Presentato il Rapporto Unfpa sullo stato della popolazione nel mondo 2012

Unfpa, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, e Aidos, Associazione italiana donne per lo sviluppo, hanno lanciato, in contemporanea mondiale, il Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2012: “Per scelta, non per caso. Pianificazione familiare, diritti umani e sviluppo”.
Il Rapporto Unfpa 2012, la cui versione italiana è curata da Aidos, si concentra sul diritto alla pianificazione familiare.

Se decidere il numero di figli e il momento in cui averli appaiono scelte scontate in quasi tutti i paesi sviluppati e tra le classi dirigenti dei paesi del Sud del mondo, non è così per molte persone, comunità e paesi in via di sviluppo. La pianificazione familiare è oggi globalmente riconosciuta come un diritto della persona all’interno del più ampio quadro dei diritti umani. Ma è davvero così? Il diritto alla pianificazione familiare è stato effettivamente garantito a ogni individuo in tutte le parti del mondo o è rimasto solo sulla carta? Chi sono le persone che ancora non possono esercitare appieno il diritto alla pianificazione familiare? E ancora: quali sono i benefici sociali ed economici e i costi della pianificazione familiare? Cosa devono fare gli Stati e la comunità internazionale per rendere effettivo questo diritto e fare in modo che la nascita di un/a figlio/figlia sia una scelta e non un caso?

Queste sono solo alcune delle domande a cui risponde il Rapporto che si basa sulle ultime ricerche che documentano gli effetti positivi che la pianificazione familiare ha sulla salute, l’istruzione e la riduzione della povertà.

I punti principali del rapporto:

L’accesso alla pianificazione familiare è un diritto umano fondamentale che comporta benefici senza precedenti sullo sviluppo economico

  • Milioni di donne che scelgono la pianificazione familiare posso completare la propria istruzione, ottenere una vita migliore e partecipare attivamente alla vita della propria comunità e della società civile.
  • 222 milioni di donne nei paesi in via di sviluppo non sono in grado di esercitare il proprio diritto alla pianificazione familiare, mettendo a rischio così anche altri diritti.
  • I costi dell’ignorare il diritto alla pianificazione familiare includono: povertà, esclusione, scarsa salute e ineguaglianza di genere.

La pianificazione familiare comporta immensurabili benefici per donne, famiglie e comunità in tutto il mondo

  • Con il dare alla donna la possibilità di scegliere quanti figli avere e l’intervallo tra le gravidanze, la pianificazione familiare ha cambiato drasticamente il modo in cui le donne possono ambire all’istruzione, al potere e all’attività economica
  • Le donne e i loro figli vivono in modo più sano e più a lungo
  • La pianificazione familiare ha vari effetti positivi sullo sviluppo

Il diritto alla pianificazione familiare per tutti non può essere realizzato senza l’assunzione di responsabilità

  • I governi, la società civile, il personale sanitario e le comunità hanno la responsabilità di proteggere il diritto alla pianificazione familiare delle donne, incluso quello delle giovani, delle donne non sposate e delle vedove
  • Se la comunità internazionale investisse 8.1 miliardi di dollari all’anno per coprire l’intera domanda di bisogni insoddisfatti di contraccettivi nei paesi in via di sviluppo, molti milioni di persone potrebbero responsabilmente decidere la dimensione della propria famiglia.
  • Il denaro è solo una parte della soluzione del problema. I governi devono anche rimuovere gli ostacoli economici, sociali, legali e logistici alla pianificazione familiare.

Fonte: vita.it

  • Articolo pubblicato il 19 Novembre 2012