Discriminazioni: un fondo per difendere le vittime in tribunale

Pari opportunità, Unar e Consiglio nazionale forense lanciano il Fondo per la tutela giurisdizionale delle vittime. A disposizione 600 euro pro capite per grado di giudizio, da restituire in caso di vincita della causa. “Favorirà emersione delle discriminazioni”. Il progetto durerà due anni e ha come destinatari le vittime di discriminazione per motivi di razza, origine etnica, religione, convinzioni personali, età, disabilità, orientamento sessuale e identità di genere

Agevolare l’accesso alla giustizia alle vittime di discriminazione e favorire l’emersione del fenomeno della discriminazione. È questo l’obiettivo del Fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione che il dipartimento per le Pari opportunità e l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali hanno presntato a Roma durante l’inaugurazione del Villaggio antidiscriminazione presso gli spazi della Città dell’Altraeconomia, nell’ex Mattatoio di Testaccio a Roma. Il fondo avrà una dotazione finanziaria di 200 mila euro (di cui 18 mila serviranno per sostenere i costi di gestione) e sarà gestito dal Consiglio nazionale forense (Cnf) che ha sottoscritto l’accordo con le Pari opportunità e l’Unar.

Il progetto durerà due anni e ha come destinatari le vittime di discriminazione per motivi di razza, origine etnica, religione, convinzioni personali, età, disabilità, orientamento sessuale e identità di genere, vittime che non usufruiscono dell’ammissione al patrocinio a spese dello Stato. Al fondo potranno accedere anche associazioni di settore legittimate a stare in giudizio, organizzazioni sindacali, associazioni e organizzazioni rappresentative del diritto e dell’interesse leso.
“Assistiamo purtroppo ad una escalation della discriminazione in Italia acuita anche dalla particolare fase di congiuntura – ha affermato Marco De Giorgi, direttore generale Unar -, cosi come dimostrano le 1.142 denunce di casi di discriminazioni e violenze, di cui sono vittime tantissimi immigrati, rom, disabili e persone Lgbt, ricevute dall’Unar solo nel 2013”, tuttavia, a fronte dell’elevato numero di denunce, le azioni di antidiscriminazione attivate sul piano giudiziario sono ancora esigue, spiega l’Unar. Un fenomeno da “ascrivere alle numerose difficoltà di accesso al sistema di giustizia spesso lamentate da parte delle vittime – spiega l’Unar – tutti soggetti vulnerabili dotati di scarse conoscenze sul piano giuridico”.

Alle vittime verrà erogata una somma di 600 euro che, secondo quanto stabilisce il progetto, “ha natura di anticipazione delle spese di assistenza legale necessarie per instaurare i giudizi antidiscriminatori stessi”. L’aiuto economico, però, non è un prestito. La restituzione della somma avviene “in caso di esito vittorioso della causa, con soccombenza della controparte alle spese, entro un anno dalla pubblicazione del provvedimento che definisce il giudizio”. A restituire la somma, l’avvocato della parte lesa indicato al momento della domanda che dovrà presentare regolare fattura.

“Con il Fondo, che opera attraverso un meccanismo rotativo di anticipazione e di restituzione delle somme – spiega l’Unar -, si intende fornire un supporto alle vittime per facilitarne l’accesso alla tutela giurisdizionale, qualora non ricorrano i presupposti per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato”. Ciascun beneficiario, inoltre, può presentare un massimo di tre domande nell’arco temporale di un anno, ed èpossibile presentare una istanza di anticipazione al Fondo per ogni grado di giudizio. La domanda va presentata al gestore del fondo, cioè il Consiglio nazionale forense, direttamente, tramite posta raccomandata o Pec.

Il fondo sarà operativo da subito. Il testo dell’accordo di collaborazione tra Cnf, dipartimento Pari opportunità e Unar, infatti è stato già registrato dagli organi di controllo della presidenza del Consiglio dei ministri il 21 febbraio 2014. Sui siti web dell’Unar e del Consiglio nazionale forense, presto verranno pubblicate anche tutte le indicazioni e le modalità per accedere al fondo. Sui diversi procedimenti, inoltre, verranno raccolti anche i dati che il Cnf comunicherà all’Unar con cadenza trimestrale. I risultati del progetto, verranno presentati in un evento dedicato che si terrà nella primavera del 2016. “L’attivazione del fondo – si legge nel testo del progetto – consentirà di incardinare il giudizio antidiscriminatorio prescindendo dai costi di giustizia, con la positiva ricaduta di una maggiore emersione del fenomeno”.

Fonte: nelpaese.it

  • Articolo pubblicato il 13 Novembre 2014