Spazio ai giovani. Centri e spazi per gli adolescenti a Roma – 11 giugno

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“Spazio ai giovani. Centri e spazi per gli adolescenti a Roma”. Si svolgerà il prossimo 11 giugno dalle ore 16.00 alle ore 20.30 presso lo Spazio Factory de La Pelanda – Ex Mattatoio Testaccio, il convegno finale del progetto di “Ricerca-intervento volto allo sviluppo del sistema cittadino dei centri di aggregazione per adolescenti”. Il progetto, realizzato con il Fondo nazionale infanzia e adolescenza Legge 285/97 è stato promosso dall’Assessorato alla Scuola e dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale e realizzato dall’Associazione OASI, in collaborazione con l’Università LUMSA e la Rete ITER. I centri di aggregazione romani animeranno l’evento con uno spazio di informazione e laboratori per ragazzi e ragazze che potranno liberamente partecipare.

Sono oltre 150mila i ragazzi e le ragazze che vivono a Roma, la maggior parte in periferia, spesso in condizioni non facili. Tra loro vi sono, sempre più numerosi, “nuovi compagni”, le cui famiglie sono venute da molto lontano. Sono ragazzi che sentono con forza l’esigenza – ma anche il timore – di uscire, fisicamente e virtualmente, per esplorare ciò che c’è “fuori”. Insieme agli amici vanno alla scoperta della propria identità e sperimentano percorsi di autonomia, non senza fatica e rischi.

Gli adulti si interrogano sul loro compito educativo, che sembra diventato sempre più difficile. Hanno perso significati e riferimenti valoriali i “riti” sociali che le precedenti generazioni avevano codificato per controllare le crisi collegate a questi passaggi. Nello stesso tempo, i luoghi tradizionalmente deputati all’accompagnamento verso l’età adulta fanno fatica a gestire questa delicata transizione.

Il compito educativo è una responsabilità “plurale”, che nessuno può scansare. Una comunità che abbia a cuore il bene comune e voglia sostenere prospettive di una buona crescita per la collettività non può non raccogliere questa sfida, interrogandosi su ciò che il territorio offre ai cittadini più giovani per aiutarli a “diventare grandi”.

Roma è ricca di opportunità e buone proposte: centri sportivi, oratori parrocchiali, gruppi scout, laboratori, biblioteche, associazioni culturali, spazi per coltivare passioni come il teatro, la musica e la danza… Per non cedere alla tentazione dello scoraggiamento di fronte alle difficoltà educative, è bene riconoscere che nella nostra città operano molte realtà positive, vive e vitali, che operano in silenzio, ma in modo efficace.

Tra queste realtà vanno annoverati anche i Centri di aggregazione e socializzazione per adolescenti. Si tratta di decine di servizi ben strutturati, gestiti da associazioni e cooperative, con il sostegno dei Municipi e dei Dipartimenti di Roma Capitale. Intercettano complessivamente, ogni anno, oltre 5mila ragazzi e ragazze. In alcuni quartieri periferici sono tra i pochi preziosi presìdi educativi presenti, oltre alle scuole e alle parrocchie.

Qual è il ruolo di queste strutture? Quali ragazzi riescono a coinvolgere? Come? Che tipo di proposte offrono? Chi ci lavora? Quali sono i loro rapporti con il territorio, le scuole, le famiglie? Quanto costano? Quali sono le prospettive di un loro sviluppo?

Sono queste alcune delle domande che stanno alla base del progetto “Ricerca-Intervento per lo sviluppo del sistema cittadino dei centri di aggregazione per adolescenti”. Un intervento nato per favorire la crescita di un vero e proprio “sistema romano” di queste realtà e che nei mesi scorsi ha permesso di “mappare” i Centri sul territorio cittadino, rafforzare le “reti” locali, formare numerosi operatori, realizzare scambi con altri Centri italiani per aprire percorsi di innovazione.

Il progetto ha permesso di evidenziare un’offerta educativa non formale particolarmente importante per la nostra città, il cui valore ci sembra però ancora troppo poco conosciuto e riconosciuto.

Ci interrogheremo non solo sul ruolo e sulle potenzialità dei Centri di aggregazione, ma anche sulle responsabilità pubbliche nei confronti dei ragazzi e delle ragazze che vivono nella nostra città. Sarà l’occasione per tracciare insieme una strategia unitaria per le nuove generazioni, a partire dal rilancio della legge 285/97 e delle politiche giovanili.

È un impegno che richiede attenzione, passione e partecipazione. Ce lo chiedono i nostri cittadini più giovani, che sono portatori di diritti e di interessi già oggi, non solo domani.

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  • Articolo pubblicato il 1 Giugno 2015