 Marzo 2014
Ogni giorno nascono due gruppi. Guidano fuori dall’alcolismo e da mille altri problemi. E ora anche le amministrazioni li scoprono
FlashMob

Erano 8.000 due anni fa, oggi sono più di 10mila in tutta Italia, e coinvolgono 200mila persone. Nascono spontaneamente, si ritrovano una volta la settimana, spesso in case private, crescono col passaparola e sono ormai la risposta autorganizzata più efficace a centinaia di problemi sociali e personali: dalla rielaborazione del lutto alla depressione, dalle dipendenze alla solitudine, dall’obesità al burn out. Sono i gruppi di auto-mutuo-aiuto, che anche in Italia come nel resto d’Europa sono diventati ormai un percorso di autoriabilitazione affermato. In poco meno di vent’anni, secondo i calcoli delle associazioni del settore, sono passati da 1500 a 10mila. Di questi, poco meno della metà sono impegnati a vario titolo nel sostenere chi è entrato nel tunnel dell’alcolismo (gli alcolisti stessi ma anche i familiari, in particolare i figli).

Ma visto che le linee del disagio sono infinite, lo sono anche le tipologie di gruppi, tanto che una dozzina di anni fa l’Organizzazione mondiale della sanità ne aveva censite 123. Oltre alle dipendenze (non solo da sostanze o da gioco, ma anche sudditanze affettive e le sempre più diffuse polidipendenze), in Italia vanno forte i gruppi di sostegno ai familiari di disabili o anziani (particolarmente quelli che soffrono di demenze), quelli che si occupano di disagio esistenziale, insicurezza e depressione e i gruppi genitoriali. Ma non mancano altri bisogni più particolari, come gli abusi sessuali, i problemi legati all’identità di genere, i disturbi alimentari e perfino le vittime del racket, i familiari dei suicidi, le badanti straniere e gli “uditori di voci”. Con la crisi poi c’è stato un vero boom, come testimonia Amadio Totis, coordinatore di Ama Lombardia (Amalo), l’associazione di riferimento per molti degli oltre mille gruppi attivi in regione: «Negli ultimi anni si sono moltiplicate le richieste per due tipi di sostegno», racconta, «quello rivolto alle persone dipendenti dal gioco d’azzardo, in particolare dalle slot machine, e quello destinato in generale al disagio lavorativo». Disoccupati, scoraggiati, neets ma anche esodati e mobbizzati: sono categorie di cittadini prima regolarmente occupati e poi travolti da fallimenti o casse integrazioni che annaspano e non trovano risposta al loro disagio nelle strutture sociosanitarie tradizionali. A chi verrebbe in mente, per esempio, di andare alla Asl e chiedere un aiuto per sconfiggere il “down” che segue alla lettera di licenziamento? «I gruppi di auto-mutuo-aiuto sono nati per favorire l’empowerment personale», spiega Rosaria Di Chiacchio, psicologa anconetana dipendente Asl da anni coinvolta nella rete Ama anche come vicepresidente del cooordinamento marchigiano. «Non si tratta di una psicoterapia, ma di riunioni tra “pari”, persone che vivono una stessa situazione e quindi, anche senza saperlo, sono già “esperte” del problema. I facilitatori, cioè i volontari che conducono i gruppi, sono necessari solo perché abili nel tirare fuori e mettere in gioco le risorse che i partecipanti hanno dentro di sé». È proprio questa la chiave del successo dell’auto-mutuo-aiuto: non una soluzione preconfezionata o calata dall’alto, non una pretesa di facile e immediata “guarigione”, ma una strada da percorrere insieme. E funziona? «Certo che funziona», dice convinta la dottoressa, «altrimenti il successo di questo metodo non si spiegherebbe. Chi partecipa al gruppo sta meglio perché vede crescere la propria autostima e non si sente più solo, capisce che può farcela». Tanto è vero che poi spesso i partecipanti, nel tempo, diventano a loro volta facilitatori e fondano per spin off altri gruppi.«Non è una legge, come non è obbligatorio che ci sia un facilitatore», corregge Erica Bugna, assistente sociale e coordinatrice dell’Ama provinciale di Trento, «questo è un mondo ancora molto spontaneo, quasi liquido; certo un leader riconosciuto nel gruppo c’è sempre, ma non è detto che sia codificato, come anche non esistono regole fisse sulla periodicità degli incontri: c’è chi si vede una volta a settimana, chi una volta al mese. Tassativo è invece il numero dei partecipanti: oltre i 10 non ha senso, mancherebbe la personalizzazione». Certo, per spontaneo che sia, questo è un settore in cui le organizzazioni di secondo livello (soprattutto l’Ama, ma non solo) svolgono un ruolo essenziale: formazione (tutte offrono corsi per facilitatori), selezione (chi vuole entrare in un gruppo della rete Ama deve prima sostenere un colloquio) e know how che soprattutto al Centro Nord ha attirato l’attenzione degli enti pubblici. A Milano e provincia, per esempio, Amalo ha aperto tre sportelli territoriali sull’auto-mutuo-aiuto e realizza una decina di progetti in partnership con Asl e Consigli di zona; Regione Lombardia ha emanato lo scorso autunno un bando destinato “alle reti di mutuo aiuto”, destinando allo scopo un contributo di ben 6 milioni di euro. Rischio di essere fagocitati o, peggio, utilizzati come manovalanza a poco prezzo per tamponare disagi diffusi? «Il rischio potrebbe esserci», ammette Amadio Totis, «ma chi pensasse di strumentalizzare l’auto-mutuo-aiuto farebbe un grosso errore: questo strumento non sostituirà mai i servizi pubblici, può arricchirli e completarli, ma resta autonomo, in mano alla libertà dei cittadini, che semmai possono diventare più consapevoli dei loro diritti e quindi rompere un po’ più le scatole di prima».

