• Articolo pubblicato il 25 Agosto 2014

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Roma, 18 agosto – Firmato dall’assessore alla Roma Produttiva, Marta Leonori, il protocollo “Roma produttiva e solidale” che dà il via alla rete delle eccedenze alimentari, per promuovere la solidarietà sul territorio e combattere lo spreco di cibo. Il progetto è promosso dagli assessorati Roma Produttiva e Sostegno sociale e sussidiarietà, e vede l’adesione di associazioni di volontariato, onlus, associazioni di categoria e grande distribuzione.
La rete vuole essere un reale aiuto per tutte le persone e le famiglie che, nell’attuale crisi economica e sociale, sempre più spesso sono costrette a rivolgersi a strutture organizzate, anche per ricevere pasti gratuiti. Grazie all’accordo, merci invendute, ma ancora commestibili, potranno invece essere distribuite alle associazioni che seguono chi vive in situazione di difficoltà o di indigenza.
Il progetto vede la partecipazione dei Municipi, grazie ai quali sarà possibile sul territorio il recupero delle eccedenze e la loro distribuzione a enti e associazioni che assistono chi ha bisogno. Ciascun Municipio indicherà a coloro che aderiranno cosa fare, quali alimenti è possibile immettere nel circuito della solidarietà, e come effettuare il ritiro. Le imprese e gli esercizi commerciali aderenti alla rete si impegnano a consegnare gratuitamente le eccedenze alimentari alle associazioni che provvederanno a redistribuirle alle persone in gravi difficoltà.
Ecco le caratteristiche dei prodotti da donare:
prodotti alimentari non scaduti (preferibilmente entro due giorni dalla scadenza), con una confezione integra, con l’indicazione della temperatura di conservazione e senza difetti sensoriali evidenti. In particolare: prodotti di largo consumo, ad eccezione di alcolici e surgelati decongelati; prodotti freschi, ad eccezione di pasticceria fresca e farcita con creme, carne sezionata a punto vendita e in ogni caso che non presenta sulla confezione una data di scadenza, formaggi e salumi lavorati a punto vendita, pesce fresco e decongelato.
Il protocollo prevede la costituzione di una cabina di regia (presso l’Assessorato Roma Produttiva e composta dai firmatari dell’accordo e dai Municipi) che avrà il compito di monitorare, sostenere e migliorare il progetto in progress.
Gli esercizi commerciali e le imprese che vogliono aderire possono farlo scrivendo a [email protected]  oppure contattando lo 060606.
Agli aderenti all’iniziativa viene distribuito un vademecum con indicazioni sul progetto e materiale con il logo dell’iniziativa “Roma Produttiva e Solidale” che li rende individuabili come partecipanti alla “rete”. Ogni nuova adesione alla rete è sempre possibile.

“Una vera e propria rete di solidarietà – ha commentato l’assessore alla Roma Produttiva, Marta Leonori, – in cui vengono messi a contatto associazioni e commercianti. Prodotti invenduti che potranno essere riconsegnati ai cittadini in difficoltà, con un contatto diretto”.
“Solo a Roma – ha proseguito l’Assessore – si contano 30mila bambini in povertà assoluta. La situazione di crisi generalizzata è nota, ma al contempo viviamo in un Paese in cui si spreca ancora il 35% di prodotti freschi, il 19% di pane e il 16% di frutta e verdura”.
Per l’assessore alle Politiche sociali, Rita Cutini, “oggi viene presentato un protocollo doppiamente importante perchè da un lato mette in evidenza le componenti sociali e produttive cittadine vitali ed essenziali, dall’altro permette di affrontare in modo nuovo con strumenti strategici la lotta alla povertà”.
Fonte: www.comune.roma.it

 

