Cassa integrazione e ammortizzatori sociali. Informazioni per le imprese sociali sull’Emergenza Coronavirus

Cassa integrazione coronavirus e ammortizzatori sociali

 

Cassa integrazione, ammortizzatori sociali e Decreto Cura Italia. L’esperto Marco Belardi ha risposto nella live della Rete Fattorie Sociali alle domande delle imprese sociali preoccupate per il lockdown contro il Covid 19

 

Il Decreto Cura Italia (Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18) ha emanato misure per il sostegno di lavoratori e imprese costrette a fermare le proprie attività a causa dell’emergenza Covid 19.
Il tema è di interesse anche il Terzo Settore e le aziende agricole multifunzionali impegnate in attività di agricoltura sociale. Per questo, la Rete Fattorie Sociali ha invitato l’esperto Marco Belardi a parlarne in live Facebook per il ciclo di incontri Rete Fattorie Sociali in Campo.

Marco Belardi ha risposto alle domande degli utenti intervenuti in diretta, offrendo chiarimenti su cassa integrazione ordinaria (CIGO), cassa integrazione straordinaria (CIGS), cassa integrazione in deroga (CIGD) ed altri ammortizzatori sociali previsti per operatori e imprese sociali e non solo.

 

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Marco Belardi su ammortizzatori sociali e cassa integrazione per Covid-19

Live con Marco Belardi e Rete Fattorie Sociali
Riguarda la Live con Marco Belardi su Facebook o leggi la FAQ su ammortizzatori sociali e cassa integrazione per Coronavirus:

 

Qual è la causale per bonus e CIGO del Decreto Cura Italia?

Emergenza COVID-19

 

Cosa sono gli ammortizzatori sociali?

Ammortizzatori sociali sono sussidi per il lavoratore che subisce un’interruzione momentanea o definitiva del rapporto di lavoro. Si tratta di sussidi solo parzialmente a carico dello Stato e in parte a carico del datore di lavoro.

Si possono distinguere in due macro-categorie, a loro volta distinti al proprio interno per settore di appartenenza:

  • ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro (cioè, quelli che intervengono quando il rapporto è ancora in essere). Tra questi annoveriamo:
    • CIGO – Cassa integrazione ordinaria (soltanto per le aziende con più di 15 dipendenti);
    • CIGS – Cassa integrazione straordinaria (soltanto per le aziende con più di 15 dipendenti);
    • FIS – Fondo di integrazione solidale, che eroga ai lavoratori del settore terziario e alle aziende con più di 5 dipendenti un assegno ordinario assimilabile alla CIGO;
    • FSBA – Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, assimilabile al FIS ma non ha limiti dimensionali (non può accedere a questo fondo l’artigianato edile, che accede a CIGO e CIGS);
    • CISOA – Cassa integrazione salari per gli operai a tempo indeterminato del settore agricolo;
  • ammortizzatori sociali all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro (cioè, quelli che intervengono quando il rapporto cessa.

 

Chi può richiedere la CISOA (cassa integrazione agricola)?

Operai agricoli a tempo indeterminato e apprendisti.  Non gli operai a tempo determinato.

 

Ci sono sostegni per gli operai agricoli a tempo determinato?

Bonus di 600 euro una tantum è previsto per gli operai a tempo determinato che:

  • abbiano svolto almeno 50 giornate di lavoro agricolo nell’anno 2019;
  • non siano titolari di pensione diretta;
  • non siano iscritti a forme di previdenza obbligatoria (in tal caso dovrebbe richiedere il bonus alla cassa di previdenza del proprio ordine professionale);
  • abbiano dichiarato nell’ultima annualità un reddito inferiore ai 35 mila euro.

Anche gli OTD che stiano effettuando ore di lavoro possono richiedere questa misura di sostegno.

Per gli operai di aziende agricole, a questo sostegno previsto dal Decreto Cura Italia si aggiunge la possibilità di accedere all’indennità di disoccupazione agricola, per la quale è stata prorogata dal 31 marzo al 1 giugno la scadenza per la presentazione della domanda. Bonus e indennità di occupazione per OTD sono cumulabili.

Pur essendo una misura una tantum, il Governo ritiene di poter finanziare il bonus di 600€ anche per il mese di aprile.

Bonus di 600 euro e cassa integrazione non sono misure cumulabili.

 

Ad ottobre aprono le iscrizioni al Master in Agricoltura Sociale che Oasi organizza insieme alla Rete Fattorie Sociali.

 

Si può chiedere il bonus 600 euro per operai a tempo determinato dopo aver chiesto i 600€ per il congedo parentale?

Il congedo parentale per gli OTD (operai a tempo determinato) non è ancora stato disciplinato dalle circolari a corredo del Decreto Cura Italia (ndr, fino alla data del 2 aprile). In linea generale, se è in essere un contratto di lavoro a tempo determinato non sussistono cause di esclusione per la richiesta di entrambi i sostegni.