Fonte: vita.it

  • Articolo pubblicato il 5 Marzo 2014

Diritti e doveri delle persone che vivono in un condominio, uso degli spazi comuni nei contesti condominiali e caratteristiche di una comunicazione efficace tra persone provenienti da diversi contesti socio-culturali. Sono questi i principali temi del corso di formazione rivolto a cittadini di paesi terzi (non UE) e realizzato nell’ambito del progetto AMAR – Agenzia di Mediazione Abitativa di Roma. Le lezioni si svolgeranno ad aprile 2014 presso il Municipio 2.
Il corso di formazione dal titolo ‘Le regole di convivenza nei contesti condominiali’ è rivolto a migranti cittadini di paesi terzi che vogliono conoscere più da vicino diritti e doveri di una persona che abita in condominio, le regole di uso degli spazi condominiali e approfondire tecniche di una comunicazione interculturale efficace. Possono partecipare anche cittadini italiani interessati a queste tematiche.

NON possono partecipare:
– Richiedenti e titolari di protezione internazionale;
– Richiedenti e titolari di protezione sussidiaria.

Il corso è gratuito e ha una durata di 6 ore con incontri di 2 ore per modulo.

Le lezioni si svolgeranno a Roma presso la sede del Municipio 2 (ex 2 e 3) in via Goito, 35, Sala consiliare.

Programma

Mercoledì 2 aprile 2014 ore 16,00 – 18,00
Modulo 1 – Iniziamo insieme nel gruppo e nel condominio

Cinzia Sabbatini e Concetta Ricciardi (Associazione Spirit Romanesc)
– Presentazione degli incontri e degli obiettivi
– Introduzione ad una efficace comunicazione e relazione tra persone diverse per vari aspetti

Lunedì 7 aprile 2014 ore 16,00 – 18,00
Modulo 2 – Il corretto uso degli spazi comuni e il regolamento condominiale

Andrea Finizio (MediANACI)
– Che cos’è un regolamento di condominio
– Le funzioni dell’Amministratore e dell’Assemblea
– Le principali norme condominiali
– L’Amministratore e i Consiglieri come punto di riferimento
– Suggerimenti utili per una migliore vita in comune e usare al meglio gli spazi condominiali

Mercoledì 16 aprile ore 16,00 – 18,00
Modulo 3 – La comunicazione interculturale

Cinzia Sabbatini e Concetta Ricciardi (Associazione Spirit Romanesc)
– Introduzione ai principi della comunicazione umana
– Strumenti per l’osservazione culturale: quali sono i modelli culturali e comunicativi da osservare nell’incontro con l’altro.

