Legge per il contrasto alla povertà. Ecco il REI e le altre misure previste

Reddito d’inclusione, servizi alla persona e una cabina di regia nazionale a dirigere il Piano Nazionale contro la Povertà previsto nel ddl delega approvato dal Senato.

Il Senato ha approvato il ddl delega contro la povertàCompletato il percorso parlamentare, dopo l’approvazione alla Camera in luglio e quella avvenuta il 9 marzo al Senato, ora manca solo il decreto attuativo del Governo per far partire il Piano Nazionale contro la Povertà. Il ddl delega che arriva all’esecutivo mette ordine alle misure per l’assistenza agli indigenti e introduce il reddito d’inclusione per le famiglie in povertà assoluta. Queste misure sono un’evoluzione e un’estensione a livello nazione del SIA (sostegno all’inclusione attiva) sperimentato lo scorso anno.

Con questa legge l’Italia non sarà più l’unico paese europeo a non prevedere misure per il contrasto alla povertà. E la necessità di un intervento è stata richiesta con forza dal Forum Nazionale del Terzo Settore e da Alleanza contro la povertà in ragione delle cifre che il fenomeno ha assunto nel Paese nell’arco di 10 anni. Nel 2007 gli italiani che versavano in povertà assoluta erano 1 milione e mezzo, oggi sono triplicati e raggiungono i 4,5 milioni.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge.

Le cifre. A disposizione del Piano contro la povertà sono stati assegnati 1,6 miliardi di euro per il 2017 e 1,8 per il 2018. Si lavora per estendere sia la durata che le somme a disposizione. Le risorse arriveranno soprattutto dal Fondo contro la povertà, pari a 1,180 miliardi nel 2017 e 1,204 nel 2018. Nell’arco di 2 anni, si prevede che queste misure riguarderanno 4 milioni di persone, delle quali oltre 1 milione beneficeranno delle misure di sostegno al reddito.

REI – Reddito d’inclusione. 400€ al mese per circa 400 mila famiglie che vivono in condizioni di povertà assoluta. In previsione futura, è in programma l’aumento della somma fino a 480€ mensili. Il sostegno economico ha una durata limitata nel tempo ma è estendibile, anche dopo un eventuale periodo di sospensione, qualora una verifica accerti la persistenza dei requisiti per beneficiarne. Sarà data priorità alle famiglie con bambini, donne incinte e over 55 disoccupati, che abbiano un ISEE non superiore ai 3000€ e un periodo minimo di residenza in Italia. La soglia di reddito effettivo disponibile per richiedere il REI e la modalità per inviare il contributo economico (probabilmente una carta prepagata) saranno decise dal decreto attuativo.

Progetto personalizzato. In continuità con quanto previsto dal SIA, l’aiuto scatterà solo con l’adesione del capofamiglia a un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa predisposta dall’ente locale. A titolo d’esempio, dovrà accettare eventuali proposte di lavoro e garantire l’accesso dei propri figli alla scuola e alle vaccinazioni.

Servizi alla persona. Oltre al beneficio economico, la legge prevede il riordino e l’erogazione dei servizi alla persona assicurati dalla rete dei servizi e degli interventi sociali. Nella legge delega rientra, inoltre, la razionalizzazione di altre prestazioni assistenziali (fatta eccezione per le prestazioni rivolte alla fascia di popolazione anziana non più in età di attivazione lavorativa, per le prestazioni a sostegno della genitorialità e per quelle legate alla condizione di disabilità e di invalidità del beneficiario) come la vecchia carta sociale per minori e l’assegno di disoccupazione Asdi, e il rafforzamento del coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, al fine di garantire in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.

  • Articolo pubblicato il 10 Marzo 2017