• Articolo pubblicato il 6 Maggio 2014

Famiglie soggetti deboli, spese in aumento e agevolazioni irrisorie e limitate. Presentata la ricerca di Cittadinanzattiva su “Fasce deboli e servizi pubblici locali: quali tutele per una vita sostenibile delle famiglie”. 

333 euro per l’acqua, 308 per i rifiuti, 512 euro per la bolletta elettrica, 1.162 per il gas, 290 per il trasporto pubblico. A questi si aggiungono 8184 euro per il mutuo della casa, e, per chi ha figli, 3.090 euro annuali per l’asilo nido comunale. Siamo ad una stima totale di 13.879 euro di spesa media annua nel 2013-2014 per una famiglia “tipo” italiana, secondo i dati rielaborati dall’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva e presentati nel corso del convegno tenuto a Roma “Fasce deboli e servizi pubblici locali” promosso da Cittadinanzattiva in partnership con Forum Ania Consumatori.
Ci sono poi le spese sanitarie, quantificate dall’Istat in circa 900 euro nel 2012 per farmaci e visite specialistiche, e ancora i cosiddetti contributi volontari per la scuola, in media 70euro ad anno scolastico per ogni figlio studente.
Dunque, calcolando le cosiddette spese fisse, ormai una famiglia media italiana spende circa 14.845 euro l’anno, a cui dovrà aggiungere le spese per il cibo, l’abbigliamento, il tempo libero, sempre più accessori. Sempre dai dati Istat 2014 risulta che il reddito familiare annuale netto è di 29.956 euro e che il 39,5% delle famiglie non riesce a far fronte a spese impreviste e il 65,2% non riesce a risparmiare. Il 12% ha bollette arretrate, il 5% è in ritardo con la rata del mutuo o dell’affitto, il 12% ancora è in ritardo con il pagamento di altri debiti diversi dal mutuo.
“La ricerca – afferma Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva mostra la debolezza delle misure attualmente in vigore per il sostegno alla famiglia media italiana diventata sempre più, negli anni, soggetto debole, stretta fra crisi economica e un sistema di welfare non più adeguato ad una società profondamente mutata. Dai dati della ricerca si evincono misure deboli, anacronistiche e disomogenee a livello territoriale, non rappresentative delle nuove categorie di soggetti deboli, ad es. i cittadini immigrati. Ci troviamo inoltre di fronte ad un forte paradosso: i cittadini sono spesso chiamati a sostenere economicamente le amministrazioni nell’erogazione dei servizi (es. scuola) ma ancora oggi non concorrono sistematicamente nella definizione degli stessi”.

Alcuni esempi:
Acqua. In media nel 2013 una famiglia italiana (di tre persone, con reddito ISEE di 19900 euro, consumo annuo di 192 metri cubi) ha speso 333 euro (+7,4% rispetto al 2012) per il servizio idrico integrato, ma le differenze territoriali sono elevate: si va da un minimo di 120 euro a Isernia ad un massimo di 542 a Firenze. Le agevolazioni tariffarie sono previste nel 56% dei Comuni o enti che gestiscono l’acqua: il 49% stabilisce come requisito per accedere alle agevolazioni (che in 1/4 dei casi consiste in uno sconto sulla tariffa) il reddito ISEE fino a 8500 euro; il 39% la presenza di almeno 5 componenti nel nucleo familiare; il 31% ISEE fino a 9000 euro e almeno 3 componenti; il 19% la presenza nel nucleo familiare di un disabile ed ISEE fino a 12.700 euro; il 17% anziani in pensione e ISEE fino a 9500 euro.

Rifiuti: la tariffa media nel 2013 è stata di 308 euro (+22% sul 2012), passando dal minimo di 141 euro a Isernia al massimo di 560 euro a Siracusa. Solo il 65% dei Comuni ha messo a punto agevolazioni tariffarie: fra questi, il 68% stabilisce come requisito per accedervi il reddito Isee fino a 7500 euro, il 35% la presenza nel nucleo familiare di anziani o invalidi e un Isee fino a 10 mila euro; il 25% la presenza di nuclei di almeno 4 componenti e un Isee fino a 20.200 euro; il 25% la presenza di un unico occupante l’abitazione; il 15% la modifica della situazione economica per disoccupazione, mobilità o cassa integrazione.

Asili nido: la spesa media nel 2013 per famiglia è stata di 3090 euro (+1,3% rispetto al 2012), per 10 mesi di frequenza a tempo pieno, con una incidenza del 10% sul reddito familiare. Elevate differenze tra le province, si va dai 1520 euro di Trapani ai 5150 euro di Lecco. Il 56% dei Comuni mette a punto delle agevolazioni: il 45% riduce la retta per assenze dovute a malattia del bimbo; il 63% applica una riduzione a partire dal secondo figlio frequentante il nido; il 19% per modifiche alla situazione economica familiare (disoccupazione, mobilità, cassa integrazione); il 15% per bimbi con handicap; solo il 3% se la famiglia sta anche pagando il mutuo per la prima casa.