Per partecipare è necessario compilare e sottoscrivere la SCHEDA DI ISCRIZIONE e inviarla insieme a una copia del permesso di soggiorno in corso di validità (per i cittadini stranieri) e una copia di un documento di identità (per i cittadini italiani) entro il 31 marzo all’indirizzo e-mail:[email protected] oppure per fax allo 06.78393696.

Il progetto AMAR, co-finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi – programma annuale 2012, è gestito da Programma integra in partnership con il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale, e le associazioni Oasi e Spirit Romanesc.

Per informazioni:
tel. 3337891516
e-mail: [email protected]
www.programmaintegra.it

  • Articolo pubblicato il 3 Marzo 2014

Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha pubblicato un nuovo bando  finalizzato a promuovere e sostenere i processi di integrazione tra le imprese turistiche attraverso lo strumento delle reti di impresa, con l’obiettivo di supportare i processi di riorganizzazione della filiera turistica, migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto e incoraggiare gli investimenti per accrescere la capacità competitiva e innovativa dell’imprenditorialità turistica nazionale, in particolare sui mercati esteri.

Possono beneficiare dell’intervento finanziario unicamente le imprese aderenti all’aggregazione che, al momento della presentazione della domanda a valere sul presente bando, risultino come di seguito dettagliato:

  • Raggruppamenti di piccole e micro imprese con forma giuridica di “contratto di rete”
  • Raggruppamenti di piccole e micro imprese che potranno assumere la forma giuridica di A.T.I (Associazioni Temporanee di Imprese costituite o ancora da costituire), Consorzi e società consortili costituiti anche in forma cooperativa.

Le aggregazioni non ancora costituite dovranno presentare idonea documentazione con la quale manifestano l’impegno a costituirsi formalmente entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del bando a pena di esclusione.

Sono ammissibili proposte progettuali che prevedano spese complessivamente non inferiori a euro 400.000,00.

La domanda, unitamente agli allegati e a tutta la documentazione, deve essere presentata dal capofila o legale rappresentante entro e non oltre il 9 maggio 2014 a pena di esclusione. I modelli di domanda e i relativi allegati sono scaricabili dal sito web istituzionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

Fonte: synagosrl.com

  • Articolo pubblicato il 26 Febbraio 2014

Altra tappa nell’ambito del “Progetto di ricerca-intervento volto allo sviluppo del sistema cittadino dei centri di aggregazione per adolescenti”, promosso dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, Giovani e Pari Opportunità, finanziato con il fondo L. 285/97 e realizzato dall’Associazione Oasi in partnership con la Rete Iter e la Lumsa.

L’incontro del  20 febbraio, presso la sede del Dipartimento,  ha visto per la prima volta la partecipazione sia dei rappresentanti degli enti che gestiscono i Centri sia dei referenti istituzionali dei Municipi di Roma Capitale.

In questa occasione è stato presentato il sito del progetto www.retecag.oasisociale.it.

È stato discusso il Report dell’indagine conoscitiva che ha mappato i Centri sul territorio cittadino e, attraverso la somministrazione di un questionario, ne ha rilevato le dimensioni anagrafiche, i fabbisogni formativi degli operatori, ha analizzato il rapporto tra l’aggregazione online e quella offline, ha esplorato le prospettive future.

È stato illustrato il piano dell’offerta formativa previsto dal progetto ed elaborato in seguito ad un percorso di consultazione che ha coinvolto direttamente i destinatari stessi della formazione (coordinatori e operatori dei centri) attraverso un sondaggio on-line e due focus group.

L’incontro si è concluso con alcune ipotesi, che verranno ulteriormente discusse nei prossimi incontri, relative all’organizzazione e alla gestione della Rete in un’ottica di autonomia e sostenibilità anche oltre la durata del progetto.

Fonte: retecag.oasisociale.it

  • Articolo pubblicato il 26 Febbraio 2014

Aperta una terza filiale di AMAR – Agenzia di Mediazione Abitativa di Roma. Lo sportello si trova presso i locali dei Municipio 3 a Roma e fornisce un servizio di mediazione sociale e accompagnamento alla ricerca della casa per i cittadini di Paesi terzi.

Il progetto AMAR, co-finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi – programma annuale 2012, è gestito da Programma integra in partnership con il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale, e le associazioni Oasi e Spirit Romanesc.

