Censis: “Modi di vivere a Roma, tra centro e periferia”

È stato presentato, da Roma Capitale e dal Censis, il Rapporto “Modi di vivere a Roma, tra centro e periferia. Temi per un dialogo sulla città”, un’analisi della realtà sociale romana che riguarda le persone che vivono sole e le famiglie con figli, con una valutazione dei disagi ma anche delle risorse e delle aspettative dei cittadini. 
Presso la sede dell’Associazione Civita, Francesco Maietta, responsabile del settore Politiche sociali del Censis, ha introdotto la presentazione del Rapporto. All’incontro hanno partecipato Gianni Alemanno, sindaco di Roma Capitale, Mons. Matteo Zuppi, Vescovo ausiliare di Roma centro e Giuseppe De Rita, presidente del Censis.
Nella ricerca, che segue e amplia il volume “Il valore del sociale a Roma” pubblicato dal Censis nel 2012, si prende in esame la Capitale al tempo della crisi e i tanti modi di vivere nella nostra città.
Emerge subito il dato del boom di persone che vivono da sole: sono 596mila, raddoppiate dal 2001. La causa è da ricondurre alle difficoltà dovute alla crisi per i nuclei con figli. Occorre però decifrare anche la novità di una leggera ripresa demografica, in particolare in alcuni Municipi, leggendo le diversità che la caratterizzano dal punto di vista sociale e culturale.
Vivere da soli è quindi il «format» familiare più diffuso a Roma, con il 44% di persone single che fanno famiglia a sé, con una scelta trasversale al territorio cittadino, alle classi di età e ai ceti sociali: tante infatti sono le motivazioni oggettive e soggettive. La prevalenza dei single è costituita da donne. Gli anziani oltre i 64 anni che vivono da soli sono invece 250mila.
Per questi cittadini, resi potenzialmente vulnerabili nel caso di un evento avverso, la vicinanza territoriale della famiglia è una strategia fondamentale come anche, soprattutto per i giovani, l’utilizzo dei social network che, sviluppando una rete relazionale fatta di community online e di amici che vivono nelle vicinanze, creano una interazione stretta tra virtuale e territorio.
Passando alle famiglie con figli, queste nella Capitale sono 543mila (pari al 40% del totale dei nuclei familiari residenti a Roma aumentate dal 2001 di 50 mila nuclei (+10,2%). Nel 2011 sono nati 25.477 bambini, con un aumento dell’1,2% rispetto a dieci anni prima. Per questi figli viene impegnato un vero fiume di denaro, usato per far fronte a spese relative all’assistenza, lo sport, la salute, l’istruzione.
Notevoli sono i disagi delle famiglie che hanno figli: il 40% del totale presenta problemi economici. Nel 18% delle famiglie con figli un componente è a caccia di un secondo lavoro e il 5% riceve un aiuto monetario da familiari non conviventi.
Gli occupati poi denunciano la difficile conciliazione tra lavoro e famiglia, con un massiccio e totale assorbimento di tempo da parte del lavoro.
Però, malgrado queste difficoltà, per il 74% dei romani la famiglia è una «tana calda» in cui ricevere conforto, amore e sostegno. E un terzo dei genitori dichiara che nei prossimi anni ha in mente di mettere al mondo un altro bambino. È per questo che al vertice delle cose da fare la maggioranza dei romani (il 50,6%) colloca i provvedimenti che favoriscano la formazione di nuovi nuclei familiari.

Fonte: comune.roma.it

  • Articolo pubblicato il 29 Marzo 2013