Ocse: pubblicato il Rapporto Annuale su immigrazione e integrazione

Ocse: pubblicato il Rapporto Annuale su immigrazione e integrazioneÈ stato pubblicato il rapporto annuale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse). Il documento mette a confronto i dati relativi all’immigrazione e all’integrazione dei vari Paesi, estrapolando un indice che ha permesso di fare una graduatoria. La meta principale dei migranti è la Germania, oltre 400mila persone l’hanno scelta come destinazione del loro percorso migratorio nel 2012 (annualità presa in considerazione nel rapporto), facendola diventare prima destinazione in Europa e seconda dopo gli Stati Uniti nella classifica generale. Complessivamente, nei Paesi Ocse il 10% della popolazione è immigrata, che equivale a ben 115 milioni di persone. Di questi, un milione sono stati accolti dagli Usa, 400mila dalla Germania, 286mila dal Regno Unito, 259mila dalla Francia e 258mila in Italia. In Germania la gran parte dei nuovi ingressi proviene da altri Paesi Ue (principalmente Europa Centrale e Orientale), ingressi stimolati dalle buone condizioni economiche del Paese. Per quanto riguarda gli altri paesi Ue,la Franciaha continuato a registrare un incremento regolare degli ingressi (+8% rispetto al 2011), mentre Spagna e Italia, più colpite dalla crisi economica, hanno visto un calo del numero degli ingressi. In aumento le richieste di asilo, anche per via del conflitto in Siria. Circa 500mila persone hanno cercato rifugio nei Paesi Ocse (un incremento del 20%). Anche in questo settorela Germaniaha raggiunto il primato per quanto riguarda il numero di richieste (110mila nel 2012), seguita da Stati Uniti, Francia, Svezia e Turchia. Se però si analizza questo numero in rapporto alla popolazione interna, èla Sveziaad accogliere il maggior numero di richiedenti asilo e profughi. Per quanto riguarda le origini dei migranti, il flusso maggiore proviene dalla Cina, oscilla invece l’andamento delle migrazioni provenienti dall’Europa dell’Est, ed è in calo il numero dei migranti provenienti dall’America Latina. Un altro dato in esame riguarda il livello di istruzione, in aumento rispetto agli anni precedenti; nell’ultimo decennio la quota dei migranti con un alto livello di istruzione è aumentata del 70%, delineando un cambiamento nelle motivazioni e nelle richieste alla base di questi flussi. I migranti economici sono infatti in flessione, con un calo del 12% solo nel 2012. A conclusione di questo studio il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, ha dichiarato che i migranti portano benefici ai paesi che li accolgono, che quindi devono “considerare i migranti come risorsa piuttosto che come problema e le politiche di integrazione come un investimento”. Gli investimenti nelle politiche migratorie “dovrebbero essere una priorità per i Paesi dell’Ocse e le politiche di integrazione dovrebbero essere considerate il miglior investimento possibile in termini di crescita, coesione sociale e benessere”. Ancora una volta questo dato viene portato alla luce da ricerche autorevoli, resta da vedere come verrà poi trasformato in azioni durevoli per l’integrazione delle popolazioni migranti.

Fonte: www.dirrittisociali.org

  • Articolo pubblicato il 5 Dicembre 2014