Stabilità, partita si riapre alla Camera: «Puntiamo a fare di più e meglio»

La legge approvata al Senato sarà modificata a Montecitorio: un varco in cui proveranno a farsi strada anche i temi di rilevanza sociale. E verrà ripescato anche il Fondo infanzia e adolescenza
di Redattore Sociale
Traguardo raggiunto, ma alla Camera i giochi saranno presto riaperti e la carica degli emendamenti ricomincerà presto. Approvata al Senato, la legge di stabilità arriva a Montecitorio per le ulteriori modifiche già annunciate su alcuni dei più importanti capitoli, ad iniziare da quello sulle pensioni. Un’analisi ulteriore già prevista e che in qualche modo diventa quasi obbligatoria dopo il cambio di maggioranza, dal momento che l’uscita di Forza Italia dalle forze che appoggiano il governo comporterà inevitabilmente qualche modifica al testo definitivo. Ecco dunque che, profittando dell’occasione, nel nuovo passaggio alla Camera molti parlamentari cercheranno di ottenere qualcosa di più nei capitoli di spesa dedicati al sociale, che escono senza particolari guizzi dalla battaglia di Palazzo Madama.
Non c’è il tanto sbandierato Piano contro la povertà assoluta, ma solamente un’estensione a tutto il territorio nazionale della sperimentazione della nuova social card con 40 milioni di euro annui per tre anni, che si aggiungono ai 250 previsti per la social card tradizionale (carta acquisti); c’è un incremento del Fondo per la non autosufficienza fino a quota 350 milioni (75 dei quali vincolati alle gravi disabilità), c’è la conferma del “tetto” al cinque per mille a quota 400 milioni. Ci sono 20 milioni per l’emergenza Africa a Lampedusa e Linosa, ce ne sono 10 per un Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere. Non ci sono invece le risorse che erano state concordate con la Bicamerale Infanzia e adolescenza per il rifinanziamento del Fondo previsto dalla 285/97: è questa una delle modifiche che più probabilmente alla Camera troveranno spazio. Così come alla Camera si interverrà anche per modificare le norme introdotte sulle modalità di distribuzione da parte delle onlus di cibo agli indigenti. Saranno poi ripresentati gli emendamenti, non approvati al Senato, che puntano ad innalzare il “tetto” del cinque per mille portandolo fino a 500 milioni di euro, con copertura individuata nell’estensione della Tobin Tax a tutte le transazioni finanziarie.
Anche sul tema della povertà e dell’estensione della sperimentazione della nuova social card iniziano ad arrivare le prime proposte di ulteriore modifica: la responsabile Lavoro e Politiche sociali del Pd, Cecilia Carmassi, fa notare come, per il contrasto alla povertà estrema, la copertura individuata nel taglio delle pensioni d’oro «potrebbe essere di nuovo impugnata» davanti alla Corte Costituzionale, e suggerisce che alla Camera si possa fare «di più e meglio». Che, segnatamente, sarebbe «una copertura con tassazione in particolare del gioco online», al fine di assicurare almeno 100 milioni per il 2014 (attualmente sono 40) e «maggiori risorse negli

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anni successivi». E a quel punto l’aumento del contributo di solidarietà da pensioni d’oro potrebbe essere reinvestito «a vantaggio di una maggiore equità dentro il sistema pensionistico a favore di esodati, gradualità per le donne, contributori volontari e prime sperimentazioni sulla flessibilità in uscita».

Fonte: romasette.it

  • Articolo pubblicato il 28 Novembre 2013