  • Articolo pubblicato il 1 Agosto 2014

“18 anni in… Comune” la nuova guida per la cittadinanza alle seconde generazioni

Sono arrivate alcune importanti novità normative sull’acquisizione della cittadinanza italiana per le seconde generazioni, disponibili online sui siti internet di Anci, Save the Children e Rete G2. Le novità sono il frutto di un lungo percorso iniziato nell’ottobre 2011 che ha visto collaborare Save the Children e Rete G2 per mettere a punto un testo rivolto alla salvaguardia dei diritti dei minori nati in Italia da genitori stranieri. Le nuove norme fanno luce sulle modalità di acquisizione della cittadinanza al compimento dei 18 anni, consistono in semplificazioni introdotte dalla legge di conversione del “Decreto del fare” che hanno istituzionalizzato gli obiettivi della campagna che, come ricorda Giorgio Pighi delegato dell’Anci, intende sollecitare i sindaci a informare rapidamente le seconde generazioni dei propri diritti. La nuova guida, disponibile a tutti i Comuni, è consultabile e scaricabile online.
Pighi afferma di essere assolutamente soddisfatto della riuscita della campagna e spera che la Guida possa essere uno strumento utile a velocizzare le pratiche di acquisizione della cittadinanza italiana per i più giovani. La cittadinanza è infatti un passo integrante verso la costituzione identitaria nel tessuto sociale nel quale si è nati e cresciuti, senza questa base è impossibile pensare e realizzare politiche sociali realmente volte all’inclusione.  Raffaella Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children Italia, considerando gli enormi numeri di bambini e ragazzi di origine straniera presenti nella scuola italiana (più di 800mila) sostiene che l’acquisizione della cittadinanza sia un momento imprescindibile sia per il nostro paese che per le loro vite: sebbene considerati “stranieri”, loro in quanto studenti e cittadini futuri sono una parte importante dell’identità del nostro paese. Lo strumento della guida in mano ai Comuni, dal nord al sud, sarà fondamentale soprattutto per valorizzare la presenza dei giovani stranieri anche nelle comunità locali. La speranza è che l’impegno venga assunto anche dal Parlamento, con il varo di una nuova legge sulla cittadinanza che promuova l’integrazione.

18 anni… in Comune! Ituoi passi verso la cittadinanza italiana

Fonte: dirittisociali.org

 

  • Articolo pubblicato il 1 Agosto 2014

218 persone coinvolte tra cittadini di paesi terzi, amministratori di condominio che operano in contesti multietnici, assistenti sociali e mediatori interculturali. 3 agenzie di mediazione socio-abitativa attivate. 10 corsi di formazione realizzati. E una proposta per la costituzione di un Tavolo cittadino sulla questione abitativa dei migranti presenti a Roma. Sono questi alcuni dei risultati del progetto AMAR – Agenzia di Mediazione Abitativa di Roma, finanziato dal Fondo Europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi, contenuti nel Rapporto di valutazione finale.

Obiettivo generale del progetto AMAR è stato quello di contribuire all’integrazione socioeconomica dei migranti e promuovere la convivenza pacifica fra società di accoglienza e collettività straniere attraverso la creazione di un’agenzia finalizzata all’erogazione di un servizio di mediazione sociale in ambito abitativo. L’intervento si è rivolto a tutti quei cittadini stranieri che incontrano difficoltà di accesso all’abitazione a causa di diffidenze, pregiudizi e atteggiamenti discriminatori. Ha coinvolto inoltre gli amministratori di condominio e gli operatori del sociale al fine di dare loro strumenti per gestire la convivenza in contesti abitativi multietnici.
Le attività di AMAR, che si sono svolte tra il 1 settembre 2013 e il 30 giugno 2014, si sono articolate su tre direttrici:

  1. la creazione dell’Agenzia di mediazione abitativa
  2. la formazione sui temi dell’interculturalità, delle regole di convivenza condominiali e dell’accesso al credito
  3. la costruzione di una rete cittadina di soggetti pubblici e privati a sostegno e completamento dell’attività dell’Agenzia di mediazione abitativa

L’Agenzia abitativa. E’ stata creata un’Agenzia presso il Centro cittadino per le migrazioni, l’asilo e l’integrazione sociale – Municipio 7 e due filiali rispettivamente attivate nel Municipio 2 e nel Municipio 3. I 4 mediatori sociali che hanno operato nelle agenzie hanno seguito in totale 75 cittadini di paesi terzi, offrendo loro: supporto alla ricerca della casa, accompagnamento alla visione degli appartamenti, assistenza legale, contatti con le agenzie immobiliari e i privati, consulenza sul microcredito, formazione.
Dalla valutazione è emerso che la mediazione sociale rappresenta un efficace strumento per contrastare le risposte pregiudiziali di proprietari e agenti immobiliari. Le soluzioni trovate, il sostegno offerto e la rete di collaborazione creata con le agenzie immobiliari confermano come Terzo settore e mondo profit possono trovare percorsi di collaborazione a forte impatto sociale.