Per il congedo parentale, che si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti, si può fare domanda telematica quando si è genitori di bambini minori di 12 anni.

Inoltre, l’importo di 600 euro è esente ai fini Irpef.

 

Quali costi sostengono le aziende per la cassa integrazione?

L’accesso agli ammortizzatori sociali, sia in costanza di rapporto che all’atto della risoluzione, solitamente ha un costo per l’azienda. Un contributo addizionale mensile che va dal 9 al 15% della somma erogata al lavoratore.

Eccezionalmente per le richieste di cassa integrazione con causale “Emergenza COVID-19” non è previsto nessun contributo addizionale dell’azienda. Nessun costo sarà a carico dell’impresa.

Inoltre:

  • gli ammortizzatori sociali emergenziali saranno concessi senza consumare il plafond di utilizzo massimo per il quinquennio;
  • il pagamento mensile della cassa integrazione non è anticipato dall’azienda, ma viene erogato direttamente dall’INPS.

Anche per i bonus di 600 € per l’operaio a tempo determinato non è previsto nessun costo per l’azienda. La richiesta di queste misure va effettuata dal lavoratore.

 

Quando saranno erogati i bonus?

Il Governo ha indicato il 15 aprile come data per l’erogazione dei bonus e degli ammortizzatori sociali.  È più probabile che la data oscilli tra la metà del mese e il 30 aprile.

Un pagamento anticipato da parte della banche potrebbe semplificare e velocizzare l’erogazione dei sostegni al reddito.

 

Un esempio di quanto possa ricevere un dipendente in cassa integrazione

L’importo massimale è fissato a 1129,66 euro. Le condizioni che riducono la somma ricevuta sono il numero di ore lavorate mensilmente durante il periodo id cassa integrazione e la retribuzione ordinaria.

Un esempio…

Un dipendente in cassa integrazione a 0 ore per l’intero mese, riceverebbe un importo di 1129,66 € se ha una retribuzione ordinaria in costanza di rapporto superiore a 2159,48 € mensili. Se la retribuzione ordinaria è inferiore, invece, la somma erogata sarebbe pari a 939,89 €.
Se il dipendente è impiegato per alcune ore di lavoro durante la cassa integrazione (cassa integrazione parziale), l’importo di quest’ultima sarà rimodulato proporzionalmente.

Tra i diversi settori produttivi non emergono particolari differenze in termini di cifre.

 

Durante la cassa integrazione si maturano i contributi previdenziali?

Non si maturano i contributi previdenziali durante la cassa integrazione. Il lavoratore cassaintegrato non versa alcun contributo quando riceve questa misura di sostegno, né è lo Stato o il datore di lavoro a versarli al suo posto.

Matura anzianità contributiva per il pensionamento, però, durante i mesi in cui usufruisce di questo ammortizzatore sociale.

 

Può richiedere la cassa integrazione il lavoratore con contratto a chiamata?

Il contratto a chiamata con disponibilità ha accesso alla cassa integrazione.

Chi ha il contratto senza disponibilità dovrà valutare la misura alla quale fare richiesta in base al numero di ore lavorate.

 

Cos’è la cassa integrazione in deroga?

La cassa integrazione in deroga (CIGD) allarga la possibilità di accedere ai trattamenti degli strumenti ordinari (CIGO e CIGS) anche ai dipendenti di imprese che, in condizioni normali, per dimensione e settore non rientrerebbero nei parametri obbligatori. Si tratta di una soluzione adottata in momenti di particolare difficoltà per l’economia, come la crisi economica del 2008.
La cassa integrazione in deroga è stata riattivata per l’emergenza Coronavirus.

È il caso di imprese del settore terziaro e di imprese con meno di 5 dipendenti.

 

Per poter accedere alla CIGO l’azienda deve predisporre un accordo sindacale?

Alcuni settori dell’agricoltura coinfluiscono nel settore dell’industria e, in questi casi, gli operai di un’azienda agricola possono richiedere l’accesso alla CIGO piuttusto che alla CISOA.

In tal caso, è prevista la predisposizione di un accordo sindacale per permettere l’accesso alla cassa integrazione ordinaria. L’azienda agricola deve dare comunicazione ai sindacati più rappresentativi per consentire una consultazione sindacale e l’esame congiunto.

L’informativa può essere inviata per PEC e i sindacati hanno un tempo massimo di 3 giorni per rispondere. In caso di mancata risposta dei sindacati, l’azienda può procedere con la domanda per la cassa integrazione.

 

Per informazioni

Guarda il video della live con Marco Belardi ► Live del 2 aprile 2020
email ► [email protected]

 

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