Trasporti. Secondo l’Istat le spese annue di una famiglia legate all’utilizzo di una automobile ammontano a circa 3 mila euro, mentre quelle legate al mezzo pubblico sarebbero di 335 euro. In base ai dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, il costo medio di un abbonamento annuale al trasporto pubblico locale è di 290 euro, passando da un minimo di 150 euro a Vercelli ad un massimo di 500 euro a Imperia. Le principali agevolazioni sono contemplate per anziani/pensionati (previste nel 70% dei casi), per studenti (64%), universitari (53% associate all’Isee); portatori di handicap o invalidi (46%), per famiglia (19%), per giovani (18%), disoccupati, inoccupati e cassa integrati (10%), in base al reddito Isee (9%).

Sanità: la spesa media sostenuta nel 2012 da una famiglia per farmaci e visite specialistiche è stata di 900 euro (Fonte Istat), in flessione del 6,2% rispetto al 2011 e del 10% rispetto al 2008. In aumento i ticket (+13,4% su specialistica fra 2011 e 2012, +5,2% per i farmaci). Le regioni in cui l’aumento dei ticket è stato più pesante sono Toscana (+23,4%), Basilicata (23,3%), Veneto (+22,7%), Liguria (+21,5%).

I dati della ricerca di Cittadinanzattiva

Fonte: CittadinanzAttiva Onlus

 

  • Articolo pubblicato il 6 Maggio 2014

Lunedì 12 Maggio 2014 – ore 16:30
Dipartimento di Scienze della Formazione, Aula Claudio Volpi
via Milazzo 11 – Roma

Nuovi italiani nella scuola interculturalePresentazione del Rapporto MIUR-ISMU, Alunni con cittadinanza non italiana. L’eterogeneità dei percorsi scolastici. Rapporto nazionale A.s. 2012/2013, Roma 2014 è promossa dal Dipartimento di Scienze della Formazione in collaborazione con la Direzione Generale per lo studente, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Programma
Saluti:
Gaetano Domenici, Direttore Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre
Roberto Reggi, Sottosegretario di Stato, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca  (da confermare)
Sandra Zampa, Parlamentare e vicepresidente Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza
Vincenzo Cesareo, Segretario generale della Fondazione Ismu

Introduce e coordina:
Massimiliano Fiorucci, Delegato per l’intercultura, Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre

Interventi:
Vinicio Ongini, curatore del Rapporto (con M. Colombo), Direzione Generale per lo studente, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Khalid Chaouki, Parlamentare e coordinatore Intergruppo parlamentare immigrazione
Milena Santerini, Parlamentare e componente VII Commissione-Cultura, scienza e istruzione
Marco Catarci, Università degli Studi Roma Tre
Emiliana Baldoni, Università degli Studi di Padova

Ai partecipanti verrà distribuita gratuitamente una copia del rapporto, fino ad esaurimento delle copie a disposizione.

Per informazioni:
Massimiliano Fiorucci
tel. 06 57339203 [email protected]
www.creifos.org

Per scaricare la locandina clicca qui

Fonte: www.uniroma3.it

  • Articolo pubblicato il 5 Maggio 2014
Martedì 6 maggio, ore 10 presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Aula Volpi – Via Milazzo 6 – Roma
Sguardi verso il futuro
Sfide e prospettive nel rapporto fra giovani rom e società italiana
Per chi lavora alla effettiva inclusione dei rom nel nostro paese, i giovani rom rappresentano allo stesso tempo la principale speranza e preoccupazione.
Nei loro confronti il razzismo e la segregazione che molti dei rom subiscono appare ancora più grave perché nasconde e rischia di annullare traiettorie di vita che già si sono costruite a stretto contatto con i coetanei, condividendo stili e pratiche di vita quotidiana che vanno dalla cura dell’abbigliamento all’utilizzo dei social networks.
Ma al contempo, i giovani sono anche al centro di quelle strategie di distanziamento e auto-esclusione che gli stessi gruppi rom mettono in atto in risposta alla discriminazione subita: le
esperienze di contatto e di relazione diretta di cui i giovano sono protagonisti, possono cioè attivare una dinamica paradossale che, in nome dell’auto-difesa, porta all’irrigidimento di valori e norme sociali, in particolare quelle basate sui valori tradizionali dell’onore e della vergogna che limitano le libertà dei ragazzi.
Inoltre nei loro confronti, la società italiana mette in campo atteggiamenti opposti e schizofrenici.
Essi vengono ritratti come vittime di una cultura e di una società, quella “zingara” e “nomade” che li costringe a matrimoni precoci o gli impone di diventare fonte di redditto attraverso l’elemosina o addirittura il furto. Così i giovani rom, soprattutto quelli che crescono all’interno dei campi-nomadi, da un lato appaiono come i più pericolosi rappresentanti di una differenza ritenuta irriducibile e pericolosa e dall’altro sono divenuti i principali bersagli di progetti sociali ispirati alla tutela di diritti ritenuti fondamentali. Eppure anche i numerosi interventi, che riportano il gergo e le pratiche dell’umanitario nelle periferie delle città italiane, hanno avviato dinamiche contraddittorie, sia per le opzioni politiche e culturali di fondo che hanno spesso riaffermato la separazione e la differenza dei rom, sia in merito ai risultati ottenuti e quindi all’efficacia dei finanziamenti pubblici che sono stati investiti.
Su questi temi, l’Osservatorio sul razzismo e le diversità “M. G. Favara” e la Fondazione Romanì organizzano, in occasione della giornata conclusiva della campagna Fuochi Attivi, una giornata di dibattito stimolata dalla presentazione e dalla discussione collettiva del volume di Ulderico Daniele “Questo campo fa schifo.Etnografia dell’adolescenza rom fra periferie e scenari globali” (MetiEdizioni, Roma, 2013).

