Volete un bel sito? Gli 8 errori da non fare

Non sempre competenza e buona volontà bastano per creare un sito attraente, soprattutto nel caso delle associazioni. Ecco un elenco degli errori più frequenti (e più odiati dagli internauti)

Sembra impossibile: avete investito tempo e risorse nel sito internet dell’associazione, eppure non decolla. Poco traffico, pochi utenti, poca interazione. Insomma un disastro. Una situazione che a quanto pare è abbastanza comune nel non profit, tanto da spingere un sito americano (il blog sul non profit di Karen Zapp) a dare qualche consiglio alle associazioni deluse dal mancato ritorno del web.

Prima di dare la colpa alla cattiva sorte, dunque, controllare se avete commesso uno (o più) degli 8 principali errori da evitare se non si vuole che gli utenti, appena sbarcati sul vostro sito, se ne vadano immediatamente.

1. Pop-up
Sì, le finestre che si aprono automaticamente appena cliccate su un sito. Di solito servon a invitare a iscriversi a una newsletter, o a pubblicizzare l’assemblea annuale. Ebbene, sappiate che gli utenti li odiano, e chiuderanno il sito appena ne vedono uno.

2. Multimedia
No ai video o alla musica che parte in automatico appena si carica la homepage. Molti utenti lavorano con gli altoparlanti spenti, quasi tutti cercheranno di fermare subito il video indesiderato o azzereranno l’audio. Tutti non saranno ben disposti verso il vostro sito: ci sono arrivati in cerca di informazioni chiare nel minor tempo possibile, e voi li interrompete con immagini e musica che non hanno richiesto. Se volete caricare video, lasciate che i visitatori scelgano di vederli quando vogliono.

3. Contenuti animati
Tenete presente che il visitatore medio aspetta  non più di 3 secondi prima di abbandonare un sito che non si carica o che non gli piace. In 3 secondi occorre dare all’utente la possibilità di orientarsi e di trovare subito quello che è venuto a cercare. Tutto quello che si muove, le animazioni, le foto che scorrono al muoversi del mouse, le scritte ballerine gli impediscono di concentrare l’attenzione sul vostro sito in quei fatidici 3 secondi. E voilà, il visitatore è perduto.

4. Foto generiche
Internet è pieno di foto generiche che ritraggono improbabili modelli giovani e bellissimi in improbabili uffici bianchi dalle scrivanie lucide. E’ evidente che quelli non siete voi e quella non è la vostra sede. Gli utenti se ne accorgono, e certo non avranno una buona impressione della vostra fantasia e creatività. Se dovete mettere delle foto, meglio che siano reali. Altrimenti non importa.

5. Nessun contatto
Non è possibile che in un sito non compaia un numero di telefono e un indirizzo fisico dove poter rintracciare la vostra associazione. Gli utenti devono, se vogliono poter trovare una voce umana che risponde loro, e non un nastro registrato. Bene inserire le pagine facebook o gli account twitter, ma da soli non bastano. E i moduli di contatto da riempire? Se proprio non potete evitarli, ok. Ma mai da soli: sono impersonali e in certi casi inutili, soprattutto se il visitatore ha veramente bisogno di aiuto.

6. Linguaggio tecnico
Nella pagina del “chi siamo” dovete, semplicemente, dire chi siete. il linguaggio burocratico preso dallo statuto, o quello contorto delle assemblee dei soci non vanno bene. Niente termini tecnici o fumosi. Dite chi siete e che cosa fate (e possibilmente perché) come lo steste spiegando a un vicino di casa. Chiarezza, sintesi e semplicità sono le parole d’ordine per compilare questa parte essenziale del sito.

7. Nessun coinvolgimento
Ogni pagina del sito dovrebbe invitare all’azione e coinvolgere il visitatore, soprattutto la homepage. Ogni utente dovrebbe aver chiaro cosa potrebbe fare, anche se non volesse farlo (esempi: sottoscrivere la newsletter, donare o anche solo leggere di voi in qualche altra pagina del sito). E’ anche un buon modo per convincere i visitatori a “navigare” il sito, senza fermarsi alla home. I modi per coinvolgere sono tanti, sceglietene uno (o al massimo due, se no si genera confusione) e lanciatevi. Le statistiche del sito vi diranno se avrete avuto ragione.

8. Boh!
Ecco: questo è il suono che nessun visitatore del vostro sito dovrebbe mai emettere davanti alla vostra homepage. Se un utente dice “boh” vuol dire che avete commesso l’errore peggiore: non siete riusciti a comunicare chi siete e cosa fate. Potreste avere il sito più bello del mondo, e sarebbe inutile. In 3 secondi, invece, il visitatore dovrebbe farsi un’idea sulla vostra mission, il valore che generate, e su che cosa gli proponete di fare.

Fonte: www.vita.it

  • Articolo pubblicato il 10 Settembre 2012