Centro storico e gioco d’azzardo: al via un bollino “Slot free” sulle vetrine di bar e locali

Novità sul fronte della lotta al gioco d’azzardo telematico nei bar e nei locali del centro: una delibera in discussione nel I Municipio introduce dei bollini “Slot free” da applicare sulle vetrine degli esercizi commerciali che scelgono di non mettere al loro interno slot machines e videopoker. “Abbiamo previsto un bollino di qualità – spiega il minisindaco Sabrina Alfonsi – per le attività commerciali che non hanno all’interno videopoker. La prossima settimana la delibera contro la ludopatia dovrebbe essere approvata”. “Come municipi non possiamo intervenire direttamente sul fenomeno – commenta la presidente della commissione Legalità e sicurezza del I municipio Iside Castagnola – ma incoraggeremo con dei bollini di qualità “Slot free” i negozianti a non inserire nei loro negozi slot-machines. Per i commercianti ci saranno anche dei piccoli contributi economici. E ad aiutarci in questo ci sarà la Regione Lazioche ha avviato un bando in questo senso”. “Inoltre – aggiunge – controlleremo con l’aiuto della Polizia Municipale che la distanza prevista per legge di150 metri da scuole, chiese e ospedali sia rispettata dalle attività che hanno videopoker”. Il provvedimento segue quello approvato nel luglio scorso dal Consiglio regionale del Lazio, “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico”. I destinatari degli interventi saranno le persone ritenute dagli specialisti “incapaci di resistere all’impulso di giocare, il cui comportamento compromette le relazioni personali, familiari e lavorative”. La legge disciplina la collocazione delle sale da gioco, preservando le cosiddette “aree sensibili” (scuole, ospedali, luoghi di culto, centri sociali e anziani) e prevedendo dei riconoscimenti per gli esercizi che rimuovano o non istallino slot machine o videolottery. In quest’ottica sarà istituito il marchio regionale “Slot free-RL”, rilasciato dalla Regione a esercenti, gestori di circoli privati e altri luoghi deputati all’intrattenimento, che non abbiano nel proprio esercizio apparecchiature per il gioco d’azzardo.

Fonte: dirittisociali.org

  • Articolo pubblicato il 22 Novembre 2013