Interverranno:
Francesco Pompeo – coordinatore Osservatorio sul razzismo
Nazzareno Guarnieri – Presidente Fondazione Romanì
Ulderico Daniele – autore del volume
I giovani del corso Fuochi Attivi
Anna Aluffi Pentini –
Università Roma Tre
Marco Accorinti – CNR
Info e contatti: [email protected]
Per scaricare la locandina clicca qui
  • Articolo pubblicato il 28 Aprile 2014
Con ‘Garanzia giovani’ la Regione assicura ai ragazzi tra i 15 e i 29 anni un’offerta formativa o di lavoro entro 4 mesi dalla presa in carico da parte dei Centri per l’Impiego e dalla firma del Patto di Servizio

Un’opportunità in più per i giovani tra i 15 e i 29 anni. ‘Garanzia Giovani’ è il programma europeo che la Regione sta attivando per assicurare ai giovani un’offerta formativa o di lavoro. L’iniziativa coinvolge circa 190.000 giovani. Nel Lazio le risorse ammontano a 137 milioni di euro.
Più risorse per la formazione,  per aiutare i giovani a migliorare le loro competenze e a inserirsi nel mondo del lavoro.
Il contratto di collocazione. I giovani lo firmeranno con il Centro per l’impiego e il soggetto accreditato. In questo modo la Regione potrà supportarli fino a quando non troveranno un lavoro.
La Regione paga le agenzie per il lavoro solo quando il ragazzo o la ragazza firmano un contratto di lavoro vero,  a tempo determinato, indeterminato o un apprendistato entro 4 mesi dalla firma del contratto di collocazione. Il Lazio è la prima Regione, e per ora unica in Italia, a realizzare questo progetto.
Il rimborso. Il suo valore sarà proporzionale alle difficoltà  di collocazione dei ragazzi e delle ragazze che in questo modo potranno ottenere servizi specifici presso uno dei soggetti accreditati. I giovani dovranno impegnarsi a essere formati, a cercare un’occupazione e ad accettare offerte di lavoro adeguate alle loro capacità. Ognuno di loro sarà seguito anche da un tutor fino al raggiungimento del risultato per cui si è impegnata l’agenzia per il lavoro.
Il sistema per l’accreditamento degli operatori privati che affiancheranno il servizio pubblico.  È stato attivato per la prima volta proprio per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. I soggetti che intendono partecipare alla gestione dei nuovi servizi (agenzie di collocamento, enti e aziende)  possono richiedere l’accreditamento qui. 
Cosa deve fare un giovane per aderire al programma ‘Garanzia Giovani’?
Per prima cosa deve iscriversi on-line compilando la scheda di adesione che può trovare collegandosi al sito regionale , al sito nazionale  o recandosi in un Centro per l’Impiego.
Dal 1° maggio sarà online  il sito con tutte le informazioni sia per i giovani sia per gli enti accreditati che forniranno i servizi per il lavoro.
Una volta compilata la scheda di adesione il giovane riceverà entro 2 mesi una mail e dovrà recarsi presso il Centro per l’Impiego dove riceverà la prima accoglienza e orientamento.
Successivamente il giovane potrà stipulare il “Patto di servizio”.
Dopo la firma del “Patto di servizio”,  il Centro per l’Impiego  indirizzerà il giovane verso le opportunità  proposte per lui dalla Regione Lazio con ‘Garanzia Giovani’. Entro 4 mesi dalla firma la Regione Lazio metterà a disposizione del giovane una serie di servizi come l’orientamento, la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro.
“Garanzia giovani’ non sarà una parentesi ma solo una delle iniziative che porteremo avanti: non sono promesse sul futuro ma realtà. Così, con l’innovazione, dimostriamo che le cose possono cambiare anche nel Lazio” – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti.
“Con questo sistema sperimentale prendiamo a modello il sistema danese e abbiamo intenzione di fornire ai cittadini servizi per il lavoro degni ed efficienti, perché ne hanno diritto”, ha aggiunto Lucia Valente, assessore al lavoro.
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  • Articolo pubblicato il 28 Aprile 2014

Il Premio Gaetano Marzotto cerca nuovi imprenditori e costruttori di futuro che siano in grado di far convivere innovazione, impresa e società. Le migliori proposte verranno premiate con riconoscimenti in denaro e periodi di formazione con tutoring e mentoring dedicati. Il Premio, che ha una durata decennale, vuole contribuire a creare una piattaforma dell’innovazione italiana.