La formazione. Sono 128 le persone che hanno usufruito dei percorsi formativi proposti, di cui 40 cittadini di paesi terzi e 33 amministratori di condominio. I corsi attivati e replicati in più edizioni sono stati: 1) ‘Migranti e denaro: uso consapevole dei servizi bancari e gestione responsabile del risparmio’, in collaborazione con PerMicro Spa; 2) ‘Le regole di convivenza nei contesti condominiali e la comunicazione interculturale’; 3) ‘Corso di formazione per amministratori di condominio sulla comunicazione interculturale’, in collaborazione con ANACI – Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari e MediANACI Formazione e Conciliazione.
Dalle rilevazioni di gradimento dei partecipanti emerge una vera e propria necessità di approfondimento di tematiche legate all’intercultura, sia per gli amministratori che si trovano a dover gestire situazioni condominiali sempre più spesso multietniche, sia per le persone che quotidianamente vivono in questi contesti abitativi.
Per ampliare la portata dei percorsi di formazione proposti sono state realizzate due guide: 1) Guida multilingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, russo, arabo) con i temi trattati nei corsi di formazione sulle regole di convivenza nei contesti condominiali, sulla comunicazione interculturale, su accesso al credito e gestione del risparmio; 2) Guida con i temi trattati nei corsi per amministratori di condominio sui temi della mediazione sociale in ambito condominiale e la comunicazione interculturale. I volumi sono distribuiti gratuitamente presso il Centro cittadino per le migrazioni, l’asilo e l’integrazione sociale, sede di Programma integra, in via Assisi, 41 a Roma.

La rete cittadina. Le reti hanno fatto riferimento principalmente a tre ambiti. Il primo, relativo alla casa, ha coinvolto agenzie immobiliari e amministratori di condominio; il secondo, relativo all’assistenza sociale, ha visto coinvolti i servizi sociali e iniziative e organizzazioni del terzo settore che a vario titolo hanno sostenuto i percorsi di ricerca dell’alloggio o di risoluzione di crisi nella situazione alloggiativa; il terzo, relativo all’assistenza legale, ha visto coinvolti sportelli di assistenza legale e associazioni di tutela degli affittuari.Durante il ciclo di vita del progetto sono stati stipulati 3 protocolli di intesa con le seguenti agenzie immobiliari: 1) Agenzia immobiliare ERREVI SAS di Passo Corese; 2) Agenzia immobiliare di Maria Luisa Vitale; 3) AIR Italia – Associazione Agenti Immobiliari Riuniti.

Proposta per la costituzione di un Tavolo cittadino sulla questione abitativa dei migranti presenti sul territorio di Roma Capitale. Il tavolo intende proporsi come supporto alle decisioni istituzionali in ambito di politiche abitative e di inclusione sociale, attraverso la raccolta, l’analisi e la diffusione di dati e informazioni utili a comprendere i fabbisogni di servizi abitativi della popolazione migrante presente sul territorio e gli ostacoli economici, sociali e culturali che incontrano nel cercare di affittare o di acquistare un’abitazione. Si pone inoltre l’obiettivo di promuovere una maggiore e diffusa conoscenza e consapevolezza riguardo l’accesso alla casa e le condizioni abitative dei migranti nel territorio di Roma Capitale, e assicurare il collegamento tra le autorità locali, i servizi territoriali e la società civile.

Il progetto AMAR, co-finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi – programma annuale 2012, è stato gestito da Programma integra in partnership con il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale, e le associazioni Oasi e Spirit Romanesc.

Rapporto di valutazione finale del progetto AMAR – Agenzia di Mediazione Abitativa di Roma

  • Articolo pubblicato il 30 Luglio 2014

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Dopo l’esperienza di successo della prima edizione del Corso di formazione per attivisti rom e sinti, conclusasi lo scorso aprile con un’azione urbana di sensibilizzazione davanti al Colosseo, a Roma, ideata dagli stessi partecipanti, Associazione 21 luglio e il Centro Europeo per i Diritti dei Rom (ERRC) aprono le iscrizioni alla seconda edizione del Corso e invitano tutti gli interessati a presentare la propria candidatura.

Il Corso di formazione per attivisti rom e sinti, finanziato con l’otto per mille della Chiesa valdese, è rivolto a giovani rom e sinti, studenti o attivisti, di tutta Italia. Il Corso rappresenta un’eccellente occasione di scambio, confronto di idee ed esperienze, spunti di dibattito e di azione per i partecipanti.

Il Corso avrà una durata complessiva di 56 ore, suddivise in lezioni frontali che forniranno ai partecipanti le nozioni base, e in laboratori, dove i concetti teorici verranno messi in pratica. Il programma comprenderà i seguenti argomenti:

1) I diritti umani: concetto, principi e strumenti;
2) La discriminazione;
3) La comunicazione: strumenti utili per gli attivisti;
4) L’attivismo: organizzare e coinvolgere la comunità;
5) Il campaigning: ideare e attuare una campagna per ottenere un cambiamento;
6) L’ advocacy: strategie di pressione sulle autorità a livello locale, nazionale e internazionale;
7) La creazione di una organizzazione/associazione rom;
8) Il diritto a un alloggio adeguato;
9) Il genere.

