Immigrati, permessi per lavoro in calo. Li superano quelli per ricongiungimento

I dati Eurostat. Nel 2013 in Ue 2,3 milioni di permessi soggiorno (240 mila in Italia) rilasciati a immigrati non comunitari: +12,5 per cento rispetto al 2012, -7 per cento dal 2008. Calo dovuto alla diminuzione dei permessi di lavoro. Il primo motivo di concessione è quello familiare (28,5 per cento).

Immigrati, permessi per lavoro in calo. Li superano quelli per ricongiungimento
Sono stati 2,36 milioni i nuovi permessi di soggiorno concessi nell’Unione Europea a cittadini non comunitari nel 2013, il 12,5 per cento in più rispetto al 2012 ma il 7 per cento in meno che nel 2008.

A fare il punto della situazione è l’Eurostat, che con le ultime statistiche pubblicate rileva come la ragione principale del calo nelle concessioni di permessi di soggiorno fra il 2008 e il 2013 sia la diminuzione dei permessi di lavoro di prima istanza, scesi in cinque anni da ottocentomila a cinquecentomila.
Per quanto riguarda le ragioni per la concessione del permesso di soggiorno, il 28,5 per cento dei cittadini non UE lo hanno ricevuto per ragioni familiari, il 22,7 per cento per lavoro, il 19,7 per cento per studio e il 29,1 per cento per altri motivi, incluse la protezione internazionale per profughi e richiedenti asilo, ragioni più in generale umanitarie e la protezione dei minori non accompagnati e delle vittime di tratta.

Italia, terzo paese per permessi rilasciati
In Italia, nel 2013, sono stati concessi 240 mila permessi di soggiorno, ovvero il 10,3 per cento del totale, il che ci colloca al terzo posto dei paesi che ne hanno dati di più.
Ma a fare la parte del leone è certamente il Regno Unito, che ha concesso quasi un permesso di soggiorno su tre rispetto al totale UE, arrivando alla cifra di ben 724.200, ovvero il 30,7 per cento.
Ad aver garantito più permessi di soggiorno dell’Italia c’è anche la Polonia, con 373.900 (l’11,6 per cento). Un altro dato che spicca è che Regno Unito, Polonia, Italia, Francia, Germania e Spagna insieme hanno concesso quasi l’80 per cento di tutti i permessi di soggiorno dati nell’UE a 28 nel 2013.
Inoltre, con circa 108 mila concessioni a testa, l’Italia e la Spagna guidano la classifica di chi ha dato la possibilità di risiedere legalmente nel proprio paese a persone che lo hanno chiesto per motivi familiari. La Polonia invece è il paese in cui più permessi sono stati garantiti per ragioni di lavoro (141.700) e il Regno Unito è quello che ha accolto più persone per motivi di studio (183.200).

Ucraini, indiani, statunitensi e cinesi ai primi posti della graduatoria
Per quanto riguarda le nazionalità che hanno ottenuto più permessi di soggiorno, al primo posto ci sono gli ucraini, con 236.700 beneficiari, in pratica uno su dieci dei permessi concessi, per lo più per motivi di lavoro. Seguono i cittadini indiani (208 mila), gli statunitensi con 171.800 e i cinesi (165.600). Proprio cinesi e brasiliani sono quelli che hanno ottenuto più permessi di soggiorno per ragioni di studio che per altre motivazioni, mentre marocchini, turchi e russi ne hanno avuti di più per ragioni familiari.
Infine, se i cittadini ucraini hanno avuto la maggior parte dei permessi in Polonia, gli indiani e gli statunitensi sono stati accolti per lo più nel Regno Unito. Ad essersi rivolti più all’Italia sono stati invece marocchini, cinesi e albanesi. (Maurizio Molinari. Tutti i diritti riservati)

  • Articolo pubblicato il 28 Ottobre 2014