Il Premio Gaetano Marzotto, voluto da Giannino Marzotto, fa parte delle attività promosse da Associazione Progetto Marzotto che lo stesso Giannino ha fondato nel 2010 ispirandosi alla figura di Gaetano Marzotto, imprenditore di riferimento del Novecento, che ha saputo unire impresa e società, cultura e territorio. L’obiettivo del Premio Gaetano Marzotto è di individuare e sostenere i progetti imprenditoriali più promettenti creando opportunità di incontro tra l’ecosistema dell’innovazione e il sistema industriale e produttivo italiano.
Il Premio vuole creare le condizioni ambientali per un cambio di paradigma, sostenendo in Italia la nascita di una nuova impresa.

Requisiti di partecipazione
La competizione è aperta a persone fisiche, team di progetto, imprese startup, imprese già stabilite, cooperative e associazioni. I progetti imprenditoriali devono avere l’Italia come sede legale e base di sviluppo. La ricaduta economica e sociale di quest’ultimi deve avvenire principalmente nel territorio italiano e deve  generare esiti positivi, in primis occupazionali. I partecipanti al Premio devono essere maggiorenni. Non ci sono limiti di età per partecipare, ad eccezione del Premio dall’idea all’impresa che è riservato ai giovani under 35. Nel caso di team di progetto, verrà effettuata la media delle età dei componenti. I soggetti che sono risultati finalisti del Premio Impresa del Futuro e del Premio per una Nuova Impresa Sociale e Culturale delle edizioni precedenti del Premio Gaetano Marzotto non potranno presentare il proprio progetto nel 2014.
Per partecipare è necessario presentare il proprio progetto tramite la piattaforma disponibile su questo sito nella sezione Partecipa entro e non oltre il 18 giugno 2014. Non saranno ammessi progetti inviati via mail, cartacei, o che non rispettino i requisiti sopra elencati.
Per essere qualificabili per la competizione, il progetto imprenditoriale presentato deve avere i seguenti requisiti:
– Essere innovativo
– Essere originale
– Essere finanziariamente sostenibile e in grado di generare ritorni economici
– Avere un impatto sociale positivo sul territorio italiano (ad esempio: rispondere ad un bisogno concreto, migliorare la qualità della vita delle persone, valorizzare la cultura italiana, migliorare l’ambiente, il territorio…).
Il montepremi di oltre 1 milione di euro è così ripartito:

PREMIO PER L’IMPRESA
Il Premio per l’Impresa è destinato alla migliore impresa innovativa con capacità di generare significative ricadute positive negli ambiti sociali territoriali, culturali o ambientali.
Sono chiamati a partecipare nuovi imprenditori che abbiano una società già costituita, un team consolidato, un mercato di riferimento interessante ed un partner (incubatore, acceleratore) che ne accrediti il valore.
Valore del Premio: 300.000 euro in denaro e un percorso di affiancamento della Fondazione CUOA del valore di 25.000 euro

PREMIO DALL’IDEA ALL’IMPRESA
Il Premio dall’Idea all’Impresa è riservato ai giovani fino a 35 anni di età massima e consiste in un riconoscimento in denaro e in periodi di residenza all’interno di incubatori e acceleratori di impresa Boox, Cesena Lab, Consorzio Arca, Digital Magics, FabriQ, Fondazione Filarete, H-Farm, I3P, Impact Hub, Industrio Ventures, InnovationFactory, JCube, LUISS Enlabs, M31, Nana Bianca, Polihub, Progetto Manifattura, Seedlab, Talent Garden, The Net Value, Trento Rise e Vega con programmi dedicati, per trasformare le idee in impresa.
Valore del Premio: 50.000 euro in denaro e periodi di residenza e affiancamento del valore complessivo di 735.000 euro

PREMIO SPECIALE UNICREDIT START LAB DALL’IDEA ALL’IMPRESA
Premio rivolto ad almeno una startup per ciascuna delle due categorie:Premio per l’Impresa e Premio dall’Idea all’Impresa.
Il percorso consiste in:
–  assegnazione di un mentor scelto tra professionisti, consulenti, imprenditori, partner di UniCredit sull’innovazione per confronti periodici con le startup su aspetti strategici e di crescita;
–  partecipazione alla Startup Academy;
–  programma di coaching da parte del team di UniCredit Start Lab;
–  assegnazione di un Relationship Manager di UniCredit per seguire le esigenze bancarie;
–  per le startup che ne abbiano i presupposti, organizzazione di Business Meetings con  clienti  Corporate di UniCredit e con possibili investitori.