Lo sportello aperto presso il Municipio 3 offre ai migranti cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti in Italia, i seguenti servizi:
– Sostegno e accompagnamento alla ricerca dell’alloggio;
– Sostegno nelle pratiche amministrative e contrattuali;
– Orientamento ai servizi del territorio;
– Mediazione sociale nei condomini;
– Consulenza sul microcredito per necessità familiari (caparra, ristrutturazioni, arredi);
– Corsi su comunicazione interculturale, regolamenti condominiali, gestione del bilancio familiare.

La sede dello sportello attivo fino al 30 giugno 2014 è:
Municipio 3 – Via Umberto Fracchia, 45
Apertura al pubblico: lunedì e venerdì dalle 9,30 alle 13,00
tel. 3404104138
e-mail: [email protected]

Per gli enti pubblici e privati che intendono segnalare persone con le caratteristiche indicate e che vogliono usufruire dei servizi di AMAR, è disponibile una SCHEDA DI INVIO da compilare ed inviare ai nostri sportelli.

Per conoscere gli altri sportelli attivi sul territorio e le loro attività, consulta il comunicato stampa del progetto AMAR.

Per informazioni sul progetto:
[email protected]
www.programmaintegra.it

  • Articolo pubblicato il 26 Febbraio 2014

Il gruppo musicale integrato SPI.di.CO. (Spiriti di Contraddizione) nasce a Roma nel 1998, da un laboratorio musicale rivolto a persone disabili, per rispondere ad un desiderio di “fare musica” dei ragazzi, per favorirne l’autonomia e l’integrazione, con l’obiettivo di giungere alla formazione di un gruppo musicale. Il gruppo è composto da 5 operatori musicisti e 7 ragazzi, di cui 2 musicisti, 1 presentatore e 4 cantanti. Negli ultimi due anni, il gruppo ha composto 5 brani originali, ha partecipato a 18 concerti nell’ambito del territorio romano e nel giugno 2003 ha completato la registrazione di un CD promozionale dal titolo “L’affascinanza si vede dalla faccia”.

Per visualizzare le esibizioni potete digitare:

http://www.myspace.com/spidico

Clicca qui per scaricare la brochure.

  • Articolo pubblicato il 26 Febbraio 2014
La Commissione europea ha pubblicato il “2013 Employment and Social Developments in Europe Review” di Giulia Mallone
La DG Occupazione, Affari Sociali e Inclusione della Commissione europea ha recentemente pubblicato il “2013 Employment and Social Developments in Europe Review”, rapporto che ogni anno “fotografa” i cambiamenti socio-economici in Europa e monitora le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini nei diversi Stati membri con l’obiettivo di informare i policy maker circa le necessità in termini di politiche sociali.In linea con i risultati delle edizioni 2011 e 2012, ESDE 2013 offre – attraverso lo studio delle crescenti disuguaglianze economiche e sociali nell’euro zona – un ulteriore supporto analitico al recente dibattito sulla necessità di rafforzare la “dimensione sociale” dell’UE per migliorare la performance economica e sociale dell’Europa tutta. La Commissione Europea – scrive il Commissario Andor nella prefazione al volume – vuole scongiurare il rischio della “jobless recovery” mostrando ai governi nazionali la necessità di una strategia improntata sui pilastri dell’occupazione e della lotta alla povertà.
Nei sette capitoli il documento affronta molte questioni cruciali come le prospettive future del mercato del lavoro in Europa, le politiche a sostegno dei lavoratori e per combattere la povertà, il ruolo delle donne nel mercato del lavoro e le loro condizioni lavorative, la diffusione e l’impatto del lavoro nero e l’efficacia delle politiche sociali di fronte alla crisi economica.L’Europa nel contesto globale
I dati dipingono una situazione ancora incerta, caratterizzata da un debole miglioramento a seguito della crisi economica: i livelli di occupazione risentono della difficile congiuntura economica e i sistemi di protezione sociale non riescono a soddisfare i bisogni di tutti i cittadini in difficoltà. Come si evince dalla figura 1 l’occupazione in Europa ha risentito della crisi più che in altri paesi, come gli Stati Uniti e la media dei paesi OCSE.Figura 1. Tasso di occupazione in UE e OCSE, anni 2008-2013

Fonte: ESDE 2013, p. 17.La spesa sociale nei paesi europei è mediamente più alta che all’estero: nel 2005 era infatti pari al 25% del PIL, a fronte del 19% dei paesi OCSE e al 16% degli Stati Uniti. Se si include però la spesa sociale privata le differenze si riducono: il 24% dei paesi OCSE e il 26% degli USA si avvicinano al 28% della media UE.


