Presentato il Piano Sociale della Regione Lazio. Si attendono le delibere

Dopo un anno di lavoro, che ha visto Oasi impegnata nell’assistenza e nel supporto tecnico, il Presidente Zingaretti e l’assessore Visini presentano il Piano Sociale Regionale 2017-2019.

Approvazione del Consiglio Regionale e delle prime 4 delibere attuative su co-progettazione, sistemi partecipativi per la definizione dei piani di zona, uffici di piano e integrazione socio-sanitaria. Questi sono i prossimi step che porteranno ad essere pienamente operativo il Piano Sociale Regionale del Lazio, atteso dal 1999 e nato dopo un anno di lavoro partecipato insieme a cittadini ed organizzazioni del Terzo Settore.

Oasi esprime la propria soddisfazione per questo che è sia un traguardo che un punto di partenza per il welfare laziale. Ci auguriamo che le prossime fasi si compiano in tempi brevi, permettendo ai cittadini di godere dei migliori servizi possibili e alle realtà impegnate nel sociale di lavorare seguendo un percorso che, insieme alle istituzioni, hanno contribuito a tracciare.
In collaborazione con Università degli Studi di Roma Tor VergataForum Nazionale Terzo Settore e Forum Terzo Settore Lazio, Oasi ha dato un contributo importante nella fase di predisposizione dei lavori partecipati del Piano Sociale, realizzando un intervento di consulenza, assistenza tecnica e supporto operativo.

Come riporta il sito della Regione Lazio, a disposizione del Piano Sociale ci saranno le risorse del Fondo sociale regionale, costituito da risorse statali (Fondo nazionale per le politiche sociali e altri fondi nazionali finalizzati), risorse regionali e fondi europei. Gli investimenti complessivi per questo triennio ammontano a circa 583 milioni di euro.

Otto obiettivi per sostenere le persone, le famiglie e i gruppi a maggior rischio di esclusione sociale:

  1. più investimenti per contrastare la povertà, attraverso misure integrative del reddito di inclusione da poco approvato dal Parlamento;
  2. reti di solidarietà per aumentare la coesione delle comunità locali, migliorando il lavoro tra i soggetti che hanno responsabilità socio-assistenziali, compresi i destinatari degli interventi e le loro famiglie;
  3. potenziamento dei servizi domiciliari e di prossimità, per ridurre l’isolamento e la solitudine delle persone a maggior rischio di esclusione sociale, con particolare riferimento alle persone anziane e con disabilità;
  4. qualità dell’assistenza garantita con l’introduzione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali, per assicurare servizi di qualità in tutti i territori in modo omogeneo in tutto il Lazio, diminuendo le incertezze in merito al diritto alle prestazioni sociali e sociosanitarie;
  5. punti unici di accesso ai diversi servizi, per renderli più accessibili a tutte e a tutti, e consentire di accedere più facilmente ai servizi sociali, soprattutto per le persone più esposte al rischio di emarginazione sociale, attraverso l’integrazione dei sistemi di welfare;
  6. favorire l’autonomia personale, evitando ogni forma di dipendenza assistenzialistica e aumentando l’appropriatezza, la qualità e l’efficacia degli interventi, in una logica di welfare generativo mediante l’adozione di misure che aiutino le persone evitino ogni forma di dipendenza assistenzialistica;
  7. maggiore programmazione e valutazione dei servizi, per migliorare l’efficienza del sistema mediante l’adozione di metodi rigorosi;
  8. più trasparenza e dati affidabili per incrementare la disponibilità e l’utilizzo di informazioni tempestive che consentano una buona programmazione e gestione del sistema dei servizi sociali e sociosanitari.

Ricadute concrete su tutte le tipologie di servizi. In particolare saranno potenziati: i servizi per le persone anziane, in particolare quelli di semiresidenzialità e di assistenza domiciliare, grazie all’utilizzo del Fondo sociale europeo; sono previsti investimenti per favorire l’autonomia delle persone con disabilità, ed evitare situazioni di isolamento ed emarginazione, con il rafforzamento dell’integrazione tra servizi sociali e sanitari; sarà predisposto un Piano regionale per l’infanzia e l’adolescenza, con l’obiettivo di supportare maggiormente le famiglie affidatarie e adottive attraverso la rete dei Centri famiglia regionali, in corso di istituzione.

E poi tanti interventi di promozione delle nuove generazioni: co-housing per studenti e lavoratori fuorisede, orientamento e inclusione lavorativa, servizio civile, contrasto alla dispersione scolastica e alle devianze; proseguirà il rafforzamento della rete di contrasto alla violenza di genere, già avviata con il raddoppio delle strutture di accoglienza realizzato negli ultimi anni.

Inoltre verranno garantite nuove modalità di coprogettazione e partecipazione alla gestione dei servizi sociali tra amministrazioni pubbliche e organizzazioni del terzo settore, in un’ottica di maggiore trasparenza, e saranno supportate forme di programmazione partecipata e di coinvolgimento degli utenti dei servizi.

Prendersi cura, un bene comune - evento lancio Piano sociale Regione Lazio

L’apertura ufficiale dei lavori per il Piano Sociale Regionale, avvenuta nel maggio dello scorso anno

  • Articolo pubblicato il 28 Aprile 2017