I settori di interesse includono: ICT/Digital/Web, Life Science, CleanTech, Nanotech, Moda & Design, Robotica, Agrifood e Turismo.
Il percorso ha un valore di 150.000 euroIl premio non sarà corrisposto in denaro.
Termine per l’invio delle proposte: 18 giugno 2014

Fonte: synagosrl.com

  • Articolo pubblicato il 23 Aprile 2014

Una fotografia aggiornata sulle condizioni di circa 21.000 richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2013 si sono rivolti alla sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati e hanno usufruito dei servizi di prima e seconda accoglienza che l’Associazione gestisce.
Per ogni settore, il Rapporto contiene statistiche e commenti con cui si cerca di raccontare la presenza di migranti forzati che da gennaio a dicembre 2013 sono entrati in contatto con l’Associazione.
Anche nel 2013, seguendo un trend degli ultimi anni, i migranti forzati che si rivolgono al Centro Astalli continuano ad essere numerosi: circa 21mila le persone incontrate nei servizi del Centro Astalli di Roma. 37.000 il numero complessivo degli utenti assistiti in tutte le sedi territoriali dell’Associazione.
La crisi economica continua a colpire in modo particolare i più vulnerabili. Anche persone che da tempo avevano intrapreso un percorso di autonomia sono state costrette a rientrare nel circuito dell’assistenza. Sempre numerose, tra le persone incontrate, le vittime di tortura: ne sono state individuate e assistite 713, per la maggior parte provenienti da Paesi africani.
Il Rapporto, oltre a contenere un resoconto di un anno di attività del Centro Astalli, vuole essere uno strumento per capire quali sono le principali nazionalità dei rifugiati che giungono in Italia per chiedere asilo. Quanti di loro riescono a ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato o la protezione umanitaria. Quanti hanno rischiato la vita affrontando viaggi per mare o per terra ai limiti della sopravvivenza per giungere in Europa.
Il Rapporto annuale 2014 descrive il Centro Astalli come una realtà che, grazie agli oltre 480 volontari, si adegua e si adatta ai mutamenti sociali e legislativi di un Paese che stenta a dare la dovuta assistenza a chi, in fuga da guerre e persecuzioni, cerca di giungere in Italia in cerca di protezione.
Ad arricchire il Rapporto annuale 2014 tre sezioni fotografiche a cura del JRS internazionale con cui si è voluto porre l’accento sulle gravi crisi internazionali in Siria e in Congo.

