In 1700 stazioni senza personale progetti di inclusione e solidarietà

Intesa siglata tra Ferrovie dello Stato, Rete Ferroviaria Italiana e Csvnet. Le strutture impresenziate si trasformano in spazi per tanti progetti: dall’ambiente all’inclusione sociale. Si parte da Napoli

ROMA – Circa 1700 stazioni italiane a disposizione dei volontari per progetti di solidarietà. Grazie all’intesa siglata tra Ferrovie dello Stato Italiane, Rete Ferroviaria Italiana e Csvnet le stazioni impresenziate – dove non c’è presenza  di personale ferroviario perché gestite a distanza da sistemi tecnologici –  si trasformano in spazi per le associazioni. E’ il progetto “Volontariato in stazione”, che vivrà grazie alla sinergia e per tramite dei Centri di servizio per il volontariato. Progetti d’inclusione sociale per soggetti a rischio, attività di protezione civile, azioni finalizzate alla valorizzazione delle peculiarità storiche, culturali, ambientali del territorio e molto altro, le attività che saranno ospitate in queste strutture.  Un “Comitato di valutazione”, composto dai referenti di ciascuna delle tre parti, si occuperà di approvare i singoli progetti e definire condizioni e modalità di realizzazione.

L’accordo, della durata di quattro anni, con possibilità di rinnovo, è già entrato nel vivo a Napoli dove si stanno definendo le condizioni per la concessione degli spazi della stazione di Napoli Gianturco al Csv di Napoli perché vi trasferisca la sede. “Siamo lieti di rappresentare la “stazione di partenza” – afferma il presidente Giuseppe De Stefano – di quest’esperienza. L’utilizzo di questi spazi ci permetterà, infatti, una volta siglato l’accordo e completata la ristrutturazione, di poter ammortizzare i costi di struttura che in un contesto di crisi rappresentano un risparmio non marginale. Allo stesso modo – conclude – la messa in funzione della sede permetterà di riqualificare e valorizzare lo spazio a beneficio di cittadini e viaggiatori”.

”Ringraziamo Ferrovie dello Stato Italiane per l’attenzione e la sensibilità dimostrata in modo così significativo per la nostra rete e per tutto il mondo del volontariato – ha dichiarato Stefano Tabò, presidente di Csvnet. – L’apertura del volontariato a percorsi strutturati di collaborazione non solo genera nuove potenzialità operative ma stimola le nostre associazioni ad attivare ulteriori sinergie tra di loro, con le pubbliche istituzioni e con le realtà produttive del nostro paese. Ciò non può che migliorare la portata e la qualità delle azioni che il volontariato mette in campo ogni giorno per soddisfare i bisogni crescenti e complessi delle nostre comunità”. 

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Fonte: gabbianoonlus.it

  • Articolo pubblicato il 18 Marzo 2013