Il lavoro nell’euro zona

Nell’ultimo decennio il mercato del lavoro europeo, seppur con importanti differenze da un paese all’altro, è profondamente cambiato: gli occupati nell’industria e nel settore agricolo sono diminuiti mentre sono aumentati gli occupati nel terziario, specialmente nei servizi alle imprese e nella comunicazione. Il 56% dei lavori nel settore dei servizi sono knowledge intensive, a dimostrazione del grande potenziale occupazionale negli ambiti della ricerca e dell’innovazione tecnologica. La figura 2 mostra i cambiamenti nella skill composition, il livello di istruzione e formazione dei lavoratori europei.

Figura 2. La skill composition dei lavoratori nell’UE, anni 2000-2020

Fonte: ESDE 2013, p. 104.

Ancora una volta, e nonostante il duro colpo inferto dalla crisi, l’analisi conferma l’importanza del fitto tessuto di piccole imprese che sorreggono le economie nazionali. La figura 3 mette in relazione per ogni paese nascita e “morte” delle imprese, mentre la figura 4 ne evidenzia le percentuali per dimensioni dell’azienda. Nonostante le imprese individuali e sotto i 10 dipendenti siano quasi ovunque le realtà produttive più colpite dalla crisi, esse sono al tempo stesso quelle più in grado di “rigenerarsi” così da produrre nella maggior parte dei paesi europei un saldo positivo tra apertura e chiusura di aziende.

Figura 3. Guadagni in termini di occupazione dovuti a nascita e chiusura di imprese, anno 2005

Fonte: ESDE 2013, p. 71.

Figura 4. Percentuali di nascita e fallimento delle imprese suddivise per numero di occupati, anno 2010

Fonte: ESDE 2013, p. 73.

Riferimenti

La notizia sul sito della Commissione europea

Scarica il rapporto ESDE 2013

Fonte: secondowelfare.it

  • Articolo pubblicato il 26 Febbraio 2014

A Communia Roma una giornata dedicata alla denuncia di tutte le forme, istituzionali e non, di costrizione e contenimento di esseri umani all’interno di recinti, confini, e prigioni. Dai migranti rinchiusi nei CIE ai Rom segregati nei campo nomadi passando per i palestinesi segregati nella loro terra e i carcerati rinchiusi nelle carceri.

Programma:

h. 18.00 – Proiezione de “In Nome del Popolo Italiano” di Gabriele Del Grande e Stefano Liberti

h. 18.15 – Presentazione del rapporto “Costi Disumani. La spesa pubblica per il contrasto all’immigrazione

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irregolare”, dibattito con Grazia Naletto (presidente di Lunaria), Antonello Ciervo (A.S.G.I) e Serena Chiodo (Cronache di Ordinario Razzismo – Lunaria http://www.cronachediordinariorazzismo.org/)

h. 20.00 – Reading e videoproiezione da “Palestina” di Joe Sacco.

20.15 – Cena

21.00 – Proiezione del documentario “EU 013 L’ultima Frontiera”, con il regista Alessio Genovese e Stefano Liberti di ZaLab – (“EU 013 L’ultima Frontiera” è il primo film documentario girato nei Centri di Identificazione ed Espulsione italiani presentato alla 54esima edizione del Festival dei Popoli e in concorso all’IFFR, il Festival internazionale di Rotterdam.)

h. 22.30 – SJC in concerto (Sara Jane Ceccarelli alla voce e Attilio Costa guitars and loops)

Allestita tutto il giorno la mostra fotografica “Le vite dei Cesari”, le mura del carcere di Rebibbia attraverso gli scatti di Giancarlo Capozzoli

Bar e libreria aperti tutto il giorno
Al di là dei muri. Parole e immagini contro le segregazioni

Communia, spazio di mutuo soccorso
Via dello scalo di San Lorenzo 33, Roma
www.communianet.org