Rapporto Annuale 2014
Sintesi 2014

Fonte: centroastalli.it

  • Articolo pubblicato il 23 Aprile 2014

Una campagna d’informazione di Legambiente, AzzeroCO2, Deep Blue, ACLI e MDC. “Mobilità, energia, shopping, nutrizione, servizi pubblici, tempo libero: come tagliare i gas serra risparmiando denaro”.
Dimezzare gli alimenti che finiscono nella spazzatura, bere acqua del rubinetto, ricordarsi la sporta della spesa, aderire a un gruppo d’acquisto solidale, spostarsi di più in bicicletta, non scaldare la casa oltre i 19° gradi. Sono alcuni dei consigli suggeriti da EcoLife – Stili di vita ecologici per la riduzione della CO2 – un progetto di Legambiente, AzzeroCO2, Deep Blue, ACLI-Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani e MDC-Movimento Difesa del Cittadino, cofinanziato dalla Commissione Europea con lo strumento finanziario Life+.
Al via questa campagna informativa a lungo termine – che spiega con semplicità lo stretto legame che unisce i comportamenti umani e i mutamenti climatici – espressamente rivolta ai singoli cittadini, ai quali suggerisce scelte pratiche per ridurre le emissioni di CO2, senza compromettere la qualità della vita.
“Il nesso tra le nostre scelte e i mutamenti climatici sono evidenti e confermati da dati scientifici – dichiara Nicola Corona, project manager di Ecolife e coordinatore dei progetti territoriali di Legambiente – Per questo il contenimento delle emissioni di CO2 richiede non solo iniziative a livello sociale e politico, ma anche l’impegno concreto di ogni singolo individuo. Con questa campagna vogliamo sensibilizzare i cittadini sugli stili di vita e sulle loro conseguenze in termini di effetto serra, proporre semplici gesti quotidiani che rispettino l’ambiente tagliando le emissioni e ci aiutino a risparmiare denaro”.
Con l’istituzione di 30 centri informativi disseminati in tutta Italia, una mostra itinerante sul cambiamento climatico, un portale web e un gioco virtuale che simulerà nuovi stili di vita sostenibili, il progetto EcoLife divulgherà ai cittadini una serie di informazioni utili per modificare il proprio modo di vivere, partendo da temi quotidiani come la mobilità, l’energia, lo shopping e la nutrizione, i servizi pubblici, il tempo libero, la vita in casa e negli ambienti collettivi.
EcoLife fornisce indicazioni sui livelli di emissioni climalteranti prodotti dalle nostre azioni di ogni giorno, proponendo di volta in volta comportamenti alternativi sostenibili. E, oltre al potenziale di riduzione delle emissioni associato a ogni comportamento virtuoso, informa i cittadini del risparmio economico che deriva da ogni scelta e dei vantaggi sociali che ne conseguono.
“AzzeroCO2 è felice di fornire supporto tecnico e scientifico al progetto EcoLife. Pensiamo che questo progetto possa giocare un ruolo importante nel contrasto al global warming, un fenomeno ormai accertato, come ben evidenziato anche dall’ultimo rapporto dell’IPCC – afferma Sandro Scollato, responsabile Relazioni esterne e affari istituzionali di AzzeroCO2 – L’impegno dei singoli cittadini è molto importante per invertire questa tendenza; basti pensare che secondo le ultime elaborazioni dell’ENEA solo il 23% dell’energia (sia termica che elettrica) è consumata dall’industria a fronte del 35% per usi civili ed il 31% per i trasporti. Alcune variazioni nel nostro stile di vita possono portare a dei benefici sia ambientali che economiche: ad esempio installare un pannello solare termico sul tetto di casa permette di produrre acqua calda per tre persone risparmiando più di 100€ l’anno di combustibili ed evitando l’emissione di 150Kg di CO2 equivalente. Per risparmiare quantitativi di CO2 tali da influire significativamente sui cambiamenti climatici è tuttavia necessaria la partecipazione di molte persone e per questo sono molto importanti iniziative come EcoLife che, grazie al suo nuovo approccio comunicativo, permette di diffondere informazioni sulle buone pratiche e sugli stili di vita sostenibili contribuendo anche a creare delle comunità in cui i singoli si possano scambiare esperienze ed abbiano la consapevolezza che il loro contributo, unito a quello degli altri, è tutt’altro che trascurabile”.
“Quali esperti nella comunicazione del rischio in ambito industriale ci ha sempre colpito la poca attenzione che la popolazione mostra di fronte alle possibili implicazioni del cambiamento climatico – dice Alberto Pasquini, fondatore di Deep Blue – Nonostante le molte campagne di sensibilizzazione e le informazioni scientifiche disponibili, si può notare una tendenza ad accantonare il problema. E’ necessario che le informazioni scientifiche sul cambiamento climatico vengano trasmesse in modo adeguato offrendo alla gente delle prospettive concrete per contribuire alla soluzione del problema”.
“Bastano poche azioni affinché i cittadini trasformino la loro quotidianità in uno stile di vita più sostenibile con meno emissioni di CO2 – dichiara Francesco Luongo, vicepresidente e responsabile del Dipartimento Energia del Movimento Difesa del Cittadino, che aggiunge – Risparmio energetico, spesa a km0, mobilità sostenibile. Queste le piccole scelte che possono portare una famiglia a risparmiare in media 160 euro al mese per un totale di circa 2mila euro l’anno. Un toccasana per l’ambiente ma anche per il portafogli in questo delicato momento di crisi economica, dove gli sprechi sono il primo nemico da combattere”.
“Già Seneca sosteneva che la natura ci produce fratelli generandoci dagli stessi elementi e destinandoci agli stessi fini. Questo si riflette negli evidenti collegamenti tra i cambiamenti climatici e i comportamenti umani – dichiara Alfredo Cucciniello, componente della Presidenza Nazionale Acli con delega politica per Pace, Cittadinanza attiva e Servizio civile – “è altrettanto evidente che non bastano le pur necessarie iniziative a livello sociale e politico, ma servono l’impegno, l’azione, il cambiamento da parte di ogni singolo cittadino, chiamato ad assumere ed adottare stili di vita sostenibili anche dal punto di vista ambientale. In questo risulta fondamentale raggiungere e chiamare ad un protagonismo attivo il maggior numero possibile di cittadini, e le ACLI, con le loro sedi, possono rappresentare una importante piazza di incontro, una palestra formativa e veicolo di informazioni. Il percorso che si avvia con il progetto Ecolife rappresenta un’occasione, coerente con l’azione quotidiana delle ACLI a servizio del bene comune, della salvaguardia dell’ambiente e della tutela del creato: un’occasione da valorizzare animando le comunità locali e promuovendo quel rispetto e quella fratellanza tra gli uomini e la natura e spesso trascurati”.

Fonte: confinionline.it

  • Articolo pubblicato il 17 Aprile 2014
Prosegue il rilascio dei dati del 9° Censimento Generale dell’Industria, dei Servizi e delle Istituzioni Non Profit. Un settore che i numeri identificano come il traino per l’occupazione femminile, 494 mila le dipendenti, il 72% del totale

Prosegue il processo di diffusione di rilascio dei dati del Censimento  industria, istituzioni pubbliche e non profit. Non Profit sempre più forte sul territorio italiano per numero di istituzioni e per occupati: è ciò che emerge dal Censimento – al 31 dicembre 2011 – 301.191 unità, il 28% in più rispetto al 2001, con una crescita del personale impiegato pari a 39,4%.