Lo scopo principale del Corso è la formazione di giovani rom e sinti che siano attivi e consapevoli, e che possano utilizzare gli strumenti e i meccanismi nazionali, regionali e internazionali per tutelare i loro diritti umani come singoli e quelli delle loro comunità, e lottare contro ogni forma di discriminazione.

Nel mese di settembre 2014 i candidati selezionati parteciperanno a un primo incontro di formazione, dove verrà verificata la loro motivazione e verrà fatta un’ulteriore selezione. Tra i partecipanti a questo incontro verranno selezionati 12 corsisti che proseguiranno il percorso formativo.

Gli incontri formativi in totale saranno 4, strutturati su due giornate (un weekend al mese), da settembre a dicembre 2014 e si terranno tutti a Roma.

I costi di viaggio, vitto e alloggio per i 12 corsisti selezionati sono totalmente a carico degli organizzatori.

Al termine del corso, i partecipanti riceveranno un attestato di partecipazione e i più meritevoli avranno la possibilità di svolgere un tirocinio retribuito della durata di 3 mesi presso la sede dell’Associazione 21 luglio a Roma. I restanti verranno assistiti e supportati nella ricerca e nella candidatura per altre posizioni di stage presso organizzazioni e/o enti.

Obiettivi del Corso
Il Corso di formazione per attivisti rom e sinti fa parte del programma dell’Associazione 21 luglio e dell’ERRC per sostenere e promuovere la cittadinanza attiva all’interno delle comunità rom e sinte in Italia. Gli obiettivi primari del corso sono:

• creare consapevolezza nei giovani rom e sinti riguardo i loro diritti come individui e come parte di una minoranza;
• sviluppare le loro conoscenze sugli strumenti di protezione e promozione dei diritti umani e di lotta contro la discriminazione a livello nazionale (legislazione nazionale), regionale (Trattati Europei, altri meccanismi del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea) e internazionale (Trattati e meccanismi delle Nazioni Unite);
• rafforzare le capacità di monitoraggio, denuncia e difesa contro le violazioni dei diritti umani al fine di essere in grado di reagire immediatamente in caso di violazioni dei diritti umani delle comunità rom e sinte;
• aumentare le abilità di mettere in pratica i concetti appresi all’interno delle organizzazioni e delle comunità;
• promuovere una rete di giovani attivisti rom e sinti in Italia che possa agire attivamente all’interno delle comunità e nei rapporti tra queste e l’esterno, sia tramite il rafforzamento dei legami con la società civile e con le organizzazioni rom/non rom, sia attraverso la creazione di azioni che coinvolgano le comunità nella lotta per i loro diritti.

Requisiti
I candidati dovranno:
• possedere una buona conoscenza della lingua italiana orale e scritta (il corso prevede la lettura di documenti e materiale didattico);
• avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni;
• possedere almeno un diploma di scuola media;
• dimostrare di essere individui attivi all’interno delle rispettive comunità;
• essere molto motivati e interessati alle tematiche trattate.

Si consiglia vivamente anche ai candidati che non dovessero soddisfare uno dei requisiti relativi all’età e alla formazione scolastica, ma che fossero molto motivati, di inoltrare la domanda di iscrizione. La loro domanda verrà comunque accettata con riserva e valutata attentamente dal comitato selezionatore.

L’Associazione 21 luglio e l’ERRC attribuiscono particolare valore e importanza alle candidature provenienti da membri delle comunità rom e sinte in Italia, in particolare ragazze e donne.

Procedura per la presentazione delle domande
I candidati dovranno presentare quanto segue per poter partecipare al Corso:
1. Modulo di iscrizione compilato – Clicca QUI;
2. Curriculum Vitae (MAX 2 Pagg);
3. Lettera di presentazione da parte di un insegnante, professore, presidente o esponente di un’organizzazione, datore di lavoro o leader religioso che sia a conoscenza del lavoro del candidato e del suo impegno nel campo dei diritti di rom e sinti. La lettera dovrà spiegare la natura della relazione con il candidato, la durata della conoscenza reciproca ed evidenziare i principali motivi che rendono il candidato adatto a partecipare al Corso di formazione per attivisti rom e sinti.

Tutte le domande di iscrizione, corredate della documentazione di supporto completa, dovranno essere presentate tassativamente entro il 31 agosto 2014. Si invitano cordialmente i candidati a presentare le proprie domande di partecipazione prima di tale scadenza.

