Oggi nell’Unione europea 25 milioni di bambini sono a rischio di povertà e di esclusione sociale – cioè un bambino su quattro. La maggior parte di questi bambini vive in famiglie povere che lottano ogni giorno per assicurare loro una vita dignitosa.
EAPN e Eurochild hanno deciso di collaborare alla stesura di questa pubblicazione (finanziata nell’ambito del programma comunitario per l’Occupazione e la Soldarietà Sociale PROGRESS 2007 – 2013) per sensibilizzare sul tema della povertà infantile nel contesto europeo, quali ne sono le cause e le sue conseguenze su milioni di bambini e sulle loro famiglie, ma anche per proporre alcune soluzioni che promuovano il benessere dei bambini e ne combattano la povertà.
La povertà minorile è solitamente associata ai paesi in via di sviluppo o come conseguenza diretta di carestie o guerre portatrici di fame, malnutrizione, malattie e morte. Ma, senza per questo voler mettere in secondo piano quanto accade in altri paesi, non possiamo dimenticare che la povertà è ben radicata anche in Europa, oggi, anche perché il modo in cui trattiamo i bambini che più ci sono vicini è inestricabilmente intrecciato con quanto facciamo in quanto attori di sviluppo e aiuto umanitario. In parole povere, non possiamo predicare bene e razzolare male: trattare bene ed essere solidali verso quei minori che vivono accanto a noi è importantissimo per il nostro sviluppo ma è parte della nostra solidarietà verso il resto del mondo ed è un meccanismo per una distribuzione più equa delle risorse.
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Fonte: forumterzosettore.it