I dati sono disponibili in I.stat, il datawarehouse dell’Istat, al tema “Censimento industria, istituzioni pubbliche e non profit 2011”. Al datawarehouse si accede sia dall’home page di www.istat.it sia dal sito dedicato.

Il presidente dell’Istat, Antonio Golini, ha spiegato come «i dati del censimento evidenziano la dinamicità del non profit italiano e la sua capacità di creare occupazione e crescita economica. Dalla rilevazione emerge come questo sia un settore di grande valenza sociale per le sue caratteristiche di ascolto dei cittadini e delle imprese, per soddisfare i loro bisogni sociali, ricreativi, sportivi, sanitari e altro ancora. Non va poi sottovalutato il numero rilevante di persone che sostengono attivamente le organizzazioni non profit attraverso il prezioso contributo come volontari».
Mentre il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, ha sottolineato che «occorre costruire attorno all’economia sociale e solidale il futuro del Paese, puntando su imprese cooperative, imprese sociali, cooperative di comunità, e ogni altra forma di economia sociale e associativa che metta al centro la persona e non la finanza, i bisogni dei soci e della comunità e non la remunerazione del capitale. E’ essenziale attivare un percorso di radicale cambiamento che dovrebbe partire dalla partecipazione responsabile, dall’impegno comune, dal superamento delle divisioni e dei particolarismi, cercando di massimizzare il coinvolgimento, il protagonismo attivo e la responsabilità di ogni cittadino. All’economia solidale il compito di promuoverli e organizzarli: perché noi vogliamo che nessun cittadino resti a casa senza avere nulla da fare, per questo ad ogni italiano deve essere data una ragione per saltar giù dal letto e mettersi in moto ogni mattina».

Donne e uomini del Non Profit
Il settore conta sul contributo lavorativo di 4,7 milioni di volontari, 681 mila dipendenti, 270 mila lavoratori esterni e 5 mila lavoratori temporanei. Sono inoltre presenti altre tipologie di risorse umane che prestano a vario titolo la loro attività nelle istituzioni rilevate: 19 mila lavoratori comandati/distaccati, 40 mila religiosi e 19 mila giovani del servizio civile.
La componente femminile è di 1,8 milioni di volontarie, 494 mila dipendenti, 142 mila lavoratrici esterne, 3 mila lavoratrici temporanee, 9 mila comandate/distaccate, 26 mila religiose e 10 mila giovani del servizio civile. Il Non Profit si conferma quindi traino per l’occupazione femminile.
La categoria professionale più rappresentata, con il 27,5% dei lavoratori retribuiti, dipendenti ed esterni, è quella delle professioni tecniche (professioni sanitarie infermieristiche, fisioterapisti, mediatori interculturali etc.). Seguono le professioni nelle attività commerciali e nei servizi con il 24,1% (operatori socio-sanitari,  assistenti socio-assistenziali e assistenti domiciliari etc.), le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (17,9%), le professioni non qualificate con il 13,8% (collaboratori scolastici, addetti alle pulizie, operatori ecologici, etc.) e le professioni esecutive nel lavoro d’ufficio (11,4%).
I dirigenti e gli imprenditori rappresentano invece una quota pari al 3,5% del totale dei lavoratori retribuiti.
La presenza maschile prevale tra i dirigenti e gli imprenditori (6,8%), nelle professioni tecniche (31,5%), nelle professioni non qualificate (15,5%) e tra gli artigiani, operai specializzati, agricoltori e conducenti di veicoli. La presenza femminile invece è superiore alla quota nazionale solo nelle professioni qualificate delle attività commerciali e dei servizi (29,6%).

Fonte: vita.it

  • Articolo pubblicato il 15 Aprile 2014

Promozione del servizio informativo su contributi a fondo perduto per i lettori Oasi – edizione 2014

Sono riaperti i termini per aderire alla promozione relativa al servizio informativo sui contributi a fondo perduto per imprese e associazioni, erogato da Synago Srl.
Le linee a fondo perduto a cui è possibile accedere sono molteplici e pertanto, una tempestiva conoscenza dei Bandi pubblicati, consente di poter beneficiare dei finanziamenti stanziati che sono oggetto nella maggior parte dei casi di termini tassativi entro i quali presentare la richiesta di erogazione.

Il servizio proposto viene erogato mediante un Report settimanale in formato pdf, che garantisce una puntuale informazione in merito a tutti i principali Bandi di erogazione di contributi a fondo perduto della Regione di appartenenza (comunali, provinciali, regionali, etc.), nazionali ed europei.