Le domande di iscrizione complete dovranno essere inviate per e-mail, come allegato, all’indirizzo [email protected] con oggetto: Corso di formazione attivisti rom/sinti – Nome Cognome. Oppure consegnate a mano, dopo aver contattato l’Associazione 21 luglio al numero 329 7922222, entro le ore 12 del 31 agosto 2014.

Le domande di iscrizione incomplete o pervenute in ritardo NON verranno prese in considerazione.

A causa dell’alto numero di candidature normalmente riscontrate, ci scusiamo di non potere fornire una risposta individuale a tutti. Qualora non si fosse contattati nell’arco di due settimane successive alla data indicata per il termine del bando, si prega di considerare ciò quale riscontro non positivo alla candidatura stessa. Si assicura infine il rispetto del trattamento dati sensibili a norma del Decreto Legislativo 196/2003.

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Corso finanziato con:

web

Fonte: 21luglio.org

  • Articolo pubblicato il 29 Luglio 2014

Si sono svolte con successo le prime 3 attività formative per i Centri di Aggregazione Giovanile romani immaginate e disegnate con i centri stessi nell’ambito del progetto “Ricerca – intervento per lo sviluppo del sistema cittadino dei centri di aggregazione per adolescenti”. Il processo partecipato di costruzione dell’offerta formativa si è sviluppato infatti a partire dalla domanda emersa, per costruire insieme ai centri un percorso che fosse in grado di soddisfare i loro bisogni. In particolare i CAG hanno espresso i loro bisogni formativi attraverso un sondaggio e dei focus group, svolti entrambi durante lo scorso inverno.
Il corso di Introduzione alla progettazione europea, della durata di 16 ore si è svolto dal 16 al 18 maggio ed è stato organizzato da Oasi in collaborazione con Kairos società cooperativa sociale a r.l.
Dal 6 all’8 giugno un gruppo di 16 tra operatori e referenti municipali ha vissuto l’esperienza del laboratorio residenziale “CAG Lab. Esplorare, condividere, riprogettare” organizzato presso la sede LUMSA di Gubbio dall’associazione OASI e dalla LUMSA. Le tematiche affrontate sono state: Educazione, Diversità, Conflitti; Conflitti tra e con gli adolescenti; Adolescenza e processi interculturali. Il lab è stato per i partecipanti sia momento di esplorazione di alcune tematiche sia sperimentazione di processi e modalità di lavoro in team. Da questa esperienza è emerso tra i partecipanti il desiderio di “fare rete” per condividere esperienze, mettere in comune competenze e per organizzare scambi tra i centri e con i ragazzi. Il desiderio si è fatto subito concreto e il gruppo ha organizzato autonomamente due momenti di incontro, uno dei quali con i ragazzi dei CAG.
L’11 e il 12 luglio infine si è svolto il corso di Introduzione al fund raising per una durata di 12 ore, organizzato da Oasi in collaborazione con MBS.
Forte e convinta la risposta dei centri: i coordinatori, i responsabili e gli operatori coinvolti nelle prime tre attività formative sono stati in tutto 48.
Tutti i materiali delle attività formative sono scaricabili dal sito retecag.oasisociale.it cliccando su “Formazione
La prossima attività formativa è prevista per il mese di ottobre e sarà organizzata da Oasi insieme alla Lumsa.

Presto i prossimi aggiornamenti sul sito retecag.oasisociale.it

  • Articolo pubblicato il 28 Luglio 2014

Un importante passo in avanti nella battaglia quotidiana alla povertà sanitaria, una grande occasione per le case farmaceutiche di tutta Europa.pass4suresale
Action Medeor (Germania), IHP (Inghilterra) e la Fondazione Banco Farmaceutico (Italia), le tre più grandi onlus in Europa specializzate nella donazione di farmaci in situazioni di emergenza umanitaria, lanciano EURMED: la prima piattaforma europea per la raccolta di farmaci destinati ai più bisognosi. Da oggi sarà, quindi, possibile per le ONLUS che operano per la cura dei più indigenti in tutto il mondo, fare affidamento su un sistema sicuro, rapido ed efficiente che a regime metterà a disposizione circa 5 milioni di medicinali validi. Tutto ciò sarà reso possibile grazie ad un innovativo sistema che garantirà alle azienda farmaceutiche di monitorare in tempo reale la destinazione di ogni farmaco donato.

