Hiv, Unicef: calano i contagi tra i bambini, – 24 per cento in due anni

L’Hiv è la principale causa di morte per le donne in età produttiva, 22 paesi prioritari hanno raggiunto un accordo per combattere il contagio da madre a figlio, mentre sono in calo le infezioni tra i bambini. Sono alcuni dei numeri diffusi dall’Unicef alla vigilia della Giornata Mondiale di lotta contro l’Aids che si celebra oggi, 1° dicembre.  Il numero di nuovi contagi da Hiv nei bambini è diminuito, ma, secondo l’Unicef, l’obiettivo di una generazione libera dall’Aids richiede che più donne in gravidanza e più bambini che vivono con l’Hiv ricevano cure specifiche.

Grazie allo straordinario impegno globale, continua la nota dell’Unicef, i nuovi casi di contagio da Hiv nei bambini sono diminuiti del 24%, passando da 430.000 nel 2009 a 330.000 nel 2011.Quasi il 90% dei bambini contagiati da Hiv vivono in appena 22 paesi, la maggior parte in Africa sub-sahariana. Nel 2011, circa 900 bambini ogni giorno sono contagiati dall’Hiv. Questo rappresenta un contagio su sette nuovi a livello globale. Tra il 2010 e dicembre 2011, oltre 100.000 bambini in più stanno ricevendo farmaci antiretroviarli. Tuttavia, meno di un terzo delle donne in gravidanza e dei bambini che hanno bisogno delle cure, le stanno ricevendo, rispetto alla media mondiale degli adulti, del 54%. “Semplicemente, è riprovevole che gli adulti abbiano il doppio delle possibilità rispetto ai bambini di ricevere le cure di cui hanno bisogno”, ha dichiarato il direttore generale dell’Unicef, Anthony Lake.

“Per definizione, per avere una generazione libera dall’Aids è necessario proteggere i più giovani e vulnerabili dai contagi da Hiv. Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi perchè le mamme e i bambini colpiti dall’Hiv possano vivere liberi dall’Aids. Dobbiamo fare tutto il possibile per aumentare il numero di donne in gravidanza e di bambini che hanno accesso ai test e ai trattamenti mediante programmi di base per la salute infantile e prenatale”. Ricevendo le cure adeguate, le donne in gravidanza sieropositive non solo possono mantenersi in vita e in buona salute, ma possono anche evitare che i propri bambini contraggano il virus durante la gravidanza, il parto e l’allattamento. Le cure possono anche prevenire la trasmissione sessuale della donna sieropositiva ad una persona Hiv negativo. Lavorare perchè non ci siano nuovi casi di Hiv tra i bambini entro il 2015 e mantenere in vita le loro madri è un aspetto fondamentale dell’impegno generale dell’Unicef per la sopravvivenza dei bambini nell’ambito del movimento globale “Una Promessa Rinnovata”.

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Fonte: dirittiglobali.it

  • Articolo pubblicato il 1 Dicembre 2012