Il Report, di semplice e immediata lettura grazie anche alla segnalazione delle novità della settimana sempre evidenziate prevede l’indicazione, per ogni Bando, dell’Ente erogante, dell’oggetto, importo, scadenza e collegamento al sito internet dell’Amministrazione per scaricare autonomamente il Bando qualora fosse di interesse.

Il Report è attivabile in tutta Italia.

Di seguito, a titolo esemplificativo, un estratto del servizio relativo alla Regione Lazio:

 

ESTRATTO – Pag. 1 di 48 totali

 

Report Finanza Agevolata – Regione LAZIO

Pubblicazione n. 14/2014. In ROSSO le novità della settimana

Ente Erogante comune di santa marinella (rm)
Oggetto contributi per le   associazioni che presenteranno progetti volti alla realizzazione di   iniziative di natura culturale, sportiva, turistica e del tempo libero,   aventi la finalità di animare la stagione estiva di villeggiatura nella città
Importo
Termine 30/04/2014
Approfondimento sito internet

 

Ente   Erogante fondazione charlemagne
Oggetto finanziamenti al terzo settore (cooperative   sociali e onlus)
Importo Le erogazioni sono intese a carattere di   cofinanziamento o a copertura totale dei costi progettuali
Termine termini sempre aperti
Approfondimento

sito internet

Ente Erogante fondazione johnson & johnson
Oggetto contributi per   progetti con impatto sociale particolarmente nelle cinque aree di   riferimento: assistenza sanitaria alla comunità, salute dei bambini e delle   donne, formazione nel campo della gestione sanitaria, Hiv/AIDS, Responsabilità   verso la Comunità
Importo
Termine scadenza aperta
Approfondimento sito internet

 

Ente Erogante fondazione   san patrignano & banca prossima
Oggetto PREMIO START UP SOCIALI – “Giovani idee per il social business”
Importo Le prime tre idee   classificate nella graduatoria finale di possono accedere ciascuna a un   finanziamento erogabile per un importo massimo diEuro 25.000,00
Termine 30/04/2014
Approfondimento sito internet

 

Ogni settimana sono sempre inseriti nuovi Bandi e sono attualmente presenti in pubblicazione oltre 100 bandi di contributi accessibili.

FINO AL 09 MAGGIO 2014

I LETTORI OASI POTRANNO ATTIVARE IL SERVIZIO DI INFORMAZIONE SETTIMANALE SUI BANDI DI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER UN ANNO AL PREZZO PROMOZIONALE DI

€ 97/ANNO + IVA

Per avere ulteriori informazioni sul servizio è possibile scrivere all’indirizzo e-mail [email protected] o contattare la Società Synago Srl al 3315698354;

Per attivare il servizio informativo proposto, stampare il modulo di adesione, compilarlo a penna in stampatello inserendo i dati anagrafici richiesti (campi in giallo).

La proposta va firmata ed inviata a mezzo mail ad:  [email protected], unitamente alla contabile del bonifico effettuato, pari ad € 97 + IVA (€ 118,34 IVATO) alle coordinate bancarie indicate nella proposta e di seguito riportate.

Coordinate bancarie:

Synago – Società a responsabilità limitata. Cassa di Risparmio di Cesena – Filiale di Perugia San Faustino (PG).  IBAN: IT 04 J 06120 03088 CC0880516769.
Causale: Attivazione Infobandi.

Il servizio sarà immediatamente attivato al ricevimento del modulo di adesione, previo effettivo riscontro dell’avvenuto pagamento e sarà inviato con cadenza settimanale per la durata di mesi 12 (dodici) direttamente all’indirizzo di posta elettronica indicato, senza rinnovo tacito alla scadenza.

www.synagosrl.com

  • Articolo pubblicato il 11 Aprile 2014

Sono aperte le selezioni per l’edizione 2014 di #Wcap, il programma di accelerazione rivolto a startup innovative.
Working Capital offre 40 Grant d’impresa del valore di 25.000 euro ciascuno, collegati ad altrettanti percorsi d’accelerazione nelle sedi di Milano, Bologna, Roma e Catania.
La Call è partita a fine marzo e gli aspiranti startupper possono caricare i loro progetti, entro e non oltre il 9 maggio 2014, scegliendo dove svolgere il programma di accelerazione tra i 4 spazi #Wcap. Il percorso d’accelerazione dura circa 4 mesi, da luglio a novembre 2014.
Possono partecipare alla Call for Ideas  studentiaspiranti startupperliberi professionisti e società costituite da meno di 24 mesi. È necessario che almeno uno dei componenti del team abbia compiuto 18 anni.

La Call è rivolta a team di startupper e/o società sia nazionali che internazionali.
I criteri di selezione dei progetti d’impresa sono:

  • Idea disruptive: innovatività dell’idea o dell’approccio;
  • Team con competenze eterogenee e complementari;
  • Roadmap di sviluppo ben definita;
  • Business Model sostenibile;
  • Potenziali sinergie con le Business Unit di Telecom Italia;
  • Grado di completezza e chiarezza delle info ricevute.

Fonte: synagosrl.com