Lo stanziamento totale della delibera ammonta a circa 4 milioni di euro, 2 dei quali provengono dal bilancio regionale e altri 2 dal riparto del Fondo per le politiche dei diritti e delle pari opportunità.
Attualmente esistono strutture per il contrasto alla violenza femminile nelle province di Roma, Frosinone e Latina e la riforma intende coinvolgere anche quelle di Viterbo e di Rieti, finora escluse. Tali centri offrono prima accoglienza verso le donne vittime di violenza, ospitano servizi di ascolto, spesso sono case rifugio che garantiscono consulenza e animazione culturale al territorio, insomma centri di aggregazione importantissimi.
Le nuove strutture saranno così distribuite: 6 a Roma, 3 a Latina, 2 a Frosinone, 1 a Viterbo e 1 a Rieti, queste saranno finanziate nel primo anno con 58mila euro, mentre alle altre già esistenti e attive ne spetteranno 30mila a testa. Sarà incrementato anche il numero delle case rifugio, che ad oggi sono 8 e nel 2015 diventeranno 13, per un totale complessivo di 132 posti pronti ad accogliere minori e madri in difficoltà in tutto il Lazio. A queste case rifugio la Regione assegnerà 1,1 milioni di euro, circa 70mila euro a struttura.
Inoltre, è prevista una novità: oltre al potenziamento e all’incremento dei centri già esistenti, sarà aperta una nuova casa per la semi-autonomia, quindi una struttura dedicata alle donne che hanno bisogno di supporto ma stanno raggiungendo un’autonomia lavorativa ed economica. La casa sarà in provincia di Roma, una struttura analoga è già presente in provincia di Latina.
La delibera stanzia infine 170mila euro destinati all’attivazione di reti territoriali antiviolenza, quindi tutti quei servizi collaterali ma preziosissimi per sensibilizzare ed informare i cittadini: in particolare gli sportelli antiviolenza, frutto della collaborazione tra istituzioni, associazioni ed enti locali, lo scorso anno erano10 in tutto il territorio laziale e nei prossimi mesi dovrebbero aprirne altri 5-7, così da coprire tutte le province.
Fonte: dirittisociali.org