Il progetto ha potuto concretizzarsi grazie al filo conduttore che lega le tre realtà. Action Medeor, IHP e Banco Farmaceutico, rispettivamente referenti nazionali per la donazione di farmaci in Germania, Regno Unito e Italia, condividono, infatti, una visione comune per servire il settore sanitario in tutta Europa ed utilizzano il medesimo meccanismo per la donazione di medicinali. In particolare Action Medeor ed IHP si occupano di contesti di emergenza sanitaria e di progetti di soccorso in tutto il mondo. Banco Farmaceutico è presente in Italia, Spagna e Portogallo con un impegno contro la povertà sanitaria.

Fondamentale per la riuscita del progetto è stato l’apporto della Johnson & Johnson Corporate Citizenship Trust che ha finanziato la fase di startup dell’iniziativa.

EURMED – dichiara Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico – rappresenta un importante passo in avanti per lo sviluppo della nostra battaglia quotidiana a sostengo di coloro che non hanno accesso alle cure mediche”.

La creazione di questa piattaforma – conclude Gradnikfavorirà la donazione di farmaci da parte delle case farmaceutiche europee. Da oggi sarà infatti possibile per le aziende destinare quei farmaci ancora validi e perfettamente utilizzabili, ma che per varie ragioni non sono all’interno del circuito commerciale. Se le aziende farmaceutiche raccoglieranno la nostra sfida si potranno destinare ai bisognosi una quantità pari a 5 milioni di confezioni di farmaci l’anno”.1Z0-052

Guarda anche il sito: www.eurmed.eu

Fonte: bancofarmaceutico.org

  • Articolo pubblicato il 28 Luglio 2014

La Regione Lazio ha approvato l’Avviso pubblico per finanziare progetti di promozione dell’invecchiamento attivo e progetti di rilevante interesse sociale.

Destinatari del bando sono:

  • i Comuni del Lazio, Roma Capitale, i Municipi di Roma;
  • altri soggetti di natura giuridica pubblica;
  • i Comuni del Lazio, Roma Capitale, i Municipi di Roma e gli altri soggetti pubblici in partnership con il Terzo Settore (cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, imprese sociali e tutti gli altri soggetti non a scopo di lucro).

Finalità generali del progetto di intervento ammesso a contributo regionale

Per progettualità di rilevante interesse sociale si intende: “proposte di intervento/attività con significativa ricaduta sociale per la tipologia e la consistenza dell’utenza a cui sono rivolti e l’ambito territoriale di riferimento, volte alla realizzazione, strutturazione ed implementazione di servizi socio assistenziali, anche di natura strumentale, cioè atti a migliorare e facilitare le condizioni di accesso e fruizione dell’offerta territoriale”.
Per progettualità volta alla promozione e al sostegno dell’invecchiamento attivo si intende: “proposte di intervento/attività volte a sostenere nella quotidianità il cittadino anziano, specie se con fragilità, per migliorarne la qualità della vita, favorire il permanere di condizioni di autonomia, autostima e partecipazione attiva, per prevenire e contrastare i possibili fattori di esclusione sociale e per ritardare, per quanto possibile, l’inserimento in strutture a carattere socio sanitario”.

Importo massimo del contributo regionale ammesso

Per consentire, fino ad esaurimento dell’importo previsto, pari a € 650.000,00 per i progetti di rilevante interesse sociale, detratto dell’eventuale somma utilizzata per la realizzazione di interventi ed iniziative promosse direttamente dalla Direzione regionale e, pari ad € 1.000.000,00, per i progetti per la promozione e il sostegno dell’invecchiamento attivo, il riscontro di un numero maggiore di domande, il contributo massimo riconoscibile ai soggetti beneficiari, come sopra esplicitati, è stabilito in € 15.000,00 a copertura totale e/o parziale del costo dell’intervento progettuale proposto.
L’importo suindicato del contributo regionale può essere aumentato, per ciascuna tipologia progettuale, in modo proporzionale all’entità della compartecipazione del soggetto promotore, fino all’importo massimo di € 20.000,00 in relazione ai costi complessivi di realizzazione dell’intervento.

Termine

Le domande di accesso ai contributi devono pervenire entro e non oltre la data del 30 settembre 2014, ore 17.00, unicamente presso la sede della Direzione Regionale Politiche Sociali, Autonomie, Sicurezza e Sport, in Via del Serafico, 127 – 00142 Roma, redatte secondo le linee guida e la modulistica approvate con l’avviso pubblico.

