La legge sull’agricoltura sociale presentata a Expo

L’intervista video di Vita.it all’ex presidente dell’Uruguay, Pepe Mujica, in visita a Expo. Il 22 settembre intanto è entrata in vigore la nuova norma. Il viceministro Olivero: «Le imprese sociali agricole avranno subito la possibilità di poter avere uno specifico riconoscimento, e quindi un accesso alle risorse»

Andrea De Dominicis (Vicepresidente di Oasi) e Martino Rebonato (Presidente di Kairos coop. sociale ar.l.) sono stati invitati e hanno partecipato a  Expo Milano 2015 all’evento internazionale sull’agricoltura sociale (20-21 settembre).

Entrata in vigore la legge sull’agricoltura sociale. «L’elemento più rilevante è la definizione chiara e nitida di “agricoltura sociale”», ha detto in occasione di un evento organizzato in Expo dal Mipaaf e dall’Ente Nazionale per il Microcredito (dal 2011 al 2014 finanziate 34mila imprese agroalimentari che non avevano garanzie da offrire), il viceministro dell’Agricoltura, Andrea Olivero, che ha seguito l’iter della legge passo dopo passo, «le imprese avranno subito la possibilità di poter avere uno specifico riconoscimento, e quindi un accesso alle risorse. A partire dalle prossime settimane gli enti regionali potranno costruire i propri piani di sviluppo rurale e i relativi bandi».Andrea Olivero

Il viceministro dell’Agricoltura, Andrea Olivero

Lo spirito della riforma è molto chiaro: le aziende agroalimentari possono e spiegabilmente debbono diventare un catalizzatore economico-sociale del territorio di riferimento. La legge invita e stimola le aziende a contribuire a creare infrastrutture e servizi di welfare tali da garantire la permanenza, se non il ritorno delle persone anche nelle aree rurali più interne, dove spesso si coltivano prodotti di grande qualità ed eccellenza made in Italy. L’economia sociale in questo senso è quindi il modello al quale le aziende agroalimentari sociali debbono tendere per garantire lunga vita ambientale, economica e sociale a se stesse e al territorio circostante.

A fianco di Olivero ha partecipato all’evento l’ex presidente dell’Uruguay Josè Mujica (l’intervista video è di Andrea Rapaccini). «Tutto può distruggersi un domani, tranne la terra e le mani che sempre in futuro la coltiveranno. E intorno a questa terra e a queste mani può crescere un’economia più felice e armoniosa», ha detto Mujica (che a fronte di uno stipendio da senatore di 8.300, ne tiene per sé solo 800, donando il resto a ong e associazioni non profit).

Mujica

L’ex presidente dell’Uruguay, Josè Mujica

E a Vita ha ricordato come il messaggio del Papa per una nuova economia sia «poderoso», perché riesce a raggiungere tutti, credenti e non credenti. E infine i migranti. Su cui occorre cambiare paradigma, perché il loro esodo «è inevitabile come le rughe e i capelli bianchi», per questo sconfiggere la povertà in Africa diventa una questione che interroga il Mondo intero: «Quello potrebbe essere uno straordinario mercato anche per i prodotti alimentari che produciamo in eccesso».

Fonte: vita.it

  • Articolo pubblicato il 30 Settembre 2015