Carceri: sono oltre 17mila i detenuti stranieri in Italia

Nel 2014 i detenuti nelle carceri europee sono poco più di un milione e 700mila, registrando una diminuzione rispetto all’anno precedente di circa 100mila unità. In Italia i detenuti sono 53.889, in maggioranza italiani ma il 32% è costituito da cittadini stranieri. Questi alcuni dei dati diffusi dal dossier ‘Detenuti stranieri in Italia. Norme, numeri e diritti’, realizzato dall’associazione Antigone, con il sostegno dell’Open Society Foundations.

jailNel 1991 i detenuti stranieri in Italia erano complessivamente 35.469 e i cittadini stranieri rappresentavano il 15,13% della popolazione detenuta globale, mentre al 31 dicembre 2014 i detenuti nel nostro paese risultano essere 53.889 e il 32,56% di questi è un cittadino straniero. Questo dato relativo allo scorso anno fa registrare un notevole calo rispetto al 2009, anno in cui i detenuti stranieri rappresentavano il 37% del totale.

In Italia la percentuale di detenuti stranieri nelle carceri è superiore alla media europea, di oltre 11 punti (in Europa su un totale di 1 milione 737mila detenuti, il 21% è straniero), ciò a causa della rara concessione ai cittadini stranieri delle misure detentive alternative.

In generale, le presenze in carcere di detenuti stranieri sono uno specchio dei movimenti migratori. Nel nostro Paese al primo posto per nazionalità, fra gli stranieri detenuti, ci sono i marocchini (16,9%), seguiti da romeni (16,2%), albanesi (14%) e tunisini (11,2%).

Inoltre, nel Rapporto viene sottolineato un ulteriore problema del sistema carcerario italiano ossia la limitata presenza di mediatori culturali all’interno delle carceri: sono solo 379 i mediatori in tutta Italia, ovvero 1,73 ogni 100 detenuti stranieri, molti dei quali lavorano a titolo volontario.

Il presidente dell’Associazione Antigone, Patrizio Gonnella durante la presentazione a Roma del dossier ha, infine, affermato che ‘negli ultimi 40 anni la situazione carceraria in Italia è profondamente cambiata ma ad oggi abbiamo ancora un’organizzazione penitenziaria pensata per un detenuto italiano di altri tempi. Si continua a pensare che lo straniero sia cattolico come gli italiani, laddove la maggior parte è islamica, ma i luoghi per praticare altre religioni all’interno delle carceri sono inesistenti, e gli islamici devono pregare in cella. Pensiamo poi all’alimentazione: loro vorrebbero mangiare kebab e ciò non sarà mai possibile. Tutta questa situazione comporta disagio e il disagio genera conflitti e litigiosità’.

Il volume contiene anche uno ‘Statuto dei diritti dei detenuti migranti’ con proposte di cambiamento legislativo e regolamentare, alcune delle quali hanno una valenza generale ma un impatto maggiore sulla detenzione straniera.

Sintesi dossier ‘Detenuti stranieri in Italia. Norme, numeri e diritti’

Fonte: programmaintegra.it

  • Articolo pubblicato il 3 Marzo 2015