Fonte: synagosrl.com

  • Articolo pubblicato il 25 Luglio 2014

Uno strumento che mette in contatto domanda e offerta di pane avanzato. Un’idea innovativa che potrebbe essere estesa ad altre forme di recupero di Lorenzo Bandera

A fine giornata sono molti i panettieri, i piccoli negozianti e i centri della grande distribuzione che si vedono costretti a gettare il pane invenduto. Eppure, come vi abbiamo raccontato più volte negli ultimi mesi, il fenomeno della povertà alimentare nel nostro Paese è sempre più ampio e diffuso. Oltre 4 milioni di persone oggi, in Italia, sono infatti costrette a ricorrere all’aiuto delle mense per i poveri o delle organizzazioni che distribuiscono i pacchi alimentari per rispondere alla proprie esigenze primarie. Mettere in contatto l’offerta di pane avanzato con la domanda di chi quotidianamente è impegnato ad aiutare i più poveri sarebbe quindi fondamentale per contribuire concretamente al contrasto della povertà alimentare.

E’ da questo assunto che è nata l’idea di Breading, una piattaforma online che mira a creare un circolo virtuoso che eviti lo spreco di cibo, metta in contatto la domanda e l’offerta di pane avanzato e aiuti chi opera a sostegno degli indigenti. Il funzionamento è semplice. Chi avanza pane e altri prodotti da forno potrà segnalare attraverso la rete dove e come recuperarlo, in modo che le organizzazioni che ne hanno bisogno si organizzino per recuperarlo e ridistribuirlo nel più breve tempo possibile. Lo si potrà fare direttamente online attraverso il sito, attualmente in via di realizzazione, tramite una specifica app per smartphone e tablet (che sarà scaricabile a partire dall’autunno) oppure, per andare incontro anche alle esigenze di chi non ha dimestichezza con le nuove tecnologie, con un semplice sms. L’idea è venuta a una decina di giovani che vivono tra Milano e Bergamo. Persone con professionalità e competenze molto diverse, accomunate però dall’impegno nel terzo settore e dalla consapevolezza dei problemi che contraddistinguono molte organizzazioni di volontariato. Hanno scelto di creare una start up, Breading appunto, e hanno iniziato a proporre la loro idea. Finora hanno vinto numerosi premi sulla social innovation e ottenuto anche il plauso del Viceministro Olivero, che si è dimostrato entusiasta dell’idea e che ha promesso di organizzare un tavolo nazionale con le organizzazioni del terzo settore per presentare la piattaforma.

Nelle prossime settimane partirà la sperimentazione a Milano e Bergamo, attraverso cui si potrà comprendere la reale portata dello strumento. E se i risultati saranno positivi niente vieta di guardare più in là del pane. Ogni giorno infatti centinaia di tonnellate di cibo invenduto, soprattutto se fresco, vengono mandate al macero da negozi, ristoranti, mense e altri esercizi commerciali. Esiste una normativa, la cosiddetta Legge del Buon Samaritano, che stabilisce le modalità attraverso cui queste risorse potrebbero essere recuperate, ma spesso manca proprio la possibilità di mettere celermente in contatto domanda e offerta. Nell’anno dell’Expo, che avrà come tema proprio l’alimentazione sostenibile, pensare in grande tuttavia non costa nulla.

Fonte: secondowelfare.it

  • Articolo pubblicato il 23 Luglio 2014
Tempo fino al 28 agosto per costituire partnership e presentare domande di finanziamento al fondo EaSI, inquadrato nell’ambito del programma Progress di Giulia Mallone

E’ pubblicata sul sito della DG Occupazione, Affari Sociali e Inclusione della Commissione Europea la call for proposals per la presentazione di progetti finanziati nell’ambito del programma Progress. La call invita alla costituzione di reti di stakeholder pubblici e privati per la realizzazione di progetti innovativi nell’ambito dei servizi alla persona. La scadenza per la presentazione dei progetti – originariamente fissata per il 30 luglio 2014 – è stata posticipata al 28 agosto 2014. C’è quindi ancora tempo per costituire partnership e presentare domande di finanziamento. Per meglio inquadrare questo bando, riproponiamo gli obiettivi per i quali sono nati il fondo EaSI per l’occupazione e l’innovazione sociale ed il programma Progress.

A giugno 2013 l’Unione Europea ha predisposto la creazione – con un budget proposto di 815 milioni di euro per gli anni 2014-2020 – dell’EaSI, il programma europeo per l’occupazione e l’innovazione sociale, che dovrebbe iniziare a operare nel gennaio 2014. Insieme ai tre fondi European Social FundFund for the European Aid for the Most Deprived e lo European Globalisation Adjustment Fund, l’EaSI costituirà uno dei quattro pilastri della EU Initiative for Employment and Social Inclusion 2014-2020. Il fondo nasce per supportare le attività di tre programmi europei preesistenti, a cui verrà distribuito il budget in diverse percentuali (61%, 18% e 21% rispettivamente):

▪ Progress (Programme for Employment and Social Solidarity)
▪ EURES (European Employment Services)
▪ Microfinance Facility and Social Entrepreneurship.

I finanziamenti provenienti dall’EASI consentiranno ai tre programmi di ampliare e integrare i progetti iniziati.

Il programma Progress – a cui andranno ben 500 degli 815 milioni stanziati – “guadagnerà” un fondo specifico per “innovazione sociale e sperimentazioni di policy”. Progress si rivolge a istituzioni pubbliche – nazionali e subnazionali -, istituti di ricerca e università, rappresentanti delle parti sociali e organizzazioni non governative, appartenenti ai 27 paesi membri, paesi candidati all’ingresso nell’UE e Norvegia, Islanda e Liechtenstein. I progetti presentati, selezionati in base a un sistema di call for proposal, devono rientrare nelle seguenti aree di intervento: occupazione, inclusione sociale e protezione sociale, condizioni di lavoro, non-discriminazione ed eguaglianza di genere. Gli Annual Work Plan offrono per ogni anno la descrizione dettagliata delle attività intraprese.

Gli obiettivi di medio periodo del progetto sono l’effettiva applicazione degli standard europei in tema di tutela dei lavoratori e uguaglianza sul luogo di lavoro, la diffusione corretta e capillare delle linee guida europee incluse nella strategia Europa 2020, e il consolidamento di partnership tra i diversi stakeholder che partecipano al disegno e all’implementazione delle politiche attraverso lo scambio di informazioni, la consultazione reciproca e la valutazione dei risultati.

Secondo programma per allocazione di risorse EaSI è la Microfinance Facility and Social Entrepreneurship, un nuovo progetto destinato a continuare le attività dell’European Progress Microfinance Facility. Il programma si propone di continuare a supportare organizzazioni che si occupano di microcredito in Europa attraverso sostegno finanziario e iniziative di capacity-building nell’ambito della microfinanza, e facilitare l’accesso delle imprese sociali alle opportunità di finanziamento. Il precedente European Progress Microfinance Facility, avviato nel 2010, aumentava la possibilità per start-up e piccole imprese sotto i dieci dipendenti – specialmente se operanti nell’ambito dell’impresa sociale – di chiedere prestiti agevolati sotto i 25.000 euro. Il fondo non operava però attraverso l’attività diretta di prestito ai beneficiari ma con il finanziamento di provider selezionati nel campo del microcredito, ad esempio predisponendo garanzie a tutela dei possibili rischi. I potenziali beneficiari possono rivolgersi alle organizzazioni selezionate in ciascun paese, consultando l’elenco online.

Circa 20 milioni di euro all’anno verranno poi allocati al progetto EURES, per finanziare le attività cross-border, estendere e migliorare le attività del portale dedicato alla mobilità lavorativa tra Stati membri, e sviluppare nuovi schemi di target mobility, come ad esempio Your first EURES Job, lo schema specificamente istituito per aiutare i giovani europei tra i 18 e i 30 anni a trovare lavoro all’interno dell’UE. Il portale EURES si rivolge naturalmente non solo ai disoccupati, ma anche ai datori di lavoro che siano in cerca di competenze specifiche, a patto che offrano un contratto di lavoro di almeno sei mesi.

All’interno di questi progetti rimangono centrali i temi dell’occupazione e della mobilità lavorativa all’interno dell’UE, con particolare riguardo alla condizione dei giovani. L’accordo politico raggiunto dalle istituzioni europee per lo stanziamento del nuovo fondo EaSI consentirà a queste iniziative per l’occupazione e l’inclusione sociale di continuare a vivere e operare, e costituisce un importante passo avanti nell’implementazione delle misure necessarie per il raggiungimento dei target di Europa 2020 in tutti gli Stati membri.

Fonte: secondowelfare.it

  • Articolo pubblicato il 22 Luglio 2014

Dossier-Minori-sintesi 1Lo studio, realizzato da Assist s.r.l. in collaborazione con la “Cabina di Regia legge 285/97″ di Roma Capitale, presenta un panorama generale sulle varie forme del disagio della popolazione minorile nella Capitale, con le sue diverse sfaccettature: povertà economica, istruzione insufficiente, disabilità, rischi per la salute, violenza, sfruttamento, illegalità, ecc.
Si tratta di un importante contributo per una migliore conoscenza della condizione delle persone di minore età che vivono a Roma e per l’adozione delle misure più efficaci per assicurare loro un presente e un futuro migliore.

A cura di Guido Antonelli Costaggini
Team di ricerca: Guido Antonelli Costaggini, Martina Giuffrè, Patrizia Piscitelli, Lucia Tardani

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